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Musica

Incubo sulla città contaminata: Metro Crowd

La all-star band di Roma Est è pronta a debuttare con un EP di post-punk spietato e a contagiare l'umanità anche fuori dal GRA.
Giacomo Stefanini
Milan, IT

Sono molto orgoglioso della première di oggi perché mi sembra la situazione perfetta. Metro Crowd è un gruppo che al momento è un vero e proprio segreto custodito tra le mura misteriose del Pigneto, Roma. Ma tra l'EP di debutto che potete ascoltare qui oggi e il tour della settimana prossima, credo avrà un impatto devastante su chi segue la musica punk e underground italiana.

All-star band composta da Gabor (Holiday Inn, Aktion) alla chitarra, Ludovico (Lexicon Devils) al basso, Toni Cutrone (Hiroshima Rocks Around, Trouble vs. Glue) alla batteria e, alla voce, Gian Luca, fumettista e regista e non musicista, per cui cantante perfetto. Musicalmente i Metro Crowd si muovono in un territorio fangoso, buio e pieno di insidie: praticamente lo scivolo di un aquapark negli anni Novanta. Ascoltando i sei pezzi in questione, si viene colpiti da mazzate alla Big Black, paranoie robotiche alla A Frames e rallentamenti striscianti che stanno tra Flipper, lato B di My War e The Fall. La cassetta, che esce il 20 febbraio per My Own Private Records di Bob Junior (Holiday Inn, Hiss, Trans Upper Egypt), è stata registrata nel 2014 e tenuta nascosta fino a oggi. Forse l'umanità non era ancora pronta.

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Ho contattato la band tanto per cominciare per avere l'EP in anteprima, dato che dopo aver sentito un paio di canzoni non potevo aspettare; nel frattempo, ne ho approfittato per fare qualche domanda al cantante Gian Luca e per aggiudicarmi uno streaming in esclusiva che potete ascoltare qua sotto. Non perdeteveli live durante le date riportate in fondo all'articolo.

Metro Crowd mi dà l'idea di una folla di gente triste, grigia e incazzata che sgomita lungo le strade di una metropoli. È questo il tipo di immagine che volevate veicolare tramite il vostro nome?
Immagino piuttosto una folla dissolta, una specie di blob che invade scale mobili, vagoni, banchine. Probabilmente il nome deriva dal fatto che la maggior parte dei testi, almeno inizialmente, venivano appuntati su un taccuino ascoltando i discorsi di chi divideva l’ossigeno del vagone con me in quel momento, l’idea mi dava il ribrezzo. Ancora più probabilmente Metro Crowd suonava male come un incidente d’auto, quindi mi eccitava.

A partire dal suono metallico e spietato per arrivare ai titoli di pezzi, mi sembra che ci sia un filo conduttore distopico. Mi verrebbe da scommettere che siete dei fanatici di Philip K. Dick, J.G. Ballard e John Carpenter. Ci ho preso? Quali sono le vostre influenze al di fuori della musica?
C’è un’ottima psicosi tra di noi, nel senso che non saprei dire se i testi influenzano il suono o viceversa, ma questo funziona bene proprio perché non ne parliamo, è l’unico momento in cui ci troviamo d’accordo. Dick o Ballard possono influenzarci meno di Stefano Tamburini, David Cronenberg o Hector Oesterheld, nel senso che normalmente ci ispiriamo a gente già fortemente ispirata da altra di suo e così via. Una sorta di riflusso continuo, un casino.

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È la quinta o sesta volta di seguito che ascolto la vostra cassetta. Che cosa mi consigliate di sentire per non impazzire? Ogni tentativo di mettere musica diversa è fallito.
Credo tu sia già sulla strada del CSM se sei andato oltre il primo ascolto quindi non saprei che consigliarti. Probabilmente dovrei fare pubblicità ai progetti paralleli degli altri membri dei MC ma ultimamente trovo molto interessanti alcuni file audio di richiami per uccelli. Fino a oggi non siete mai usciti da Roma. Com'è il vostro rapporto con la città? Che cosa dice il pubblico romano di voi?
Con la città viviamo un rapporto da separati in casa, una infastidita reciproca tolleranza fatta di alti e bassi. Ci siamo esposti poco fino ad ora, siamo rimasti in quarantena a edificare nei sotterranei di Roma Est, zona contaminata da parecchi anni, ultimo bastione di quello che, da queste parti, si intende per "culture esplose". Una specie di culla dell’inciviltà, una mezzaluna fertile che sorge tra i locali Dal Verme e Fanfulla, dove affiorano cose come Borgata Boredom e bizzarrie che si mischiano non avendo nulla a che vedere col grigiore sterile della tangenziale e dei cantieri metropolitani. O che forse ne sono la naturale conseguenza. Avevo pensato che una volta terminata la linea di Metro C il gruppo si sarebbe dovuto sciogliere, quando sono state inaugurate le prime fermate abbiamo capito che non c’era più tempo da perdere.

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Ordina Metro Crowd da My Own Private Records o va' a comprare la cassetta a uno dei concerti della band.

20 feb release party @ Trenta Formiche, Roma con D.a.P.

26 feb @ Circolo Arci Bolognesi, Ferrara con For Food

27 feb @ Cantina Cenci, Tarzo (TV) con Meanlover, Golden Teeth

28 feb @ Free Ride, Perugia

27-29 mag @ Musica Nelle Valli, San Martino Spino (MO)

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