FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

L'art nouveau psichedelica dei Malleus

I Malleus illustrano concerti dal 2003, e le loro grafiche sono pura psichedelia liberty.
Sonia Garcia
Milan, IT

Di questa bellissima illustrazione sono venuta a conoscenza proprio il 3 dicembre scorso, al Magnolia, al concerto—guarda un po'—degli Psychic TV. Me ne ha messo al corrente un mio amico che l'aveva appena acquistata a fine concerto, e dato che ultimamente sono un po' scimmiata con le persone che sanno disegnare/illustrare/colorare la musica, ci ho messo poco a incuriosirmi. Molti di voi naturalmente sanno benissimo che si tratta dei Malleus, hanno ben presente le loro attività di fama internazionale e sanno anche che due di loro—su tre—quando non serigrafano, fanno pure parte degli Ufomammut.

Pubblicità

In pratica dal 2003 a oggi ogni serata/concerto a cui si sono sentiti musicalmente affini è stata trasformata in poster psych-rock-liberty, di cui quello di Genesis & soci è solo l'ultimo degli esempi. Onde evitare pallosissime specificazioni di cosa sia "psych", "rock" e "liberty", ho deciso di farmi raccontare questi dieci e passa anni di carriera direttamente da loro.

Noisey: Da quanto lavorate in questo campo?
Poia: Ufficialmente siamo in attività dal 2003, ma abbiamo iniziato anche prima. Io e Urlo abbiamo anche la band, quindi da sempre abbiamo cercato di curare ogni aspetto della nostra musica. Ne siamo appassionati da sempre, e disegnamo entrambi fin da quando eravamo piccoli, quindi l'idea di suonare ci metteva anche di fronte alla sfida di crearci da soli le grafiche. I primi poster che appendevamo in giro per la città erano quelli dei nostri concerti. Abbiamo sviluppato questa sorta di simbiosi tra musica e immagine, fino a quando abbiamo visto che la cosa funzionava. Da lì il passo per farlo diventare un vero e proprio mestiere non è stato così lungo. Le cose che facevamo potevano essere applicate anche ad altri artisti come noi, sempre con questa combinazione di immagini. È nata un po' così, a perdere. Nel corso degli anni abbiamo sviluppato quella che è la nostra attività principale, cioè i poster dei concerti in serigrafia. Sono poster in tiratura limitata, stampati a mano, firmati e numerati. È una pratica che qui da noi, lo dico senza false modestie, prima di Malleus, non esisteva quasi. Attualmente è un'attività consolidata soprattutto negli Stati Uniti, dove questa cosa è nata negli anni della psichedelia, cioè gli anni Sessanta. I nostri riferimenti vanno sicuramente a ripescare quell'immaginario, ma affondiamo le radici anche in correnti europee. Ad esempio l'art nouveau di fine Ottocento, il simbolismo, etc. Abbiamo associato questo insieme di influenze e iconografie alla musica rock, ed è stato come proseguire una storia.

Pubblicità

Ok. Quindi la suggestione c'era da sempre, avete solo reinterpretato il tutto in chiave "rock".
Poia: Negli Stati Uniti era quasi la norma. C'era il concerto dei Doors, e quasi sicuramente un artista che andava a illustrare quel live lì, con un'opera singola, nel senso che il fan aveva la possibilità non solo di comprarsi la maglietta solita della band, ma anche avere un ricordo più tangibile dell'evento. Qualcosa da appendere sul proprio muro di casa, che sia più personale. Mentre la maglietta la puoi comprare ovunque, il poster di una serata è solo di quella serata. Se vai a Milano a vedere gli Psychic TV, trovi il poster ad hoc di quella serata lì. È più intimo. Dire che sia un'opera d'arte mi sembra esagerato, ma più o meno abbiamo tenuto quel modo di approcciarci all'immagine, che va oltre l'aspetto consumistico.

Quasi da artigiani.
Poia: Sì. Stampiamo solo un numero limitato, e una volta finita quella tiratura non ce ne occupiamo più. Non avrebbe più senso tutto quanto, altrimenti. Non ce ne sono più al mondo. Ogni poster è diverso dall'altro, e possono presentare delle imperfezioni. Macchie non volute che però accrescono l'unicità dell'oggetto.

Come avete iniziato, di fatto, questo percorso?
Lu: Abbiamo iniziato facendo il poster per un evento americano, a Philadelphia, una esposizione internazionale di posters. Nella nostra città c'era, e c'è ancora, uno studio di grafica/serigrafia, che ai tempi ci ha insegnato a serigrafare a mano. All'inizio usavamo i tipici colori della serigrafia industriale, quelli tossici e puzzolenti, poi, con il passare degli anni ci siamo costruiti da soli il nostro "studio" creando tutti i "macchinari" necessari per serigrafare, e ovviamente, abbiamo cambiato anche tipo di colori. Ora stampiamo solamente con colori ad acqua.

Pubblicità

Siete voi tre quindi a ideare l'illustrazione e poi a realizzarla. Come vi coordinate?
Lu: Sì, in genere c'è sempre un'idea di tutti e tre. Ci mettiamo lì, pensiamo al soggetto da illustrare, etc. Ovviamente se è commissionato dal gruppo, sia che sia una copertina o un'illustrazione, viene tutto condiviso con lo stesso. Se invece si tratta di un poster che decidiamo noi di fare per eventi particolari, tipo gli Psychic TV, contattiamo il gruppo, chiediamo loro il permesso—è molto importante non fare le cose di nascosto—e ce la gestiamo da lì. Solitamente non ci sono problemi, anzi sono super felici di quello che facciamo. C'è uno scambio equo e nel processo di creazione partecipano tutti.

Chi è che disegna?
Urlo: La mano migliore ce l'ha Poia, noi altri interveniamo dopo. Dalla bozza si passa al disegno, poi alla colorazione e infine alla stampa manuale. E' un processo che viene svolto da tutti e tre. Per esempio l'idea del poster per gli PsychicTv ce l'ha avuta Lù, due donne, una nell'acqua che guarda verso l'alto e vede se stessa riflessa. È nata un po' così. Abbiamo creato una prima bozza, l'abbiamo fatta vedere alla band che è rimasta contenta, e poi man mano siamo passati alla colorazione, alla scelta della carta e alla stampa manuale. Il processo termina con la stampa dell'ultimo colore, dove finalmente si vede il risultato finale.

Bello, quindi erano partecipi pure loro.
Lu: Sì. Con gli Psychic TV è andata proprio bene. Quando abbiamo fatto vedere loro le bozze della colorazione finale, hanno risposto con un video in cui ringraziavano ufficialmente. È stato molto bello e gratificante. Di solito ti rispondono "Sì va bene, grazie," mentre stavolta sono andati oltre.

Pubblicità

Siete voi a scegliere gli eventi da illustrare?
Poia: A volte sono gli artisti, o i manager a contattarci. Ad esempio per i Foo Fighters è andata così, ci ha contattato il suo booking. Dipende.
Lu: All'inizio ci proponevamo noi, anche con artisti italiani. Poco alla volta però il nostro nome è cresciuto, e le collaborazioni pure, specie negli Stati Uniti. Alcune band sono molto affezionate alla nostra attività, ad esempio i Melvins. Abbiamo fatto anche un paio di poster per gli Swans, i QOTSA, Muse, Iggy Pop….

Fico. Vi spostate molto per vendere?
Lu: In realtà il grosso dei poster viene venduto all'estero, negli Stati Uniti in particolare, ma non solo.
Nel corso degli anni anche in Europa e in Italia si è sviluppata la poster art e di conseguenza ci sono molte più persone interessate e che collezionano posters. Poi ovviamente internet aiuta molto. Abbiamo un negozio online dove vendiamo direttamente i posters, quindi non c'è bisogno di spostarsi più di tanto :-)

È un lavoro a tempo pieno quindi.
Poia: È il mestiere che ci permette di portare a casa la pagnotta.
Lu: Oltre ai poster facciamo anche copertine per cd, libri, riviste. In Italia lavoriamo da anni con Mondadori, abbiamo illustrato tutte o quasi le copertine per i libri di Valerio Evangelisti per esempio. Ulrimamente abbiamo anche realizzato la copertina per l'ultimo disco dei Baustelle, Live in Roma, ed è stato interessante lavorare con loro. Diciamo che qui in Italia siamo più conosciuti come illustratori, forse, che come poster-artists.

Pubblicità

Quanto influiscono i vostri gusti musicali in quello che fate?
Urlo: Dipende sempre dai singoli casi. Se lavoriamo con un certo artista, cerchiamo sempre di trovare una soluzione che abbia a che fare col suo personaggio. Magari ci colpisce un testo e ci associamo un'immagine, non ci leghiamo troppo ai nostri gusti personali.

Capisco, ve lo chiedevo perché nella pagina Facebook c'è proprio scritto "rock".
Urlo: È una dichiarazione d'intenti.

Non vi è mai venuto in mente di occuparvi di altri generi? Pure l'elettronica si presterebbe molto alle vostre creazioni.
Lu: Abbiamo fatto per gruppi un po' meno rock. Qualcosa per i Chemical Brothers, Prodigy… per noi il termine "rock" è fin troppo ampio. Sarebbe bello affrontare anche qualche artista di musica classica.

Decisamente. Quali sono le collaborazioni più frequenti?
Urlo: Mah, lo scorso poster, prima degli Psychic TV è stato quello dei Foo Fighters per 2 delle 3 date in Italia, tra cui quella di Torino annullata all'ultimo minuto. Altri che ci chiedono spesso di realizzare poster sono i Jon Spencer Blues Explosion. Ci fa molto piacere perché è uno dei più critici, ci dà sempre un sacco di spunti e idee. A lui piacciono gli UFO, quindi gran parte dei poster ritraggono dischi volanti e similari. È sempre un piacere lavorare con lui. Si vede che ci tiene particolarmente.

Grazie mille a tutti!
Grazie a te!

Segui i Malleus su Twitter—@MALLEUSDELIC

Segui Sonia su Twitter—@acideyes