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Musica

LANDR rimpiazzerà gli ingegneri del suono?

Si tratta di un web software in cui, se caricate le vostre tracce, dopo pochi minuti ve le risputa fuori perfette. Ecco perché potrebbe essere una rivoluzione per i producer e una minaccia per i fonici.

LANDR potrebbe costituire il più grande passo avanti nella registrazione audio DIY dai tempi dei multitraccia ad uso domestico. Da decenni ormai un artista può registrare, sovraincidere, mixare e riprodurre musica dal proprio scantinato, ma il mastering è sempre rimasto un lavoro da fonici allenati con attrezzatura molto costosa. Questo perché, in teoria, si tratta di un processo molto complicato che richiede un orecchio impeccabile: ciò che distingue una buona registrazione amatoriale da una a livello professionale è proprio la linearità e purezza del suono all'ascolto.

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I fondatori di LANDR, che sono gli stessi di MixGenius, affermano che il loro software sia in grado di automatizzare questo processo tramite un algoritmo che emula la risposta in frequenza dell'orecchio umano, adattandosi così ai gusti e alle preferenze degli ascoltatori. È frutto di una ricerca condotta dalla Queen Mary University di Londra, al fine di demistificare il processo di mastering e ricondurlo ad una dimensione più tangibile e scientifica. I risultati sono chiaramente top secret, ma chiunque può fare uso del prodotto finito trascinando un semplice file sonoro sulla homepage del sito di LANDR. Dopo qualche minuto, la pagina web vi restituirà una versione perfettamente masterizzata del vostro file audio.

Moltissimi artisti se ne stanno accorgendo, tra cui Max Henry dei SUUNS, che ha integrato LANDR nel proprio processo creativo: "Produco sempre piccole tracce per me o per lavoro" racconta "Quindi, quando ho scoperto il sito, ne ho caricate alcune giusto per sentire il risultato. Mi spaventai quasi dall'istantaneità con cui il software eseguiva un'operazione tanto complessa, ma non fui completamente convinto finché non ho cominciato a ricevere apprezzamenti inusuali da parte dei clienti a cui proponevo le tracce martirizzate con LANDR." Il budget limitato e la natura DIY del proprio lavoro spesso comportano scarsità di soluzioni, che si riducono al mastering con LANDR oppure nessun mastering: "È difficile dire di no ad un servizio del genere."

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Ovviamente, LANDR non proverà a rimpiazzare tutti i fonici in carne ed ossa. Nel sito ufficiale, lo staff di LANDR afferma che "la pulizia e l'equilibrio del suono ottenuti con le sottili modifiche apportate da un fonico di mastering esperto sono qualcosa a cui non possiamo aspirare nemmeno lontanamente" aggiungendo che LANDR portebbe costituire un utile strumento per il confronto per i tecnici del suono. Quindi, non sentirete mai LANDR nel prossimo album dei SUUNS. "Ad essere sincero, non credo che sia il caso" ha risposto Max. "Ryan Morey (fonico di mastering, NdR) ha portato una tale vitalità ad entrambi i nostri album che non potrei immaginarne uno senza di lui."

Cos'è dunque questo misterioso prodotto, e per quali scopi dovrebbe essere impiegato dai musicisti? Per andare al fondo della questione abbiamo interpellato Justin Evans di MixGenius e Thomas Sontag di MixGenius e Turbo Recordings, a proposito di come abbiano sviluppato LANDR per l'uso in studio.

Noisey: Chi ha sviluppato LANDR, e come?

Justin: Le radici di LANDR vanno ricondotte ad un gruppo di studenti graduati al Centro per la Musica Digitale della Queen Mary di Londra, che ben otto anni or sono stavano lavorando proprio sul processing intelligente sull'audio digitale. Due anni fa, una nuova incubatrice di progetti chiamata TandemLauch ottenne i diritti esclusivi su quella ricerca e ci diede i fondi e le infrastrutture necessarie per co-fondare la compagnia, insieme a me e ad uno degli studenti di quel progetto. Da allora abbiamo adottato un brillante Amministratore Delegato che ha racimolato abbastanza denaro per permetterci di trasformare questa ricerca super avanzata in una realtà commerciale.

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Perché il processo di mastering è così complicato, in rapporto alle altre fasi del processo di registrazione musicale?

Justin: Il mastering richiede una quantità di doti e risorse davvero difficili da reperire: un buon orecchio che individui tutto ciò che richiede una correzione, un sistema di ascolto, degli speaker lineari davvero costosi e una sala regia perfettamente trattata acusticamente, cosa che davvero in pochi possono permettersi. Perché? Perché la conformazione della tua stanza, influendo sull'acustica, camba radicalmente ciò che ascolti, e ciò implicherà delle problematiche enormi nel tuo prodotto masterizzato. Poi devi avere prima di tutto delle nozioni di mastering non indifferenti. La strumentazione usata in questo processo è davvero complicata da usare, prendiamo ad esempio gli equalizzatori o i compressori multibanda, è roba che può rivelarsi distruttiva se usata senza alcuna esperienza. È un lavoro che si basa su molte nozioni tecniche e scientifiche.

Non dipende maggiormente dal possedere un ottimo orecchio? Come può un software avere un buon orecchio?

Justin: Il punto è, che cosa fa un buon orecchio? Molto di quello che fa è individuare problemi nelle frequenze dello spettro udibile o capire che cosa si debba processare in base al genere di traccia su cui si sta lavorando. Fortunatamente per il nostro progetto, questi sono problemi che i computer, la psicoacustica e il processing del segnale digitale stanno cominciando a risolvere più che egregiamente. Pensa a Shazam. Voglio dire, una volta per capire di che canzone si trattasse dovevi ingaggiare un infottato che lavora in un negozio di dischi. Adesso è sufficiente tenere sollevato il tuo telefono.

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Il software è "adattivo", ma che significa? Si adatta a determinate preferenze dell'utente? A progetti specifici?

Justin: Il nostro sistema ottiene nuovi dati per ogni traccia che viene caricata. La analizza e impara da essa. Dire più di questo sarebbe come rivelare alcuni tra i nostri segreti più importanti.

È una soluzione per gli artisti alle prime armi che non potrebbero permettersi un fonico di mastering? Oppure potrebbe beneficiare ulteriormente artisti con mezzi illimitati a propria disposizione?

Justin: Penso che sia una soluzione per entrambi i casi. Siamo costantemente sorpresi da chi usa i nostro servizio: grandi etichette, A&R importanti, DJ professionisti per i loro set live, artisti grossi che vogliono una preview istantanea di come suonerà la traccia una volta ultimata, creatori di audiolibri, gente che fa video o podcast, persone che masterizzano i propri campioni per farli suonare bene nei live. È molto usato e in molti modi che non ci saremmo mai immaginati in fase di sviluppo.

In fase di registrazione, come hai (Thomas) incorporato LANDR nel tuo lavoro in studio?

Thomas: Lo adoperiamo costantemente. A volte prende il posto di un mastering professionale, ma più spesso rimpiazza il processo di "auto-mastering". In entrambi i casi ci risparmia tempo e denaro, due risorse sempre meno disponibili in un'etichetta indipendente. Lo usiamo per masterizzare le registrazioni dei DJ set, per boostare e ritoccare alcuni rip da vinile che usiamo nei club, per dare una lucidata veloce ai demo che vogliamo testare e condividere. Pensa che, dopo un'accurata deliberazione, lo abbiamo usato talvolta in vere e proprie e proprie release. L'abbiamo confrontato con alcuni lavori svolti da certi studi di mastering e bisogna ammettere che a volte il software ha battuto l'ingegno umano di fonici del tutto rispettabii. È fantastico che sia già così efficace e potrà soltanto migliorare.

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Il mastering è un processo notoriamente difficoltoso e poco chiaro nella catena della registrazione, come ha ovviato LANDR a tutto ciò?

Thomas: Anche nell'era della produzione musicale domestica, dove un ragazzino con un portatile può essenzialmente ricreare l'equipaggiamento di uno studio che costa milioni, si tende sempre ad affidarsi a qualcun altro per il mastering. Esistono molti strumenti validi per il mastering fai da te, ma come sempre la dimensione amatoriale comporta dei rischi concreti. Senza una stanza dall'acustica perfetta e un orecchio piuttosto allenato è facile fare casino con i propri mix. Per i musicisti senza contratto ingaggiare un grande studio di mastering rappresenta un bell'investimento, oltre che una mossa incerta (non tutti i fonici sono bravi con ogni genere musicale). Per le piccole etichette,poi, i costi aggiuntivi si nutrono letteralmente dei piccoli margini di guadagno già esistenti. LANDR rende l'intero processo a prova di stupido e aiuta ad innalzare il livello per gli aspiranti artisti ed etichette, mostrando in maniera semplice e gratuita che cosa il mastering può fare per la loro musica.

Quali benefici presenta rispetto ad un fonico di mastering?

Thomas: Prima di tutto, non si stanca mai. In secondo luogo, abbassa spaventosamente i costi. Il risultato è che LANDR rende più facile il mastering di lunghe registrazioni live, DJ set e materiale grezzo che un producer vorrebbe mandare in giro come demo o test prima di impegnarsi nel lavoro di ritocco finale in un vero e proprio studio di mastering. L'idea che questo processo, che una volta era elitario, quasi alchemico, e sicuramente alla portata di poche tasche, possa ora essere uno strumento facilmete accessibile e direttamente collegato al tuo flusso di lavoro è molto gratificante e soprattutto rende il tutto più pratico.

C'è sicuramente quella sensazione, vista da "dentro," da noi che conosciamo la passione e l'intelligenza del team che ha sviluppato questo software, e la tecnologia avanzata che c'è sotto al motore che "impara" le tracce su LANDR. MixGenius si occuperà di rifinire questo sistema e trasformarlo in qualcosa di molto rivoluzionario. Se crediamo alle promesse che questo software sta lanciando, allora sembra logico che tecnologie come LANDR possano aprire la strada a una produzione musicale non solo più conveniente e semplice, ma anche di qualità migliore. Bobine, valvole e nastri hanno un suono impressionante, ma queste tecnologie ci porteranno davvero da qualche parte? Stare ancorati al passato è la strada giusta per migliorare il futuro?