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Musica

Le cinque label italiane che hanno spaccato nel 2014

È stato un bell'anno per la musica che proviene dal nostro paese. Ecco di chi è il merito.

Al di là dei discorsoni campanilistici—con un velo di irredentismo a caso—che tanti in giro fanno, è indubbio che nel 2014 di musica italiana di qualità ne sia uscita davvero tanta. Non che l'Italia sia davvero mai stata povera di produzioni indipendenti che spaccavano il culo, anzi, probabilemnte la differenza tra quest'anno e tutti quelli che l'hanno preceduto nel pop continuum è che mai come oggi, in tantissimi generi, artisti italiani e label italiane hanno ottenuto riconoscimenti che li hanno messi sullo stesso piano di quelle provenenti da province meno degradate dell'impero. Questo evitando anche l'effetto stranezza o novità dell'anno. Ecco, abbiamo quindi deciso di raccontare oggi quali sono secondo noi le conque label che hanno spaccato di più in territorio nazionale, riuscendo a farsi notare fuori dai suoi confini. Occhio però che qui non troverete nessuna della label fondate da italiani ma operanti su piazze diverse: le varie Stroboscopic Artefacts, Repitch etc., per quanto grandissime label, si relazionano con una scena-madre diversa da quella italiana.

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Insomma, ecco le cinque etichette che nel 2014 non ci hanno fatto vergognare di essere italiani:

Boring Machines

CHE ROBA È: Psichedelia occulta, industrial, improvvisazione ed elettroacustica dal profondo Veneto, operata con vero spirito imprenditoriale del nordest dal mitico Onga.

PERCHÉ CI PIACE: Potrà sembrare un discorso alquanto pretenzioso, ma ogni tanto spuntano fuori etichette che capiscono meglio di tutte le altre quale musica abbia davvero senso in un determinato momento storico, senza comunque essere legata a trend farlocchi. In questo senso Boring Machines è oramai il pilastro che regge l'intera scena underground italiana. La Italian Occult Psychedelia la trovate qui, in tutte le sue derive possibili, compresi nuovi spiragli quasi quasi orientati al dancefloor.

TRE USCITE CHIAVE DEL 2014: Father Murphy - Pain Is On Our Side Now, Zone Demersale - Motore Primo, Dream Weapon Ritual - Ebb & Flow

Unlimited Struggle

CHE ROBA È: L'ultima speranza dell'Hip-Hop italiano. Esiste da quasi dieci anni e non accenna a perdere colpi.

PERCHÉ CI PIACE: In un'epoca in cui il rap nostrano è praticamente ovunque, US ricorda a tutti che una scena non vale niente se, oltre allo stardom, non comprende anche un sottobosco di artisti seri che se la sudano nella realtà. Se esistera ancora una scena Hip-Hop in italia nel 2015 sarà grazie a loro. Questo evitando anche certi oscurantismi da bigotti dell'old school che hanno rotto il cazzo più che mai.

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TRE USCITE CHIAVE DEL 2014: Stokka & Madbuddy / Roc Beats AKA DJ Shocca - Struggle Radio, Johnny Marsiglia & Big Joe - Fantastica Illusione, Mistaman - M–Theory

NO=FI

CHE ROBA È: Caciara da Roma, anzi, più precisamente: dallo scantinato umido di Dal Verme. Tipo Boring Machines ma più puzzolente. Basti dire che dietro c'è Toni Cutrone (che non è Toni Cutrone).

PERCHÉ CI PIACE: La maggior parte delle uscite No=Fi sono in cassetta e la label ci tiene ancora parecchio a non prendere la strada unica del neorealismo occulto: la roba storta e rumorosa dai colori acidi più interessante la trovate ancora qui, fianco a fianco con uscite di non-italiani di un certo livello.

TRE USCITE CHIAVE DEL 2014: Heroin In Thaiti - Canicola, Mike Cooper - New Globe Notes, Rainbow Island - Road To Mirapuri

Gang Of Ducks

CHE ROBA È: No, non stiamo barando, per quanto metà della crew stia a Berlino, l'altra metà ha ancora le radici ben piantate a Torino, dove è nato tutto, e lo hanno dimostrato con lo showcase a #C2C14.

PERCHÉ CI PIACE: Hanno appena un anno e mezzo di età e già hanno spaccato tutto, le loro uscite sono anche parecchio diverse tra loro, ma in tutte si sente il romanticismo rimastone che colora lo spirito della label. La giusta quantità di eclettismo e di coerenza underground, fieramente DIY, per la migliore musica da club-non-club in circolazione.

TRE USCITE CHIAVE DEL 2014: One Circle - Transparency, Dave Saved - Power And Silence: Deindustrialization, Haf Haf - Notch

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White Forest

CHE ROBA È: Da Roma, elettronica per il dancefloor e per gli spazi intimi.

PERCHÉ CI PIACE: Come quasi tutte la label in circolazione, è stata fondata da artisti che si sono messi insieme per costruirsi da soli uno spazio in cui operare liberamente, e in cui attirare altri come loro. White Forest copre quel territorio di elettronica che ha preso spiritualmente il posto del rock indipendente, riformando gli spazi dell'una e dell'altro.

TRE USCITE CHIAVE DEL 2014: Godblesscomputers - Veleno, Capibara - Jordan, 12 Inch Plastic Toys - 45