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Musica

La mia giornata rovinata dalle playlist di Spotify

Un esperimento sociologico che mi ha portato ad odiare la musica.

Fotomontaggio a cura dell'autrice.

Dopo anni di lavoro come editor musicale, capita veramente spesso che non abbia voglia di ascoltare niente, tantomeno di auto-dirigere i miei ascolti già così influenzati dalla compresenza alla mia scrivania di gente come Mattia Costioli, quindi metto su una playlist a caso o un mix in modo da poter dare la colpa agli altri se odio la musica. Ho deciso di portare alle estreme conseguenze la mia pigrizia e di affidare la mia giornata unicamente alle playlist di Spotify. Le cose sono andate più o meno così:

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Ore 08.00 - La giornata inizia con la playlist IL CAFFÈ DEL BUONGIORNO! Che a sua volta inizia con una canzone orrenda di Mannarino che sentivo la scorsa estate cantata da stornellari da spiaggia / da autobus (gente con la chitarra in autobus). Mando avanti perché mi sembra ingiusto che mi violentino le orecchie. Il mood per il resto è fastidioso come quel punto esclamativo. La seconda traccia della playlist è una certa “Cool kids” di Echosmith che mi fa rendere conto in via definitiva che sono in premestruo. La cosa viene confermata dal pezzo successivo che è di Francesco Renga e mi dà la sicurezza di poter usare il tasto skip, perché ok sottopormi a un esperimento di questo genere ma non sono così autolesionista da sucarmi un’intera traccia di Renga. Dopo di lui alcune tracce pop-folk di cui non ero a conoscenza e che mi hanno decisamente fatto scoprire un angolo buio del mondo musicale che ora ho la certezza di non aver intenzione di esplorare. Poi arriva Cemonini, Nutini e altri musicistini con canzoncine che mi fanno andare il caffè di traverso. Mi fanno pure pensare che, tra tutti, il nostro Cesare è il più rock, anche perché—prima di arrivare alla SECONDA TRACCIA DI CREMONINI DI QUESTA PLAYLIST (fantasia al potere, raga)—si passa per Emma Marrone, Biagio Antonacci, il trio de la muerte Fabi Silvestri Gazzè (qui scritto con l’accento grave, anche se pensavo fosse acuto, forse per accentuare la gravità della situazione) e addirittura per la a me sconosciuta DEBORA IURATO DI AMICI DI MARIA DE FILIPPI con la simpatica “Danzeremo A Luci Spente”—che è stranamente una ballata countrypop, e sembra “Wake Me Up When It’s All Over” di Avicii (questo pezzo dev’essere proprio piaciuto tantissimo ai discografici, perché conta numerosi tentativi di imitazione). La selezione che mi ha dato il buongiorno si conclude con “The Man” di Aloe Bacc che per ora è la più carina di tale playlist.

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ORE 10:00 ALLENAMENTO INDIE che è un nome paradigmatico per l'allenamento al resto della mia giornata perché
A) è fastidioso e
B) la parola INDIE mi tira su un rigurgito di reminiscenza che mi fa pensare che qualcuno mi pigli per il culo e mi abbia teletrasportato nel 2007, invece non è così perché purtroppo non ho sette anni in meno di ora e l'indie inizia a puzzarmi di muffa (oltretutto: ma che revival è il revival 2007? Davvero non sappiamo fare di meglio?). Oh, però ho scoperto questa canzone che sul serio: "Latch" dei Disclosure. Ascoltatela perché è freschissima. Andando avanti capisco sempre di più che questa è una playlist che anziché allenamento indie si sarebbe potuta chiamare Primavera Sound dato che sembra assemblata da uno spagnolo in MDMA. (Che poi alla fine il Primavera Sound è un allenamento indie). La mia teoria è confermata dalla presenza dei Crystal Castles, ancora osannati praticamente solo in Spagna. A un certo punto arriva l'anello di congiunzione con ogni altra playlist: "A New Error" dei Moderat. Devono davvero essere appassionati di questo pezzo in casa Spotify, perché lo inseriscono ovunque. In ogni caso devo ammettere che Allenamento Indie non mi ha Indisposto come pensavo:

ORE 13.00 Per rovinarmi il pranzo ho deciso di schiacciare play sulla playlist HAPPY HIPSTER che inizia con una canzone degli Alt-J, la band che al momento fa più contenti—a quanto pare—i ragazzi alternativi in giro per il mondo. Anche io mi sento contenta di sentire un cowbell e penso quasi che potrebbe piacermi questa playlist. Non fosse che le successive tracce mi fanno capire meglio cosa si intende per happy hipster: clap clap / cowbell / coretti / fischietti / tamburelli all'ennesima potenza = canzoni che sembrano tutte tratte dalla pubblicità del rasoio Venus di Gillette. Infatti sono tutte tra “What Makes You Beautiful” dei One Direction, qualcosa dei Babyshambles, “All Night Long” di Lionel Richie e “Venus” delle Bananarama. La playlist, quasi infinita, contiene pure brani di personaggi che conosco, roba che avulsa da questo particolare contesto avrei pure apprezzato, ma la cui presenza qui ed ora mi ha fatto imprecare contro me stessa e contro il fatto di avere un udito. In generale questa playlist Happy Hipster mi ha dato un quadro generale di come sia inconsistente la musica alternativa e la definizione stessa di musica alternativa, che potrebbe essere veramente riassumibile nei cinque elementi di cui sopra. Tanto mi ha infastidito questo mood che del branco di artisti qui presenti non salverei NESSUNO. Davvero, nessuno. Mi vergogno della mia generazione e vorrei picchiare un ukulele.

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Ore 15:00 - Voglio farmi tanto male in un momento così delicato come la digestione, quindi mi accingo a sottopormi a VIRAL 50 ITALIA, la playlist definitiva che mi accoglie con una reiterata Emma Marrone (che ho compreso abbastanza chiaramente abbia un germano reale incastrato nella trachea), per poi mettermela mediamente in culo con “She’s a Rainbow” dei Rolling Stones. Dannazione, questa playlist si prende gioco di me! In rapida successione, poi, la ballata dei NON DIVERTENTI cacciati da X Factor Cecco e Cipo, la sigla di True Detective (perché), DUE canzoni dei Subsonica, (ne salto un po’), David Guetta, LO STATO SOCIALE, “Redemption Song”, Caribou, UN’ALTRA CANZONE DEI SUBSONICA, Flying Lotus, “Teardrop” dei Massive Attack, “A New Error”, Edith Piaf, poi di nuovo Subsonica e Caribou. Probabilmente dietro alla scelta schizofrenica dei pezzi di VIRAL 50 ITALIA c’è un algoritmo che fa più o meno così: prendi 4 album usciti di recente a caso—mi raccomando album UN PO’ ALTERNATIVI–dissimulati con a) grandi successi della musica alternativa, e b) hit a caso dell’ultimo periodo—perché David Guetta, Emma Marrone e Chiara di X Factor non possono MAI mancare. Davvero, mi manda fuori di testa associare la nomenclatura VIRAL 50 ITALIA con i pezzi di questa playlist. Digerito di merda.

Ore 17:00 - Sai quando pensi che stai avendo più o meno la peggiore giornata di sempre? Oggi, per me, stava già nello spettro dei giorni peggiori, ma ho deliberatamente scelto di peggiorarlo facendomi balzare in testa l’idea peggiore di sempre (questo post) e optando per di più per una sofferenza costante, il cui livello fosse tenuto alto grazie a una scelta peggiore dell’altra in fatto di playlist. Ho così optato per dare una bella svoltona al mio pomeriggio con la playlist UNA CARICA DI ESPRESSO! che onestamente se si fosse chiamata CRACK mi avrebbe fatto più gola, a sto punto. In omaggio con la carica del caffè e l’energia del cioccolato, i migliori successi pop-electro del momento. Che, guarda, ci potrebbero veramente stare come istante pomeridiano in cui azzero ogni attività sinattica e mi parifico con l’attività cerebrale di uno zarro della Barona, anziché fingere di stare in Barona per produrre un qualsivoglia tipo di cultura, quando sappiamo benissimo che sto producendo questo post. Per ora, quindi la playlist del caffè è la mia preferita, soprattutto altissimo il momento di “Prayer in C” che è il mio secondo pezzo estivo 2014 preferito dopo quello di Lenny Kravitz.

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ORE 19: Tornando a casa da lavoro ascolto giustamente la playlist I DIARI DELLA BICICLETTA anche se principalmente mi muovo a piedi o con i mezzi, forse infatti è questo il problema dal momento che il ritmo scanzonato delle prime canzoni mi rende irritabile per HD-DVD completamente stonato con l'ora del giorno in cui mi trovo (la scena doni io però che a quest ora o reggae o 160bpm). L'impressione è che mi stiano prendendo in giro e che tutta questa allegria sia sovradosata per un mesto ritorno a casa che non si svolga a Venice Beach. Dopo qualche ascolto capisco che questa playlist è stata compilata dalla me del 2008. Ripeto, è sempre bello sentirsi sei anni più giovani! Nel 2008 mi piaceva tanto la roba electro garage rock e la roba psichedelica e chiaramente mi sono sempre piaciute le biciclette. Come non amare le biciclette. In realtà questa è infatti la playlist che più sto amando, fra tutte. Anche perché non c'è alcuna traccia di Marrone, e questo è un traguardo, a quanto ho capito, per Spotify e per le biciclette in generale. Maglia rosa a questa playlist. Chiaro, negli occhi uno ha sempre l'immagine di questi ragazzini tatuati con il baffo a manubrio e il manubrio della bici a baffo, ma dopo qualche anno di vita vissuta a Milano e qualche anno a convivere con esemplari umani di questo tipo (circa dal 2008 a oggi) tale immagine è facilmente gestibile come uno dei fastidi minori che il mondo ti possa conferire.

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ORE 22: Durante la settimanale seduta con il mio fisioterapista decido di concedermi senza motivo a CENA PER DUE. Sono felice di aver già passato la digestione e di essere sotto le mani di una persona che mi fa male, altrimenti sopportare il solo dolore mentale di una canzone di Jovanotti mi avrebbe decisamente destabilizzato. La sofferenza fisica è stata comunque soltanto secondaria. Il mio corpo, lontano da ogni tipo di controller, non poteva nemmeno avanzare di traccia. Sai quando preghi che ci sia tutto tranne Jovanotti nelle tue orecchie? Sapevo che sarebbe finita. Ecco, finita la prima traccia, la seconda è come il calcio nei coglioni dopo essere stati atterrati da un gancio. Non mi ero mai accorta che "Lo So che Finirà" della Tatangelo è in realtà "Vedrai Vedrai" impiantata da un chirurgo pazzo nella pubblicità del Vecchia Romagna. La cosa, da qui in poi, prende una piega esilarante in quanto percepisco che gli autori di questa playlist o sono dei geni o sono le persone che vorrei intorno ogni momento della giornata per solo amore di studio sociologico: come è possibile che qualcuno abbia in mente di fare una cena romantica con questi grandi successi della musica italiana? Davvero nel 2014 qualcuno conferisce ancora ad Umberto Tozzi la facoltà di parlare al suo posto al cuore dell'amata? "Apri una porta a un guerriero di carta igienica?" Davvero? "Fammi abbracciare una donna che stira cantando?" Davvero? "Vesti la rabbia di pace e sottane sulla luce?" Davvero? Non so se l'ascolto obbligato di ogni singolo istante di questa playlist (confesso che nelle altre ogni tanto ho mandato avanti veloce) sia la punizione per qualche mio peccato atavico o soltanto la diretta conseguenza di questa volontaria passività musicale cui mi sono costretta oggi. In effetti la passività dev'essere totale ed era giusto che mi capitasse proprio con QUESTA playlist di non aver via di scampo. "Con te partirò" di Bocelli è quasi un sospiro di sollievo, in una playlist che devo ammettere, non so se per qualche strano effetto Ludovico Van, inizia a piacermi. Momenti di gioia quasi incontenibile sulle sempreverdi "Se Perdo Te" di Patty Pravo e "L'amore" dei grandissimi Sonohra, un piantino su "La Notte" di Arisa…. Forse sono diventata romantica. Ma ecco che, con un colpo di coda, i deliziosi redattori musicali di Spotify mi fanno ricredere, chiudendo una playlist che dovrebbe essere un preambolo per scopare con IRIS DI BIAGIO ANTONACCI. Ora vorrei capire davvero, con tutta la buona volontà, chi potrebbe mai pensare di scopare dopo l'ascolto di cazzo di IRIS DI BIAGIO ANTONACCI. CHI. Forse nemmeno Biagio Antonacci.

ORE 23.30: "La giornata è finita, spegni le luci e chiudi gli occhi. Addormentati con le melodie giuste per rilassarti e accompagnare le tue notti di riposo." Questo è il delizioso esergo della playlist PER DORMIRE… in cui i puntini di sospensione rappresentano un aggettivo che piano piano si forma grazie ai musicisti che ci accompagneranno in questa selezione notturna: NINNA NANNA MAMMA - RILASSAMENTO ENSEMBLE - SERENITÀ SALUTE E BENESSERE - BRIAN ENO - QUELLO DEI SIGUR ROS - ONDE BINAURALI PER L'INTRATTENIMENTO CEREBRALE sono i nomi degli AUTORI dei pezzi. Forse secondo Spotify sono un bambino di otto anni che ha bisogno di un'adeguata iniziazione al bipensiero. Lascio andare questa giornataccia e sogno pecore elettriche con gusti musicali indefiniti che si fanno imboccare con playlist da transumanza mentale verso il nulla.

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