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Musica

La guida di Noisey a #C2C14

I nostri consigli su chi andare a sentire al festival Alfa MiTo #C2C14 di quest'anno.

Foto via Ptwschool

La sopravvivenza ai festival è la cosa meno garantita della storia. Fortunatamente è meno garantita d'estate che d'inverno, a causa della malefica combo sole-fango che può risucchiare anche i più arditi o di alcune determinanti carenze di igiene, per cui qualche tempo fa vi avevamo vietato di scopare.

Insomma, alcuni festival risultano terribilmente provanti per il corpo, soprattutto quelli in cui ci sono ottocento palchi tra cui c'è da transumare miliardi di kilometri. La situazione al Club To Club è diversa, non è tanto una questione di resistenza fisica, quanto cerebrale, dato che gli input che il festival è in grado di mandare sono tantissimi.

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Il 2014, oltretutto, è stato un anno schizofrenico: è stato super techno, ma pure funky, tribale, ma pure sintetico, e Alfa MiTo Club To Club, oramai diventato gigante (con due serate al Lingotto), è un contenitore aperto su tutti questi lati della musica, tipo il Castello Errante di Howl con le sue porte su diverse realtà (non è nemmeno così casuale che il simbolo di #C2C14 sia quello). Insomma, data la strabordante quantità di roba, ho deciso di stilare una comoda guida al festival, suddivisa in arbitrarie categorie entro le quali vi consiglio di rimbalzare, in modo da poter dare alle vostre orecchie un dolce maggese, passando dal pop dei Jungle alla fruizione decisamente più complessa degli ultimi esperimenti del Maestro e del suo Joe Patti's experimental Group. Se mi incrociate al festival venite pure a dirmi che ne pensate, mi riconoscete perché ho una cuoffa ingestita di capelli dato che il mio parrucchiere sembra l'uomo più richiesto del globo dopo Obama. Iniziamo.

SE TI PIACCIONO LE COSE ETNICHE VAI A SENTIRE LORO

Vieni innanzitutto a sentire lo showcase di Noisey perché ci sono un paio di musicisti che ti faranno impazzire di etnicità, dato che praticamente Petit Singe è la Pinch&Shackleton italiana e Clap! Clap! non è nemmeno più italiano da quanto sta immerso nell'Africa Nera. Ovviamente poi non c'è bisogno di dirti che Caribou è pane per i tuoi denti, che Fatima & The Eglo Band (vi ho messo un link di un pezzo prodotto da Floating Points, ciao) è quello che ci vuole e che i Primitive Art hanno qualcosa di tribale che non è un tatuaggio, quindi fanno decisamente al caso tuo. Non sto a spiegarti perché i Niños Du Brasil sono la cosa giusta, perché dovresti saperlo dallo scorso anno. Consigliamo anche di andarti a sentire il set di Palm Wine perché ne sa a pacchettoni. Mark Ernestus fa robe di questo genere, insieme a Tikiman l'effetto è potenziato.

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CONCERTI A CUI POTETE FARE QUELLI DEL PUBBLICO CHE CANTANO

Se siete stanchi di tutto quel tunz tunz e volete un momento in cui ci sono anche le parole nelle canzoni, questo è il punto giusto del festival in cui trovarsi, c'è Kele dei Bloc Party che ha fatto il disco solista, Chet Faker che è un romanticone e così pure How To Dress Well, poi andate a sentire i cari Jungle che tanto ci piacciono, la graziosa Jessy Lanza di casa Hyperdub e Kelela che è la voce più figa di casa Fade To Mind (e talvolta Night Slugs).

ROBE CHE LE SENTI E RIMANI A BOCCA APERTISSIMA

Stiamo parlando del lato un po' più sperimentale e avanguardistico di questo festival, quello per cui probabilmente il buon Franco ha deciso di presentare qui il suo Joe Patti's experimental group, quello per cui Evian Christ, già signore del compleanno di Noisey e preview di Club To Club a Milano ha fatto tremare il palco. Ci sono anche alcuni nostri amati tra le fila dell'esercito di Gang Of Ducks, tipo Haf Haf o Dave Saved, e, sempre nella domenica a San Salvario, c'è Morphosis che sappiamo molto bene essere un fuoriclasse sotto ogni aspetto. Per quanto riguarda le figate estreme, per chi resiste fino alle cinque del mattino, consigliatissimo il live di Vessel che ha—modesto parere della redazione di Noisey—tirato fuori il disco dell'anno (Punish, Honey) e fa anche da colonna sonora al teaser del festival. Infine se volete fare i fighi e vedere una roba che è stata presentata al MoMa di New York, è consigliabile fare attenzione al super gruppo Future Brown, composto dai due Nguzunguzu, Fatima Al Qadiri e J-Cush. Non sono certa della presenza delle palle.

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I TEUTONICI, OVVERO SE TORINO NON VA A BERLINO, BERLINO VA A TORINO

Si fa tanto parlare di Berlino che forse è il caso di pensare di riportare indietro qualche cervello fuggito all'estero (tipo i cervelli di Gang Of Ducks) oppure di importare berlinesi e farli suonare a Torino. Per l'appunto quest'anno ci sono Recondite, Pantha Du Prince, Apparat, Marcel Dettmann, vi ho già parlato di Mark Ernestus, ma forse è il caso di ribadire.

A LORO PIACCIONO I SYNTH

Quest'anno sembra che la Warp si sia data una spolveratona niente male, e al Club To Club ci sono un paio di esponenti di spicco di tale spolvero: oltre ai sopracitati Future Brown, c'è Luke Vibert e Clark fresco di disco nuovo (è tipo appena uscito). Anche a Franco Battiato piacciono i synth, forse ce l'eravamo dimenticato, ma quest'anno vuole veramente ricordarcelo, ma l'abbiamo già messo in un'altra categoria, se passate per lo showcase di Noisey venite a sentire e vedere il lavoro di Paolo Dellapiana. Non sto a dirvi quanto va matta Laurel Halo per i synth e nemmeno a Ben Frost, che è uno spippolone di gran classe. Altri adoratori di synth sono i nostrani Lorenzo Senni e Vaghe Stelle (il cui suono, secondo lo stesso Senni, è una "Vaghestellata"—neologismo che adotto, da che l'ho sentito, per descrivere ogni strimpellata spaziale di synth).

CONSIGLIO FINALE: BALLA E BASTA

Ci sono anche Visionist, Millie & Andrea, il back to back di Ben Ufo e Ron Morelli, Jacques Greene, Sbtrkt, Uabos e via. Per riassumere meglio quello che ho cercato di dire con le parole, ho preparato una playlist che contiene quasi tutti gli act del festival, per caricarsi a modo. Ciao ci vediamo alle sei del mattino da Vessel.

Segui Virginia su Twitter: @virginia_W_