FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Impariamo da Joni Mitchell la splendida arte di invecchiare

Joni ha scritto "Both Sides, Now" a 25 anni e non ha smesso di cantarla nemmeno quando i segni del tempo hanno iniziato a farsi sentire.

Both Sides Now di Joni Mitchell.

Non è facile invecchiare. Ci toccano gli acciacchi, i dolori, la perdita di lucidità. Una persona che si guadagna da vivere grazie al proprio talento musicale, in particolare grazie alla sua voce, rischia ancora di più. Non è raro che alcuni artisti, avanzando con l'età, non siano più in grado di raggiungere le stesse note—si veda ad esempio la grande Whitney Houston. Nei suoi ultimi anni era divenuto chiaro che la donna conosciuta come "The Voice" stava perdendo la propria ragione sociale.

Pubblicità

Un'altra artista importante della cui voce si è parlato molto ultimamente è Joni Mitchell. Dopo l'aneurisma cerebrale che l'ha colpita nel maggio di quest'anno, è stato riportato che Mitchell aveva alcuni problemi ad articolare parole—il che l'ha resa temporaneamente muta fino alla riabilitazione. Ma questa non è l'unica sfida riguardante la voce che la cantautrice canadese ha dovuto affrontare. Negli ultimi anni della sua carriera la morbida voce da soprano che l'aveva resa famosa aveva acquisito un tono profondo e roco a causa di svariate questioni di salute. Eppure, lungi dal tarparle le ali, questo cambio diede alla musica di Mitchell una dimensione nuova, mai così evidente come nella epocale "Both Sides, Now".

Joni Mitchell si fece notare all'interno della scena folk degli anni Sessanta come una donna giovane e onesta con un messaggio potente. Originaria del Saskatchewan e cresciuta nell'Alberta, Roberta Joan "Joni" Mitchell fece parlare di sé suonando sui marciapiedi e in piccoli locali del Canada orientale. Il successo mainstream arrivò con i suoi primi tre album: il debutto del 1968 Joni Mitchell, Clouds del 1969 e il preferito dal pubblico e dai critici Blue, del 1971.

Quello che rendeva Mitchell così diversa è che si trattava di una donna famosa, potente e tridimensionale nel periodo d'oro delle rock star super-macho. Organizzava autonomamente i propri concerti e amministrava in prima persona le proprie finanze, oltre a vivere da sola a New York City—ai tempi era un discreto tabù. Mitchell usò la sua voce effervescente per motivare molte donne, tra cui mia madre, ad afferrare le redini che per tanto tempo erano state loro negate.

Pubblicità

Nel corso della sua carriera, un gran numero di canzoni di Joni Mitchell sono state interpretate da altre artiste e artisti. La più conosciuta oggigiorno è probabilmente "Big Yellow Taxi", resa popolare da Amy Grant nel 1995 e dai Counting Crows nel 2002. Queste cover l'hanno esposta a un pubblico enorme dopo decenni, ma "Big Yellow Taxi" è solo della terza sua canzone più coverizzata.

Con oltre mille versioni di altrettanti diversi artisti, "Both Sides, Now" tratta dal suo secondo album del 1969 Clouds è la canzone con più cover. La lista fa davvero impressione: va da Bing Crosby (1968) fino a Telly dei Muppets ("Three Sides Now" parla delle caratteristiche dei triangoli). C'è anche Carly Rae Jepsen con il suo EP del 2012 Curiosity.

Scritta da Mitchell, la canzone era stata concepita come hit per la cantante Judy Collins sul suo album del 1967 Wildflowers, e le fece vincere un Grammy per la Miglior Performance Folk nel 1969. Dal punto di vista del testo, la canzone è piuttosto fredda. La narratrice esamina la vita nei suoi aspetti negativi e positivi, ispirata da Il Re della Pioggia, romanzo di Saul Bellow del 1959. Mitchell ha parlato del processo di scrittura della canzone con il LA Times nel 1996:

Stavo leggendo Il Re della Pioggia di Saul Bellow in aereo; all'inizio del libro anche Henderson il Re della Pioggia si trova su un aereo. Sta andando in Africa, guarda giù e vede queste nuvole. Ho poggiato il libro, ho guardato fuori e ho visto anch'io le nuvole, e ho immediatamente cominciato a scrivere la canzone. Non avevo idea che sarebbe diventata così famosa.

Pubblicità

Guardando Mitchell suonarla dal vivo nel 1970, è facile cogliere il magnetismo da lei emanato. Ascoltando la sua voce, potrete notare che il verso finale del ritornello cambia ad ogni ripetizione—prima "I really don't know clouds at all", poi "I really don't know love at all", e infine "I really don't know life at all".

Si può dire che Mitchell la vita la conoscesse a quel punto: a ventidue anni è stata costretta ad affidare una figlia a una famiglia adottiva (ma poi si ritrovarono), quando il suo partner dell'epoca la abbandonò dopo tre mesi di gravidanza. Ma cosa sa una donna di vent'anni rispetto a una di cinquanta? Fu la stessa Mitchell a rispondere a questa domanda trentun anni dopo.

A cominciare dai tardi anni Novanta, divenne chiaro che la sua voce stava cambiando. All'inizio si diceva fosse a causa della vita da fumatrice—i suoi lavori, nel corso di tutti questi decenni, hanno tutti il distintivo odore delle Gitanes e delle American Spirit—ma Joni stessa confermò che si trattava di un mix di noduli vocali, laringe compressa e le conseguenze che si trascinavano dalla poliomelite avuta da giovane.

La sua nuova estensione vocale si può apprezzare nella versione del 2000 di "Both Sides, Now", inserita nell'album Both Sides Now (lo so, fa confusione). La scaletta del disco è composta principalmente da vecchi standard jazz, ma include anche nuove versioni di canzoni del repertorio classico cantante assieme a un'orchestra. Se si guarda una performance dal vivo risalente allo stesso periodo, si vede che Mitchell è invecchiata molto bene, dato il suo stile di vita. Si presenta sul palco senza la sua fidata chitarra e con solo la sua nuova voce a guidarla, e interpreta questa canzone che ha scritto a vent'anni con il carisma e l'esperienza di una donna matura che si affaccia sulla terza età.

Pubblicità

Certi doni della natura con il tempo scoloriscono, ma a volte—come nel caso di Mitchell—il passare del tempo non fa altro che mettere in prospettiva l'arte per l'artista, e permette all'ascoltatore di prendere in esame un classico attraverso un filtro nuovo. Invece di osservare la diversità della nuova voce, è opinione comune tra i fan che questa versione abbia un pathos tutto suo, al punto da guadagnare una dignità propria, distinta dall'originale.

Anche se Mitchell si trova ad affrontare alcune prove difficili per la sua salute al momento, a osservare le differenze tra le due versioni di "Both Sides, Now" si guadagna un certo senso di ottimismo. Abbracciare il cambiamento non è una cosa facile da fare con il passare degli anni, ed è decisamente ancora più dura se si è un personaggio pubblico conosciuto per la propria immagine di un certo momento, o di un certo luogo, o di una certa epoca. Mitchell ha raggiunto la fama con il folk e più avanti si è avventurata nel jazz, nel rock e nelle colonne sonore elettroniche, e questo ci ricorda che accettare il cambiamento può portare a conquistare il difficile obiettivo di una carriera longeva.

La pubblicità di Joni Mitchell's per la campagna "Music Project" di Saint Laurent.

Prima dei suoi improvvisi problemi di salute, Mitchell ha continuato a trovare nuovi modi di sconfiggere la propria età. Un esempio recente è stata la sua apparizione all'interno della campagna pubblicitaria "Music Project" di Saint Laurent. Con una chitarra in mano e un cappello nero a tesa larga in testa, non perde un briciolo della sua figura cool e magnetica di oltre quarant'anni fa. Nonostante la sua salute non in condizioni ottimali, si merita ancora l'ultima parola quando si parla di invecchiare: "Ti svegli un giorno e ti rendi conto che ti sei lasciata alle spalle la gioventù, anche se ti senti ancora giovane dentro", ha confessato al New York Times nel 1991. "Bisogna superare questa invocazione di ciò che è stato."