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Musica

Lezioni di stile dai musicisti giapponesi più assurdi di sempre

Perché abbiamo solo da imparare dai nostri colleghi nipponici.

La squadra J-pop/punk: Broken Doll. Potete dire quello che vi pare della musica giapponese, ma dovrete ammettere che in fatto di moda stanno avanti anni luce. I musicisti nipponici, che facciano pop per le masse o roba oscura e inarrivabile, hanno le pettinature più assurde, i vestiti più pazzi e gli accessori più impossibili di tutto il mondo. Nella loro fuorezza, i giapponesi ci azzeccano sempre quando si tratta di moda. Volete dei capelli a forma di leone? Un copricapo a forma di lampada della Nintendo? Due occhi non vi bastano più e ne volete dieci? Le risposte le trovate tutte lì, nell'Impero del Sol Levante. Certo, questi artisti hanno anche dalla loro un certo talento musicale, nella maggior parte dei casi, ma stavolta ci concentreremo principalmente sul look. E quindi, popstar di tutto il mondo, prendete appunti, perché qui ci sono i dieci artisti giapponesi più pazzamente vestiti.

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1. Momoiro Clover Z

Momoiro Clover Z: altro che Pinhead. Geneticamente programmate per corrispondere alle fantasie più selvagge degli otaku giapponesi, le Momoiro Clover Z si presentano come un miscuglio pazzo di cose high-tech, sci-fi, horror e BDSM, condite dalla classica passione nipponica per le scolarette innocenti. L'ultima volta che mi è capitato di vederle indossavano questi vestitini che sembravano più che altro costumi da bagno, adornati da braccioli a forma di animali, mentre il video del loro singolo "Otome Sensou", proiettato dietro di loro, le mostrava nei panni di eroine biomeccaniche dell'anno 2550 che sparavano raggi laser dai loro bazooka.

Tra le foto che si trovano sul loro sito ce n'è una tratta dal loro video “Neo Stargate” che le vede posare vestite da ballerine in tuta bianca e salmone con in faccia una maschera spinata che nemmeno Pinhead di Hellraiser oserebbe tanto. La loro musica, invece, è un pop infuso di elementi metal ed elettronici. Ascoltarla troppo può portare a una pericolosa assuefazione.

2. AKB48

Alle AKB48 piacciono le coperte, i fiori e stare molto, molto vicine tra loro. Le AKB48 sono molto diverse, primo perché la loro musica può farti stare davvero male fisicamente—un problema aggravato dal fatto che la si sente praticamente in ogni angolo di Tokyo. Non c'è niente di peggio che stare in fila in cassa al supermercato ed essere costretti a rovesciare tutto quello che stavi comprando solo perché dagli altoparlanti è partita la loro hit “Heavy Rotation”. In ogni caso, il gruppo pop più idolatrato del Giappone sta ovviamente su tutte le copertine di tutte le riviste giapponesi, e ogni volta sfoggia un look assurdo diverso, dalle sexy uniformi scolastiche alla sexy lingerie, il tutto sempre rigorosamente corredato da gran mazzi di fiori.

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Concepisci anche tu un bebé immaginario con il tuo membro preferito delle AKB! Non è per niente un'idea inquietante! Ok, se ti stai chiedendo come mai questi angeli con gli occhi a mandorla siano conciate più come casalinghe che come bamboline sexy, la ragione è molto semplice: i fan delle AKB sono incoraggiati a scegliere la loro preferita del gruppo, per poi supportarla con devozione comprando tutto il suo merchandising o facendo un bambino virtuale con lei. Questo è amore, cari i miei pervertiti, non sesso. Amore.

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3. Kaela

Il look di Kaela è facilmente riproducibile con materiale che potete reperire dal ferramenta. Nel mondo più tradizionale del J-pop, una che è decisamente icona di stile è la signorina Kaela Kimura, la tipica ragazza della porta accanto, mezza inglese, che fa roba un po' tra il pop e l'indie rock. Kaela gioca parecchio con la sua immagine, in particolare con i suoi capelli. Nelle foto promozionali per il suo album Sync, la nostra sfoggia almeno tre stili diversi, per “Hocus Pocus” indossa una parrucca fatta di una sorta di bigodini pelosi color arcobaleno, mentre per “8eight8” si presenta con un taglio semplice, ma la sua faccia è piena di occhietti adesivi.

4. Judy and Mary

Nessun membro dei Judy and Mary si chiama Judy o Mary. Lo stile semplice che abbiamo appena visto su Kaela deve molto alle basi gettate dalle star del J-pop negli anni Novanta: ad esempio a Yuki dei Judy And Mary, una band davvero strabordante di stile. I maschi del gruppo facevano di tutto per sembrare delle rockstar, mentre la cantante Yuki preferiva mantenere il suo stile, tanto semplice quanto fico. Soltanto nei video si dava un bel da fare: tirava fuori vestitini neri molto dark con tanto di teschio sulla spalla (“Motto”), si vestiva da alieno con tre occhi, oppure si conciava i capelli a forma di leone.

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5. Versailles

I Versailles sono evidentemente rimasti intrappolati in un buco spaziotemporale tra il movimento New Romantic e il film "Le Relazioni Pericolose". Il visual-kei è un sottogenere di rock giapponese in cui il look la fa da padrone, e uno dei suoi gruppi di punta sono i Versailles. Partono da una comunissima base hair metal ispirata ai gloriosi anni Ottanta, ma ci aggiungono orchestrazioni classicheggianti e si vestono come comparse del film Amadeus, ma coi capelli conciati à la Final Fantasy. Addirittura Teru propone un taglio bicolore, deciso, mentre il collega chitarrista Hizaki sfoggia dei bei boccoli da Lady Oscar e vestiti barocchi tesi a convincerti che lui è una lei (be', rifatti gli occhi, perché in questa band son tutti maschi). Magari non avranno mai raggiunto lo status di divinità della musica come i colleghi Yoshiki o Hyde, ma a livello di guardaroba non hanno niente da invidiare a nessuno.

Breve excursus: una volta un'amica mi ha presentato un suo conoscente, musicista Visual-kei, in un fetido rock bar a Shibuya. Ho notato che la sua pelle era perfetta e gliel'ho detto, e lui mi ha risposto che il suo segreto è l'elettrolisi, cui si sottopone regolarmente. Per chi non lo sapesse, trattasi di un laser che ti cancella ogni pelo facciale. "Non fa male?" Gli ho chiesto. "Be'," mi ha risposto con un'aria sofferente, "faccio Visual-kei, quindi mi tocca…"

6. Golden Bomber

O completi lucidi o niente, per i Golden Bomber. Come avrete capito, il mondo del Visual-kei non è lontano da quello del pop, e la prova è la famosa "air band" Golden Bomber. Questi quattro robottoni dei sogni "suonano dal vivo", nel senso che fingono di suonare i loro strumenti su una base registrata per loro da musicisti pro. I membri di questa "band" sono ragazzi carini, puliti, con capelli immacolati e sempre a posto, quasi fastidiosi da quanto sono perfettini. Si vestono un po' come viene (no, non è vero) con uno stile variabile: dal grunge all'eleganza di abiti cromati. Il "batterista" Kenji Darvish si presenta sempre con un trucco bianco, rosso e nero in faccia, in pieno stile kabuki. Hey, le tipe lo amano, quindi chi è il coglione ora?

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7. Broken Doll

Broken Doll: esistono per farti rimpiangere di non essere daltonico. E perché accontentarsi di suonare? I componenti dei Broken Doll, punkettari degli anni Ottanta, hanno la propria linea di abbigliamento, e il loro shop nel quartiere più trendy di Tokyo, Shimokitawa. Sia il negozio che la band ti danno la sensazione di un'esplosione di caramelle al neon. Una volta ho incrociato il loro batterista, Yumaronta, che indossava un cappello fatto con una lampada vera, con un controller del Super Nintendo incollato davanti. Se non è stile questo.

Il loro negozio è pieno di cose luccicanti, flash, collane fatte di giochi e altre carabattole, tra cui mollette per i capelli a forma di palle degli occhi con delle viti che sparano fuori. La bella notizia è che spediscono ovunque nel mondo, così dal comodo divano di casa tua puoi comprarti non solo i loro bei vestiti, ma anche i loro bei CD.

8. Charan Po Rantan

Charan Po Rantan: le fatine rinascimentali sono finalmente arrivate in Giappone.

Quelli a cui piacciono le band che sembrano appena uscite da un circo si innamoreranno facilmente di Charan Po Rantan. Due sorelle che suonano il loro folk-pop sulle note di una fisarmonica. Koharu e Momo si vestono in pan-dan, con vestiti giganteschi e coloratissimi, cappelli bizzarri e, nel caso di Momo, un orribile maialino che tiene in braccio come fosse una pochette. Dove trovano tutti questi accessori? Be', la loro mamma a quanto pare va matta per il circo. Non c'è da stupirsi.

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9. Bo Ningen

Cat Stevens fotografa i Bo Ningen.

Se mai tutto andasse a rotoli per la band psych-rock Bo Ningen, potranno ricorrere al piano B: investire nel mercato delle parrucche. (Se cerchi su Google come si chiamavano gli antichi fabbricatori inglesi di parrucche, la risposta è “nob thatcher.” Nel caso non siate pratici di slang britannico, “nob” è quando hai un rapporto sessuale con qualcuno. Per cui “nob thatcher” assume un significato abbastanza buffo: tipo di qualcuno che va a letto con l'ex Primo Ministro britannico Margaret, anche se ora non è più in vita.) Se notate, i capelli che Taigen, Yuki, Kohhei e Monchan hanno in testa sono formati della stessa materia di cui è fatto l'ego di Lady Gaga. I ragazzi ora stanno a Londra, ma continuano a somigliare a una gang di Sadakos appena usciti da The Ring. Solo i pezzi che fanno, così pieni di chitarre grevi e ritmi thrash fanno più paura di loro.

10. Kyary Pamyu Pamyu

Kyary: Tutto di lei è semplicemente stupendo. Era impossibile lasciar fuori da questo elenco la mitica Kyary Pamyu Pamyu. Dai, la conoscete: la modella di Harajuku che ora è un idolo pop, ma non smette di sfoggiare look quantomeno grotteschi, anche se sempre super carini. La ragazza non si è mai tirata indietro quando si tratta di sperimentare con i berretti ("Uno squalo di plastica? Una caramellona gigante? Un cappello fatto di orsetti di peluche? Perché no!"), non ha mai provato vergogna quando i suoi capelli erano a forma di pipistrello, o quando le hanno proposto di mettersi delle finte orecchie aliene, ed è esattamente questo il motivo per cui tutti la amano. Meno male che i pezzi del suo album Nanda Collection suonano matti come il suo look. Forse avrete già avuto modo di godervi i suoi singoloni: “Fashion Monster” o “Pon Pon Pon,” ma date un ascolto anche a “Mi” e non ve ne pentirete.

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