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Musica

Le peggiori domande da fare in un'intervista

Una buona regola per valutare una domanda è: potrebbe andare bene per qualunque altro musicista nella storia dell'umanità?

Buongiorno, aspiranti giornalisti! Congratulazioni per aver fatto la pessima scelta di avventurarvi nella landa di miseria e povertà che è rappresentata dal giornalismo musicale. Non voglio sapere come è successo, o perché, ma probabilmente ora non starete nella pelle all'idea di fare la vostra prima intervista. In effetti vi capiterà di farne moltissime, e ci sono tre pilastri fondamentali su cui poggiare tutte le vostre sicurezze: preparazione, attenzione e la pazienza di stare a sentire gente che si parla addosso per ore ed ore. Vi serviranno anche un po' di domande. Quindi possiamo dire che i pilastri sono quattro. Ah, vi servirà anche la capacità di fare delle modifiche al testo, e il dono della sintesi. Diciamo cinque o sei pilastri.

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Una buona regola per valutare la vostra domanda è: potrei fare questa domanda a qualunque altro musicista? Se la risposta è sì, forse è meglio cercare qualcosa di diverso. Non chiedetela. I musicisti sono stufi di rispondere alle stesse domande e i lettori sono stufi di leggere le risposte. Qui sotto c'è un'agile guida ad alcuni dei cliché più fastidiosi che potete trovare in un'intervista. Evitate tutte queste domande ad ogni costo.

Cosa significa il tuo nome / il nome della vostra band?

Cosa stai chiedendo: “Invece di informarmi un minimo su Wikipedia ho passato tutto il giorno su PornHub. Poi mi sono ordinato una pizza e ho dormito sul divano. Ma non siamo qui per parlare della mia super vita, mi hai detto di avere uno pseudonimo vero? Che cosa significa in realtà? Come l'hai scelto?”

La risposta che vorresti: “Che fantastica domanda! In realtà è una storia molto interessante. Mio nonno è stato un sopravvissuto dell'Olocausto che non ha mai pronunciato una singola parola fin dal giorno della sua liberazione nel 1944. Sono andato al suo capezzale sul letto di morte, quando ero ancora un ragazzo e col suo ultimo alito di vita ha sussurrato delle parole che io ho utilizzato per vendere la mia musica su iTunes.”

La risposta che otterrai: “È una citazione dei Simpson.

La risposta che meriti: “Vaffanculo.”

Quali sono le tue influenze?

Cosa stai chiedendo: “La vostra band suona esattamente identica a tutte le altre, potete farmi una lista di altre persone che avete copiato? In questo modo i vostri fan potranno leggere l'elenco e dire ‘Oh wow, anche a me piacciono questi gruppi! Questa band mi rappresenta al 100%. Grazie, oh meraviglioso intervistatore!’”

La risposta che vorresti: “Che fantastica domanda! Permettimi di rantolare una lista di riferimenti inaspettati e sottovalutati così che i lettori possano essere completamente allontanati dal mio gusto personale e scoprire che c'è qualcosa di molto più profondo nella mia artisticità di quanto potrebbero supporre!”

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La risposta che otterrai: “Tipo i Jawbreaker, suppongo.”

La risposta che meriti: “Vaffanculo.”

Per le femmine: Com'è fare musica quando sei una ragazza?

Cosa stai chiedendo: “Durante le mie ricerche approfondite sulla tua pagina artista di Facebook, ho scoperto che sei dotata di una vagina, anziché di un pene. Quella strana vongola che hai come organo sessuale ti impedisce in qualche modo di fare musica nello stesso modo del resto dell'umanità? Tipo, quando hai le mestruazioni puoi continuare a fare musica come negli altri 28 giorni? Dimmi qualcosa di questa strana intersezione tra l'insieme Musica e l'insieme Vagine.”

La risposta che vorresti: “Che fantastica domanda! La musica in effetti ha nobilitato molto la mia condizione di donna e fremo dalla voglia di spiegarti tutti i dettagli di questa nuova consapevolezza di me stessa. Le mie parole, trascritte dalle tue sapienti mani e preziosa tastiera, diventeranno iconiche e scolpite sulla fronte del cadavere della disuguaglianza sessuale. Questa intervista verrà inserita come citazione in tutte le letture sul femminismo che verranno scritte da oggi in poi e il tuo nome verrà citato continuamente. Ora scappiamo via veloci, cavalcando a dorso il tuo bianco destriero.”

La risposta che otterrai: “Uguale a tutti gli altri?”

La risposta che meriti: “Vaffanculo.”

Continua sotto.

Come scrivi le tue canzoni?

Cosa stai chiedendo: “Per quanto mi riguarda non ho mai realizzato niente di creativo in vita mia, se si esclude la mia smagliante carriera nel mondo del giornalismo musicale. Per favore, dimmi qualcosa su come funziona il tuo processo creativo. Suppongo abbia a che fare con la stregoneria, giusto?”

La risposta che vorresti: “Che fantastica domanda! Sono appena tornato da un ritiro spirituale di otto mesi nelle montagne dell'Islanda durante il quale sono sopravvissuto facendo affidamento soltanto su una tenda, un'ascia, funghi allucinogeni e la mia Arte. L'ultimo giorno degli otto mesi, dopo aver cacato, mi sono accorto che tra le feci giaceva il mio nuovo album. Grazie per la domanda, sono così felice di poter finalmente condividere questa incredibile storia.”

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La risposta che otterrai: “Penso alla musica tutto il giorno e, quando ho finito di lavorare, mi chiudo in studio per provare a mettere giù le idee che ho avuto. È una figata sempre nuova, ogni volta.”

La risposta che meriti: “Vaffanculo.”

Come è stato registrare l'album?

Cosa stai chiedendo: “Non sono assolutamente in grado di chiedere nulla di meglio che la storia di una persona seduta in una stanza insieme ad un produttore di cui fregacazzi a chiunque. Puoi dirmi qualcosa di questa esperienza incredibilmente noiosa così che i lettori abbiano una parte del testo da saltare senza nemmeno provare a leggerla?”

La risposta che vorresti: “Che fantastica domanda! Non ci crederesti mai se ti dicessi che… (Scusate, ma non ho proprio idea di come rispondere in modo interessante a questa domanda senza trasformarla nello sproloquio più noioso che sia mai stato scritto.)

La risposta che otterrai: “È stato grandioso. Il produttore era molto preparato e penso che il disco rifletta alla perfezione l'esperienza positiva che ho vissuto. Fantastico.”

La risposta che meriti: “Vaffanculo.”

Descrivi la tua musica a qualcuno che non l'ha mai ascoltata.

Cosa stai chiedendo: “Oltre ad essere un sacco di merda, sono anche piuttosto pigro, per cui per favore inizia a fare anche tu la tua parte di fatica in questa storia della critica musicale. Tieni, questa è un'intervista tipo che ho copiato leggendo quelle a Mad Lib: potresti compilarla mentre io gioco a Ruzzle sul mio telefono?”

La risposta che vorresti: “Che fantastica domanda! Suppongo che la nostra musica sia una sorta di Nu-Tradional Omni-Folk Hop, oppure potremmo chiamarlo Orchestral Christian Black Metal o anche Apolitical Health Goth, ma pure Cyber Yacht Fucktronica. Qualcosa a metà tra tutti questi generi, ma in realtà non me la sento di darci un'etichetta precisa.”

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La risposta che otterrai: “Mah, qualcosa tipo rock?"

La risposta che meriti: “Vaffanculo.”

Hai qualche storia sul tour?

Cosa stai chiedendo: “Non ho mai lasciato le mura di casa mia e non riesco a immaginare quanto possa essere affascinante ed avventuroso il mondo esterno e reale. Puoi permettermi di vivere indirettamente attraverso le tue parole un surrogato dell'epico viaggio che avete affrontato in questa grande Nazione?”

La risposta che vorresti: “Che fantastica domanda! In effetti ho raccolto tutte le mie esperienze in un'opera magna in settantaquattro capitoli che pubblicherò a breve. All'interno c'è tutto: suspence, romanticismo, riflessioni sulla miseria della condizione umana. Spero che i tuoi lettori siano pronti per un po' di capolavoro.”

La risposta che otterrai: “Luca ha vomitato nel furgoncino, una sera.”

La risposta che meriti: “Vaffanculo.”

Abbiamo fatto ognuna di queste domande almeno tre volte. Seguici su Twitter: @Noisey_IT