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Musica

Come riconoscere un dj di merda

Regole d'oro per evitare che le persone sbagliate abbiano accesso alla consolle.

Il periodo tra le ultime onde calde dell'estate e le vacanze di fine anno è solitamente la stagione delle feste in casa—a meno che non abbiate amici o viviate in un monastero. Queste feste a volte sono una figata (tipo quando c'è un sacco di alcol e non arrivano poliziotti) altre volte riescono una merda (quando ci sono più poliziotti che alcool). Ma c'è un altro elemento, a parte quelli elencati, in grado di elevare una festa amatoriale a livelli altissimi o di farla piombare negli abissi più bui della merda: IL DJ.

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Alcuni esseri umani hanno il dono innato di saper mettere buona musica e di creare l'atmosfera giusta, ma esistono anche i supereroi della consolle che hanno il potere di rovinare qualsiasi festa con la loro musica oscena. Generalmente questi esseri affascinanti, molto spesso reduci di un'adolescenza difficile, puntano ai soliti tormentoni anni Novanta (sono sicuro che la cosa non vi è nuova).

La prima regola per evitare il proprio nemico è conoscerlo a fondo, per questo ho deciso di elencare quelle tipologie di personaggi che, se anche solo si avvicinano al loro computer con Traktor craccato, mi fanno salire grossi brividi di terrore lungo la schiena.

I DRAMMA N BASS

Immaginatevi la scena: è l'una del mattino e avete l'incarico di gestire la musica in questa calda notte d'estate, le ragazze indossano pantaloncini che lasciano trasparire metà dei loro culi e si strusciano contro le pareti. Per scaldare l'ambiente passate pezzi come "Hypnotize", un po' di Sade e robe del genere. Tutto fila liscio finché arriva sto vampiro evidentemente abituato a nutrirsi di basse frequenze e che non vede la luce dalla chiusura dello squat di Porte de Vanves e che ti dice "Zio io fumo solo weeda". Il soggetto inizia ad avvicinarsi al computer e senza preavviso mormora "Oh vecchio, ce li hai i Pendulum?" . Ecco questo è il genere di personaggio in grado di castrare qualsiasi serata dove andrà.

Gli ossessionati della Drum N Bass sono dei puristi—intendo proprio degli esseri cavernosi che se non hanno un purino o un bong in mano non sono soddisfatti e che non concepiscono alcuna buona ragione per avere un ricambio di saliva. Sono talmente ossessionati dalla loro musica del cazzo che anche tu, con la tua saliva, non te ne farai nulla perché faranno di tutto per impedirti di pomiciare. Sono sempre lì, pronti a rovinare l'atmosfera perché la musica a ritmi da rave è l'unica musica concepibile. Riconosco il fatto che mettere Congo Natty o "Inner City Life" vada bene durante una serata, ma almeno all'inizio di una festa in casa bisogna cercare di andarci piano. La drum n' bass ti fa viaggiare a velocità surreali: ogni cosa ti passa sotto agli occhi e se ne va, ivi compresi gli esseri umani che avreste potuto farvi. Insomma, l'equivalente audio di un viaggio in TGV: finisce tutto prima che ve ne rendiate conto. I fan dei bassi sono destinati ad entrare in un vortice a 160 bpm da cui usciranno soltanto il mattino seguente.

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DJ PITCHFORK

Uè coglione, nessuno vuole ascoltarsi gli Alt-J alla sua festa di compleanno. Nemmeno gli Alt-J si ascolterebbero al loro compleanno. Nonostante tutto, c'è sempre un tipo (non è mai una ragazza) che vuole mettere "solo una canzone" , convinto del fatto che lo farà sembrare figo. È persuaso dal fatto che la gente non resisterà alla magnificenza di quel pezzo (un po' come la scena dei The Beta Band in Alta Fedeltà) e che le ragazze e i tipi più cool della serata gli vengano a chiedere il titolo e nome dell'artista, ed è lì che potrà rispondere con orgoglio e sicurezza "sono gli Alt-J".

Si sbaglia di grosso. L'unico riscontro che otterrà sarà lo scricchiolio delle ginocchia che si sgretoleranno dalla noia, accompagnato dall'improvvisa voglia degl invitati di fumare sigarette alla finestra o addirittura andare a pisciare. Anche il Gianni Sperti della festa vivrà stranamente un momento di imbarazzo e lascerà per tre o quattro minuti le sue doti danzerecce a riposo. Forse sono solo mie manie di persecuzione, ma non mi è mai capitato di andare a una festa in cui non ci fosse un tipo così. MAI.

I CARI VECCHI TABBOZZI

Un tempo evocare il dolcissimo Regno Unito dava vita a visioni sfocate in cui Shakespeare, Bowie e Oscar Wilde si mescolavano felicemente. Quell'epoca è finita. I cambiamenti climatici e la recessione ci hanno fatto precipitare in quella che, in un futuro apocalittico, verrà ricordata come "l'era del Guetta" per non dire Aviici. Nessuno sarà mai in grado di precisare il periodo in cui il fatto di avere alla propria festa un gruppo di studentesse inglesi in Erasmus abbia smesso di essere un sogno e si sia trasformato semplicemente in una buona scusa per tornare a casa presto.

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Il loro accento britannico vi farà sicuramente sciogliere quando verranno a chiedervi di mettere Tiësto ad esempio, ma infondo non sono tanto diverse dalle tamarre locali appassionate di tracce che preferiresti dimenticarti in cui la parte che le emoziona di più è un urlo cacciato durante un break di synth. Chissà perché. Le loro lattine di birra scadente incominceranno a sgocciolare sul vostro pc che diventerà tutto appiccoso e molto probabilmente riuscirai anche a portartele a letto, ma non se ne andranno finché non avranno finito tutta la bamba, intorno alle nove del mattino.

I NARVALONI SOTTO KETAMINA

La gente sotto effetto di droga ha generalmente un buon gusto musicale. Ad esempio, per chi ama la cocaina la musica è quella cosa che sta fra l'hip-hop frenetico alla Rick Ross e le colonne sonore dei film in cui i protagonisti si strafanno anch'essi di coca (Goodfellas, Boogie Nights e via dicendo). Quelli che si fanno di MDMA o derivati optano quasi sempre per la house euforica (o per Elliot Smith in caso di effetto prolungato della sostanza).

Ma quelli che assumono ketamina hanno le loro leggi. Sembra che vogliano sentire il suono del loro incubo peggiore, i gemiti e le urla in cui galleggia il loro terrore.

Inutile precisare che quella musica non incontrerà i gusti del resto degli invitati, visto che non tutti si faranno di ketamina. Credo quindi che questi tizi vadano tenuti lontani dal computer, tanto per evitare di vederli accanirsi su "Bruial Soth Lndon NBroughs" (lo scrivono così sulla ricerca YouTube) per più di una mezz'oretta mentre ti ripetono che—secondo loro—hai i piedi piccoli.

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QUELLI CHE FANNO MUSICA

Non c'è niente di peggio, davvero niente di peggio di qualcuno che interrompe la musica per dire: "Ehi ragazzi… ragazzi! Questo è un piccolo beat su cui sto lavorando in questi giorni… Devo ancora mixarlo per bene, ma… insomma… spero vi piacerà". Ecco io questa procedura la definisco falsa umiltà, la versione musicale del tipo che lascia cadere volutamente il suo asciugamano al centro dello spogliatoio.

Il trucco per farli incazzare è dire loro che secondo voi la parte ritmica è un po' troppo accentuata.

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