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Musica

Il festival di David Lynch è sold out, ma possiamo immaginare i festival di altri registi

Chi suonerebbe a dei festival curati da Sophia Coppola, Harmony Korine e Christopher Nolan?

Se siete approdati a Noisey in cerca di consolazione ed evasione dalla deprimente situazione del nostro continente, siamo spiacenti di deludervi, ma i biglietti per il festival organizzato da David Lynch sono esauriti.

Avete letto bene. L'uomo che vi ha mostrato Dean Stockwell che canta "In Dreams" di Roy Orbison vestito come Seinfeld al suo picco di ridicolaggine sarà anche responsabile del Festival of Disruption, all'Ace Hotel di Los Angeles, il prossimo ottobre.

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Robert Plant, St Vincent, Questlove e Xiu Xiu fanno parte della lineup, ma al di là di ospitare contemporaneamente membri dei Roots e dei Led Zeppelin sotto lo stesso tetto, il festival funziona anche come raccolta fondi per la David Lynch Foundation For Consciousness-Based Education and World Peace. Rischia di essere la cosa più completa che il regista di Eraserhead abbia mai prodotto.

Peccato che noi comuni mortali non potremo esserne testimoni. Non solo è a Los cazzo di Angeles, ma i biglietti sono andati esauriti dopo pochi giorni dall'annuncio dell'evento, rendendo il festival ancora più inaccessibile dei film di Lynch. Per consolarci, abbiamo pensato di immaginare che cosa succederebbe se alcuni degli altri registi prediletti dalla redazione di Noisey dovessero partecipare al grande trend della curatura dei #boutiquefestival. Possiamo sempre sognare, no?

Sofia Coppola

Shoegaze e post-punk sono legati all'opera della Coppola tanto quanto le esplosioni e i Linkin Park sono legati a quella di Michael Bay. Mentre Lost in Translation e Il Giardino delle Vergini Suicide usavano deprimenti muri di chitarre riverberate per un effetto devastante, i suoi lavori più recenti mostrano la sua confidenza nell'usare musica rap e dance per esplorare i temi dell'alienazione e della fama. Ossessionata dalle circostanze del privilegio e del lusso, dallo spleen della classe medio-alta a Tokyo allo spleen della classe medio-alta a Los Angeles, Coppola sicuramente sceglierebbe come location l'esclusivo Chateau Marmont su Sunset Boulevarde, oppure, sai, un vero chateau nella Loira.

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Chi suonerebbe: Air, The Cure, My Bloody Valentine, MIA, Deadmau5

Spike Lee

Non si può negare il primato della musica nera nella definizione della narrativa di Lee sul tema della lotta per i diritti delle persone di colore. Il leitmotif di Fa' la cosa giusta è "Fight The Power" dei Public Enemy e rende la violenza della messa in scena viscerale; ti entra in testa e ti scorre nelle vene. Ma Lee non è uno da lasciarsi chiudere in una nicchia, e all'hip hop riconosce uno scopo di celebrazione, unità e movimento. Non serve guardare tanto più in là della scena di ballo nella mensa sulle note di "Da Butt" della band funk E.U. in School Daze per capire che il suo festival non assomiglierebbe per nulla a quelle feste di quartiere a Brooklyn dirottate dagli hipster con i gilé ironici e le Pabst Blue Ribbon.

Chi suonerebbe: Public Enemy, Stevie Wonder, Kendrick Lamar, Chaka Khan, Big Daddy Kane

Harmony Korine

È ormai assodato che Gummo è stato il film definitivo per tutti i giovani metallari sensibili che rifiutavano l'iper-masculinità della sottocultura metal, che non rappresentava la loro complessità interiore. Anche se poi Korine è finito per, ehm, buttare nel cesso la sua credibilità autoriale con monnezza quale Trash Humpers, il suo film di debutto dimostrò una toccante acutezza verso gli alti e bassi emotivi di una generazione cresciuta da MTV. Per certi versi, Gummo è stato un sequel molto migliore per Clerks di Kevin Smith che l'operazione nostalgia nonché buco nero finanziario del 2006 Clerks II.

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Fu però con Spring Breakers che Korine dimostrò veramente la sua dedizione a spingere il cattivo gusto fino al punto di rottura, affidando gran parte della colonna sonora a Skrillex e Wacka Flocka Flame. Considerando le sue tendenze estetiche schizofreniche, un Soundwave 2017 curato da Korine sarebbe sicuramente organizzato nel seminterrato di casa di sua nonna, con Riff Raff come headliner all'afterparty in uno strip club malfamato.

Chi suonerebbe: Eyehategod, Corrosion of Conformity, Madonna, Skrillex, Sun City Girls (reunion show)

Christopher Nolan

Se la vostra bocca si sta contorcendo in un buon vecchio ghigno rivolto all'uomo che ha creato Inception e il rifacimento di Batman, siamo in due. Per quanto alcuni dei film di Nolan siano indifendibili, il suo rapporto lavorativo con il compositore Hans Zimmer ha prodotto colonne sonore talmente belle da risaltare indipendentemente.

Se non fosse per le score eteree e sobrie di Zimmer che contrastano con il massimalismo delle scene di Nolan, non sarei mai stato al cinema a vedere Interstellar per ben tre volte. Alla terza sono arrivato a detestare film, restando seduto al mio posto solo in virtù del prezzo criminale del biglietto, ma la cosa più importante è che quando ho guardato Interstellar per la prima volta ero sicuro che la colonna sonora consistesse puramente di tracce inedite di Burial e composizioni di Mozart rallentate del 400 percento. Mi sbagliavo, ma sono sicuro che se Nolan dovesse curare un festival, si tratterebbe solo degli Spiritualized che suonano Ladies and Gentlemen, We are Floating in Space in loop sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Chi suonerebbe: Spiritualized

Noisey Italia