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Musica

Analisi sociopolitica della poetica di Moltheni e J-Ax sulla base del loro dissing

I due musicisti hanno litigato di brutto e il loro scorno ci ha insegnato qualcosa sul BELLO e sull'industria discografica? No.

I due artisti a confronto.

La questione è che Umberto Maria Giardini ha concesso un’intervista a una qualche edizione locale del Corriere, in occasione del suo concerto a Carroponte o dell’uscita del suo disco. Nel sottotitolo dell’intervista, che è l’unica cosa che ho avuto occasione di leggere, se la prende con J-Ax e Nina Zilli. J-Ax posta il trafiletto (lo vediamo per questo motivo) rispondendo con astio a TAFKAMoltheni. Il quale nel pomeriggio si scusa con J-Ax senza scusarsi. J-Ax posta per dire che non accetta le scuse e risponde al messaggio di Moltheni frase per frase. Moltheni risponde il giorno due settembre allo stesso modo.

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Avete letto tutti della vicenda, questo se siete persone che passano il tempo a fare quello che faccio io (spulciare Facebook in cerca di polemiche musicali). Per quanto mi riguarda non è quello che si dice una storia con degli eroi, nel senso che musicalmente non posso dire di essere un fan di J-Ax o di Moltheni. Sembra più uno di quei romanzi alla Ed Bunker in cui sono tutti malvagi o imbucati (Nina Zilli). Essendosi già tutti schierati, e non essendo io in grado di consegnare il pezzo prima di ora, quello che farò sarà un’analisi critica delle parole che sono volate da parte di Alessandro e Umberto, cercando di utilizzarle per dare conto della situazione sociopolitica dell’Italia di oggi, senza dovermi prendere il disturbo di ascoltare l’ultimo disco dei personaggi coinvolti.

“Sincerità: si pensa che J-Ax non sia male, che Nina Zilli sia capace: non si sa più distinguere il bello”. UMG

Il concetto di BELLO, inventato ai tempi del sesso non protetto con i graffitari nelle caverne intorno al 4200 avanti cristo e giunto fino a noi grazie all’operato di alcuni loschi individui che abbindolavano signorotti locali a signorotti e giornalisti d’arte per scroccar loro un pasto, torna di moda ogni tanto come qualsiasi altra cosa vintage di questo mondo. La penultima volta che si è parlato compiutamente di bellezza in Italia, intendo in senso ideologico e tralasciando gli spin-off tipo Verybello, è stata all’inizio del Sanremo 2014 per bocca del pippone iniziale di Fabio Fazio sul fatto che la bellezza aveva ancora in qualche modo la capacità di salvarci come popolo (pippone interrotto da due operai che minacciavano di buttarsi da un’impalcatura, perché Sanremo è Sanremo). L’ultima volta è stata in occasione dell’annuncio della reunion degli Scisma, glorioso gruppo anni novanta che univa la tradizione dell’indie rock americano alla sensibilità del cantautorato di casa nYAWN, roba tipo Moltheni ma (non tanto) meglio. Tutte le volte che qualcuno parla del BELLO mi incazzo come un puma, LA BELLEZZA del cazzo, IL GENTIL TOCCO, L’ORIGINALITà, COMBATTERE L’IGNORANZA DEL MONDO CON L’ARTE, LA GUERRA DEGLI ESTETI e anche cose tipo IL CRIBER (IL CRIBER è il figlio de IL FABER, lo dico per aggiornare chi non legge il mio blog). IL BELLO è una di quelle cose che se la produci è il caso di aprire la finestra—detto senza tema di smentite, è uno dei pochi campi in cui la cultura contemporanea è riuscita a fare qualche passo avanti, diciamo così. Tra l'altro parlavo con Virginia ieri di questo ossimoro senza precedenti nella storia del pop italiano, la REUNION degli SCISMA. Mi riporta ai tempi gloriosi in cui Massimo fece un disco che si chiamava Minimo—anche molto bello, era uscito su Staalplaat se non erro, lo ascoltai molto più spesso di Rosemary Plexiglass. Che fine ha fatto Massimo? Non capito addosso a un suo disco da anni.

Vergognati, prima come Uomo poi come artista. J-AX

Questa è riferita al fatto che Moltheni concede un'intervista e coglie occasione per dire che J-Ax e Nina Zilli gli fanno schifo. Ora, insomma, capisco l'astio ma non credo che una persona a cui fa schifo un cantante debba vergognarsi come uomo -voglio dire, siete voi a farmi ascoltare i vostri dischi, a farmi guardare i vostri programmi. A me a volte viene il prurito. In questa cosa è implicito un collegamento alla dinamica dell'hater, a tutta quella gamma di sentimenti scatenati dall'arte merdosa (o percepita come tale, ma non nel senso de IL BELLO). Ho una teoria secondo cui gli hater in realtà non esistono, o sono comunque una percentuale trascurabile della popolazione. La maggior parte di quelli che vengono descritti come hater sono solo persone infastidite dai contenuti che andate a creare e condividere e la ragione per cui sono infastidite è molto spesso che questi contenuti fanno CAGARE, ok? Non c'è niente di male se a qualcuno fa cagare il tuo disco, o il mio articolo, meno male –gli unici che piacciono a tutti tutti tutti, tipo Pasolini e Pazienza, son gente morta giovane che non s'è mai potuta svolgere un beef su facebook e pare brutto trattarla male.

Tutti coloro che hanno partecipato allo scempio causato dai "talent show" televisivi di questi ultimi anni, non godono della mia simpatia. UMG

Il fatto è che sono tanti. Voglio dire, non sai manco più dove cazzo girarti per trovare qualcuno che non abbia lavorato a un talent show. È che i talent pagano e questa roba non è che sia proprio priva di fascino. Comunque personalmente non credo che ai tempi di quelle robe tipo Castrocaro si stesse molto meglio, intendo sul concetto di musica emergente o cose del genere. La principale differenza dell’oggi è che il pubblico ha la possibilità di scegliere quale cantante preferisce, il quale vince la manifestazione; e poi l’etichetta manda avanti il cantante che sembra poter aver maggiore successo, non necessariamente il vincitore. Ok, nessuna differenza.

In ogni occasione che mi viene data, nomino chi a mio avviso non rappresenta l'eccellenza in Italia. UMG

L’ECCELLENZA sta a LA BELLEZZA come l’accacì al punk, più o meno, è il passo successivo, la roba per chi non scherza. Sei bravo, ma che mi dici del FABER? E SAM CRISTOFORETTI? Eh? L’ECCELLENZA è come dire a una ragazza che ha delle belle tette ma non necessariamente quanto quelle di EmRata (un concetto brillantemente sintetizzato da Springsteen nel verso you ain’t a beauty but hey you’re alright). Se il bisogno di BELLEZZA genera soprattutto degli Umberto Maria Giardini, quindi tutto sommato degli artisti che se t’infastidiscono basta non ascoltarli, il bisogno di ECCELLENZA genera prodotti culturali che siano percepiti come un progresso di questa nazione, opere magnificenti con quel bel respiro internazionale tipo Paolo Sorrentino, Pavarotti e i Premi Strega.

L'italiano medio amerà sempre certi personaggi pubblicizzati dai media di ogni tipo, nella politica accade esattamente la stessa cosa. Pensate al governo Berlusconi e poi a quello attuale, facce diverse della stessa medaglia. UMG

Boh, non è vero, no. Oppure la medaglia è la classe politica italiana e grazie al cazzo.

Tanta, troppa gente sta al gioco del potere delle televisioni solo per la visibilità e i profitti che garantisce. Questo fenomeno risucchia, accarezza e distrugge la musica, siatene certi. UMG

Una cosa che il potere non vuole farvi sapere: non c’è mai stata tanta musica buona in Italia come in questi anni. Domanda: l’esistenza di Father Murphy o In Zaire è merito del gioco del potere delle televisioni? Direi di no. Giusto? Giusto. Ne consegue che i talent e la televisione in generale siano con ogni probabilità oggetti culturali dispensabili e fastidiosi, ma non distruggano la musica.

La Z alla fine di fan lascia intendere il tuo snobismo, guarda che fino a prova contraria sei tu che ti facevi chiamare MoltHeni con l’acca. J-AX

L’avete mai pronunciato MOLZENI? Io ogni tanto dico MOLZENI tra me e me e mi metto a ridere.

Quello dei “talent” è un discorso complesso che tu riduci a populismi di convenienza. Fare di tutta l’erba un fascio è appunto, da fascisti. J-AX

La parolaccia con la F è un’arma segreta potentissima e usarla è una cosa da stronzi. Stando fuori a quelli del giro saluti romani, non c’è niente di peggio che fare arte/cultura in Italia e sentirsi dare del f@$C1$7@. Il problema è che spesso questa cosa succede a buffo. Tu sei lì a dire una cosa qualunque su Facebook, arriva qualcuno e ti dà del fascista così a cazzo, con noncuranza. Sotto, inizia a svolgersi un dibattito su questa cosa, gente che garantisce per te e gente che dà del fascista a chi garantisce per te. Tu di primo acchito senti il bisogno di srotolare tutto il tuo CV di manifestazioni, risse, segnalazioni, boicottaggi, affiliazioni, lotte contro il potere costituito: noiosissime, in gran parte inventate o comunque confutabili da ogni leone da tastiera. È successo un paio di volte anche a me, episodi del tutto marginali che mi hanno spappolato il fegato più di tutta la birra che ho bevuto in vita.

Ti ricordi quegli anni ? Io non passavo in radio e tu SI, e sulle riviste “fighe” ci finivi TU non Io, (Nina o Fiorella), non prendertela con noi se hanno licenziato tutti i tuoi amici “giornalisti”. J-AX

Non ricordo questa cosa -ricordo di avere avuto incubi su questa faccenda, cioè tipo canali radiofonici che passano abitualmente pezzi indiepop italiani riconducibili al concetto di BELLEZZA, tipo Giardini o Marlene Kuntz e simili, ma dopo essermi risvegliato col sudore sulla pelle e il respiro affannato ho acceso la radio e fortunatamente passava ancora Roma-Bangkok o i corrispondenti in quell’epoca.

Hai fatto un disco, lo presenti al Corriere della Sera, una fottuta “occasione” per cui tantissimi artisti ucciderebbero J-AX

Li vorrei conoscere, questi artisti –o meglio vorrei sapere chi sono per iniziare a mettere in atto le manovre evasive ed evitare di dovermi mai trovare in un posto pubblico assieme a questa gente–tipo i loro concerti.

Piuttosto è una scusa buona per quelli che non riescono a scrivere “hit”, e le HIT oggi le puoi fare anche senza passare in radio, grazie alla rete. J-AX

Non voglio fare lo stronzo sulla musica, ma se radiofonicamente riuscissimo a tornare quanto prima ad una situazione pre-"Maria Salvador" starei meglio.

Ho massacrato politici ignoranti e omofobi, come faccio nelle canzoni da più di 20 anni. Chiaramente tu non conosci me, il mio pubblico, non sai niente della mia “gavetta” e della “nostra” storia. J-AX

Se la BELLEZZA è il punk e l’ECCELLENZA è l’accacì, diciamo che LA GAVETTA è tipo la no wave. LA GAVETTA è quel concetto secondo il quale la tua arte è rispettabile solo se per un certo periodo di tempo non ti ha dato da mangiare. Tra i principali problemi di questo paese, e credo sia un problema di nostra mentalità specifica, c’è che non sopportiamo i raccomandati. Per l’italiano medio, ideologicamente, dovrebbe funzionare tutto in modo che potremmo impropriamente definire weberiano, secondo un concetto burocratico forte/dinamico di selezione automatica del migliore in ogni campo; all’atto pratico stiamo tutti a cercare scorciatoie, contatti e mafiette per dare un calcino avanti alla sorte e poter tirar fuori LA GAVETTA, ex-post, come somma algebrica dei tentativi di aver successo non andati a buon fine. Nel 2015 sarebbe forse ora di accettare che il tuo disco fa schifo anche se lo suoni in un posto occupato e che –soprattutto- questo non giustifica il fatto che i dischi suonati nello stadio facciano appena meno schifo. LA GAVETTA. Diosanto che odio. I gruppi che SI SPACCANO IL CULO, quelli che SPINGONO IL FURGONCINO NEL FANGO.

Fare di tutta l'erba un fascio è doveroso, anche a costo di apparire come tu dici " dei fascisti". Io non ho mai appartenuto a nessuna corrente politica di destra, chi mi conosce sa bene quanta anarchia ereditata da mio nonno scorre nelle mie vene. UMG

Beh, era logico che Giardini ci cascasse. Però

Ho anch'io una visione a volte severa su come andrebbe gestita in Italia la società e i loro comportamenti da popolo "bue", ma solamente nel bene comune ed esclusivamente contro quella classe dirigente che da molti anni governa questo triste paese. Quindi sii gentile, non venirla a raccontare a me l'attitudine di fare di tutta l'erba un unico fascio, poichè a volte (dico a volte) è giusto che sia cosi' e senza nessun compromesso, soprattutto lla' dove girano i soldi delle reti televisive e di certe produzioni becere che bene conosci. UMG

Ok, forse nel suo caso qualche dubbio è lecito farselo venire.

Io finivo nelle riviste fighe? Ma non esistono ne sono mai esistite riviste fighe di settore in Italia, di cosa parli? Oggi ci si puo' solamente inchinare a Blow Up, al nuovo Mucchio e a Buscadero, ma ben poco altro esiste, figuriamoci negli anni addietro.. UMG

Be', tra non sono mai esistite riviste fighe di settore in Italia ed esistono tre riviste fighe di settore in Italia c’è una qualche differenza.

Io conosco e stimo molti giornalisti, ma non ho nessun amico nel mondo della carta stampata, te lo giuro.. UMG

Il mondo della carta stampata è fatto in gran parte di gente arrendevole e noiosa: 30% leccaculo, 50% persone educate, 20% misantropi e teste di cazzo –all’incirca. Se fai dischi da vent’anni, li vendi e nessuno vuole bersi una birra con te, insomma, mica ti qualifica come una bella persona.

No carissimo J non debbo lanciare nessun disco. lavoro con La Tempesta da anni e non viene lanciato mai nessun disco. Queste sono le dinamiche che adoperate voi con le strategie delle multinazionali (98% milanesi). Nella scena indipendente italiana il concetto di lancio non esiste; come potrei pubblicizzare un disco che sta concludendo felicemente il suo naturale percorso.Protestantesima sta giungendo al termine del tour, un piccolo trailer di 40", un solo clip, qualche comunicazione agli affezionati, stop… UMG

La cosa che mi fa sorridere in questo è che due fa Umberto Maria Giardini aprì una raccolta fondi per girare il videoclip di una canzone. Mise online anche un video in cui diceva che il video era “carburante che crea altro carburante”, una cosa che a me fa pensare alla promozione (ma forse per lui no). Al di là di questo, l’iniziativa fu abbastanza comica per via dei pacchetti che era possibile acquistare: 30 euro “Spedizione del prossimo EP con dedica”, 60 euro “spedizione del prossimo EP con telefonata di ringraziamento”. Fu un bel momento per la comunità indie-alternative. Trovate la pagina del progetto qui (peraltro raggiunse il traguardo che si era prefissato, possibile indicatore del fatto che ai fan de LA BELLEZZA e de L’ECCELLENZA piace molto essere trattati a cazzi in faccia).

Come si puo' non cadere nell'oceano freddo dei nostri pensieri e del significato della nostra vita, quando si ascolta un concerto dal vivo dei Massimo Volume? UMG

I Massimo Volume sono effettivamente tra i massimi rappresentanti de LA BELLEZZA e de L’ECCELLENZA italiana, parlando di musica indipendente. Non è che siano un brutto gruppo, tra l’altro –e l’ultima volta che li ho sentiti dal vivo, dopo due pezzi, sono caduto nell’oceano freddo dei miei pensieri e son dovuto andare a spararmi una birra nel baretto a fianco.

Francesco Farabegoli di solito queste cose le scrive su Bastonate, ma a volte si concede a noi. Seguilo comunque su Twitter: @disappunto