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L'MDMA che vi prendete potrebbe non essere MDMA

Abbiamo fatto analizzare il materiale di cui sono fatti i vostri sogni e i vostri corpi quando andate a fare i matti.
Ryan Bassil
London, GB

La gente si droga male, questa non è una novità. Il più delle volte le droghe che si assumono non sono quelle purissime che uno si aspetterebbe, ma sono tagliate con altra robaccia. Nel caso dell'MDMA, in particolare, non è molto semplice capire se il tuo spaccino l'abbia mischiato con mefedrone, pastiglie alla caffeina o con pezzettini di vetro che ha trovato sul pavimento. Nel momento in cui ti compri una bustina di M sai che vai incontro all'ignoto.

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Il fatto poi che ci sia così tanta domanda e che il mercato sia così mal regolato permette ai maestri del taglio di ritagliarsi un ampio margine di guadagno rimpiazzando pezzi delle nostre droghe preferite con pezzi di merda potenzialmente letali.

Negli scorsi anni ci sono stati parecchi casi di decessi correlati all'uso smodato delle droghe durante i festival, in Europa e negli USA. Per cercare di prevenire situazioni di questo genere, un'organizzazione americana chiamata Bunk Police ha contattato un po' di festival cercando di distribuire pratici test-kit che aiutassero a capire che droghe contenessero le bustine simpatiche che giravano lì. La cosa simpatica è che nessun festival ha permesso loro di farlo, negando a tutti la possibilità di vedere cosa si stavano per calare.

E qui interviene la crew di What's In My Baggie che decide di girare un documentario sulla questione. Il presupposto è che un botto di ragazzi fanno uso di droghe e i festival sono la fucina delle peggiori droghe in circolazione. Anche se si tenta di prendere misure preventive con perquisizioni agli ingresso e sequestrando tutte le droghe trovate, e anche se—non c'è bisogno di dirlo—le droghe sono illegali, la gente continua a drogarsi male e ci dovrebbero essere più metodi di controllo delle sostanze che si assumono, nonché un approccio più maturo e consapevole al problema. Ho chiamato Jeff Chambers, uno degli autori del documentario, per fargli un paio di domande sulla questione.

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Noisey: Non avete molta esperienza in fatto di documentari, giusto? Avete incontrato quelli della Bunk Police in un festival, avete osservato un po' di situazioni estreme e poi avete deciso di fare questo film. Come vi è venuta l'idea?
Jeff Chambers: La questione ci interessava parecchio. Abbiamo conosciuto quelli della Bunk Police al Bonnaroo del 2012 e ci ha stupito vedere quante persone andavano da loro a far analizzare le droghe che avevano comprato. Un sacco di gente aveva comprato sali da bagno credendo fosse MD o robe chimiche di merda livello al posto di LSD.

Ok.
E gli organizzatori non permettevano di vendere i test kit nei festival e nemmeno riconoscevano l'importanza di una campagna di questo tipo. Quindi abbiamo deciso che avremmo girato con i ragazzi della Bunk Police e li avremmo seguiti ai festival mentre distribuivano i loro test kit, o almeno ci provavano.

Come avete conosciuto i ragazzi della Bunk Police?
Non li avevamo mai sentiti nominare finché io non comprai una roba che pensavo fosse LSD, nel 2012, che poi si è rivelato essere una robaccia chimica che si chiamava 25I-NBOMe. Me ne son preso anche due pezzi perché mi avevano detto che non era roba forte. Nel giro di 20 minuti mi sono saliti i mostri e non riuscivo a vedere nemmeno a mezzo metro da me.

Minchia.
Tre ore dopo uno dei nostri amici ci ha raccontato di questi tizi che vendevano test kit per analizzare le tue sostanze. È così che abbiamo incontrato il signor Bunk Police e nel giro di 24 ore gli abbiamo portato un botto di sostanze simpatiche che raccoglievamo e iniziavamo a fargli sempre più domande: come aveva iniziato, perché i tipi dei festival lo odiavano, robe così.

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La vostra MDMA diventa gialla quando è finta e nera quando è vera, semplice.

Perché non lo lasciavano vendere il kit ai festival? È strano che gli organizzatori non dessero ai loro avventori la possibilità di essere un po' più sicuri, specialmente da quando sempre più gente muore perché si tira giù le droghe sbagliate.
Questo succede perché nel 2003 il vice presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto passare una legge che si chiama RAVE Act che dice che se i promoter e i gestori di festival ammettono l'uso di droghe nei loro recinti è come se dichiarassero di fornire un luogo per l'abuso di sostanze. Permettere la vendita di test kit equivaleva a fare una dichiarazione di questo genere. Oltretutto si preferisce una misura preventiva come il sequestro delle sostanze a misure di questo tipo che sono più che altro tese a ridurre il danno.

Strano, però. In altri paesi ci sono addirittura shop che vendono robe per drogarsi, cioè i bong e i grinder li trovi tranquillamente ai banchetti dei festival, e nessuno vede queste bancarelle come dichiarazioni di consapevolezza.
Ma infatti è così ovunque. Nessuno vende droghe, nemmeno droghe legali, ma ci sono un sacco di banchetti che vendono cose per drogarsi. Guarda è strano anche per me che non permettano di vendere una cosa che può salvare addirittura la vita a qualcuno.

A che festival siete stati?
Al Sasquatch di Washington, al Wakarusa in Arkansaw, al Bonnaroo in Tenessee, al Firefly a Washington DC, all'Electric Forest in Michigan, e al Lighntning in a Bottle in California del Sud.

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Il documentario inizia con un narratore che afferma che ogni volta che ha passato al setaccio l'MDMA ha trovato che c'erano sali da bagno. Cosa comporta scambiare sali da bagno per MD?
Il termine sali da bagno è un nomignolo che si usa per indicare elementi chimici conosciuti come catinoni sintetici. L'effetto di una sostanza del genere sul tuo corpo è molto simile a quella dell'MDMA, ma dato che è un prodotto chimico di livello inferiore non se ne conosce il dosaggio giusto e il più delle volte non si sa nemmeno come tenerlo sotto controllo.

È una roba tipo mefedrone, no? Pare che molto dell'MD che gira ultimamente sia una schifezza.
Eh già. E per una sostanza che si presenta sotto forma di polvere bianca non è molto semplice capire se si tratta di roba pura o di roba tagliata. O addirittura di roba che non c'entra un cazzo con l'MD.

Quali sono le peggiori sostanze con cui hai avuto a che fare?
Di solito dalla reazione del kit non puoi sapere cosa c'è dentro alle droghe. A volte neanche reagisce, e quindi potresti avere tra le mani una busta di sale o qualche altra sostanza totalmente innocua. Oppure una di quelle droghe nuove create dopo il 2009 incolori e impossibili da identificare. Abbiamo visto catinoni sintetici venduti come MDMA, un'ampia varietà di prodotti chimici fatti passare come LSD—ad esempio il 25I-NBOMe o il 25B-NBOMe. Abbiamo visto eroina tagliata con fentanil—un oppiaceo estremamente forte somministrato ai pazienti malati di cancro. Quasi ogni campione di cocaina che testavamo risultava essere qualcos'altro, solitamente anfetamine o metanfetamine. Abbiamo visto ketamina sostituita con metoxfenidina, che è un derivato del PCP.

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I test-kit sono uno strumento affidabile per evitare l'assunzione di roba pericolosa. Perché credi che il governo stia ostacolando The Bunk Police?
Sai, è la politica antidroga che ha sempre avuto un approccio volto più alla criminalizzazione e al proibizionismo, che alla limitazione del danno e alla prevenzione. Nessuno vuole ammettere che l'uso di droghe sta aumentando—figuriamoci che è il caso di prendere misure di sicurezza.

Giusto.
Con l'educazione sessuale insegniamo ai nostri bambini/e che la via migliore per non contrarre malattie veneree o non rimanere incinte è l'astinenza, ma in più siamo anche realisti, e diamo loro strumenti veri e utili per ottenere quegli obiettivi. L'approccio all'educazione alla droga in questo paese è completamente opposto.

Se i festival non permettono alla Bunk Police di vendere i kit online per questioni legali, come potrebbero fare a educare i loro ospiti all'uso di droghe?
A essere sinceri dovrebbero distribuire i test kit e basta. Magari non provenienti da case brevettate come Bunk Police o Dance Safe, andrebbe bene anche distribuirli nei tendoni dei medicinali per conto loro. Se leggi le guide dei festival, troverai una politica di non-delazione quando si tratta di dire a un medico "Ho assunto questa droga. Sto avendo una reazione avversa.", nessuno chiamerà la polizia o i tuoi genitori, vorranno solo sapere cos'hai preso per darti una mano. Se già hanno questo tipo di approccio preventivo, perché non fare un passo in avanti e distribuire definitivamente i test kit completi?

Sono d'accordo. Alla gente dovrebbe essere garantita la possibilità di sapere cosa sta assumendo il loro corpo.
Be', non per dire, ma se vogliono davvero far arrivare il messaggio, che almeno trasmettano il nostro documentario ai festival. Se non vogliono far arrivare i kit tra le mani della gente, che almeno si preoccupino di avere persone sul posto che possano diffondere educazione e consapevolezza.

Giusto. Grazie per la chiacchierata.

Guarda l'intero documentario "What's In My Baggie" qui.