FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Il futuro distopico delle proteste di ologrammi

Abbiamo parlato con gli attivisti del movimento spagnolo che ha organizzato la prima protesta olografica.

Quando il senato della Spagna ha approvato una serie controversa di decreti sulla "sicurezza cittadina" che di fatto andrebbero contro le libertà civili dei cittadini—tra cui il diritto di protestare in pubblico—gli attivisti spagnoli sono entrati in azione. Superando le barriere fisiche, hanno reagito e simulato una protesta a ologrammi.

Hologramas por la libertad (Ologrammi per la libertà), la prima protesta olografica del mondo, voleva essere ironica. È stata organizzata e messa in atto nell'Aprile del 2015 dall'organizzazione attivista spagnola No Somos Delito (Non siamo un crimine). Hanno mandato in diretta proiezioni olografiche di persone che marciano con cartelli e striscioni davanti al palazzo del Parlamento della Spagna per dire che le proteste olografiche sono ciò che ci riserva un futuro distopico in cui i governi hanno spogliato i cittadini di qualsiasi diritto a protestare e riunirsi fisicamente in spazi pubblici. Che mondo sarebbe se l'unica protesta possibile fosse quella su schermo?

Pubblicità

"Una volta che questa legge sarà approvata l'unico modo per poter protestare legalmente sarà trasformarci in ologrammi"

Eppure, nonostante l'intenzione ironica del messaggio, la demo olografica è diventata una protesta virtuale stranamente efficace. Cristina Flesher Fomiyana, una delle esponenti di No Somos Delito e professoressa all'università di Aberdeen, ha spiegato che la protesta si è svolta in due fasi. La prima ha riguardato una pagina web in cui le persone filmavano via webcam il proprio volto, che è poi stato trasformato in ologramma, inviavano un messaggio e registravano uno slogan—il tutto è stato poi incluso nella traccia audio della marcia olografica. La seconda fase ha previsto la registrazione del filmato effettivo e la proiezione della protesta davanti al palazzo del parlamento spagnolo.

Immagine: Nos Somos Delito

"Circa 18.000 persone hanno lasciato un'impronta olografica, o un messaggio, e abbiamo avuto circa 54.000 visite al sito da almeno 88 paesi," ha detto Flesher Fominaya per telefono. Ha anche parlato della dimensione transnazionale di questa protesta. "È stato un modo per far risuonare l'indignazione delle persone nei confronti della legge, e per fare partecipare tutti tramite internet in anticipo, così da cercare di incorporare quanti più messaggi e grida possibili sulla traccia audio della protesta." La controversa legge sui diritti dei cittadini della Spagna, entrata in vigore questo luglio, potrebbe comportare multe fino a 30.000 euro per le proteste vicino al parlamento e agli edifici governativi regionali della Spagna, e fino a 600.000 euro per le proteste organizzate vicino a luoghi tipo gli impianti di telecomunicazione e le raffinerie. "La parte simbolica [della protesta olografica] voleva dire, "attenzione, una volta che questa legge sarà approvata l'unico modo per poter protestare legalmente sarà trasformarci in ologrammi," ha detto Flesher Fominaya. "Ci sono state 87.000 proteste in Spagna solo negli ultimi due anni," ha aggiunto. "In un contesto Europeo e internazionale, abbiamo voluto far capire ai nostri vicini che se una cosa del genere succede in Spagna, può succedere ovunque."

Pubblicità

Immagine: Nos Somos Delito

"Gli esseri umani sono creativi e se hanno a disposizione tecnologie digitali o di altro tipo, trovano il modo di servirsene per motivi politici e di protesta"

Le proteste hanno avuto un ruolo importante nella storia umana. Dalle rivolte popolari alla fine del Medioevo in Europa alla Primavera Araba, e ai movimenti globali di Occupy, le manifestazioni sono state un modo per le persone di far sentire il loro scontento e limitare il potere di politici demagoghi. Ma i governi in tutto il mondo continuano a fabbricare leggi draconiane che infrangono le libertà civili e impongono dure sanzioni e condanne per coloro che protestano. Nel marzo del 2015, ad esempio, la Turchia ha approvato una legge restrittiva anti-protesta, che è andata ad aggiungersi a una serie di misure severe come la galera per chi si copre totalmente o parzialmente il volto, o per chiunque gridi uno slogan proibito. Ho chiesto dunque a Flesher Fomiyana, le cui ricerche si concentrano sui movimenti sociali e sulle rivolte, se questa forma di protesta virtuale non possa in realtà essere distribuita in altre parti del mondo e adottata come metodo per aggirare i pesanti controlli governativi.

Immagine: Nos Somos Delito

Ha detto che chiunque abbia le giuste risorse, conoscenze e tecniche potrebbe tranquillamente imitarli. "Gli esseri umani sono creativi e se hanno a disposizione tecnologie digitali o di altro tipo, trovano il modo di servirsene per motivi politici e di protesta," mi ha detto. "Per noi, ad ogni modo, è stata una tantum. È importante riconoscere che l'idea ci è stata data gratuitamente da professionisti dei media, preoccupati da quel che stava accadendo." Ha sottolineato che tutte le risorse, la fatica, e la perizia tecnica sono state fornite da persone che lavorano nei media in Spagna. Alla fine, per No Somos Delito, niente sa di diritto democratico quanto l'esperienza di una protesta reale, vissuta in carne e ossa.

"Quello che cerchiamo di dire con questa protesta è che non vogliamo trasformarci in ologrammi. Siamo persone, non criminali, e continueremo ad avere il diritto di esprimere il nostro dissenso verso le leggi che ci derubano di fondamentali diritti democratici," ha detto Flesher Fomiyana. "Se ci portano via quello che è nostro, non posso più definirsi democrazia. Questo è il messaggio e, con questa protesta simbolica, speriamo di portare molta più gente a protestare per le strade."