magic

Come fare soldi giocando a Magic

Ci sono giocatori professionisti di Magic che guadagnano cifre folli nei tornei internazionali—ma come ci ha spiegato Marco Cammilluzzi, Magic è molto di più.
Niccolò Carradori
Florence, IT
Marco Cammilluzzi magic
Marco Cammilluzzi. Tutte le foto per gentile concessione dell'intervistato.

Quando ero in prima media iniziai a giocare a Magic: The Gathering, il gioco di carte collezionabili più famoso del mondo. Nella pratica spicciola il giocatore impersona un mago, che attraverso le sue carte—creature, incantesimi, artefatti—deve sconfiggere l'avversario azzerando i suoi 20 punti vita. Mi piaceva moltissimo, e per un periodo ne fui davvero ossessionato. Ma una volta arrivato al liceo mi accorsi che era considerata una passione per sfigati, e siccome volevo accoppiarmi, smisi di giocare. A ripensarci oggi, fu un errore madornale. Forse, se avessi continuato, oggi potrei girare il mondo come giocatore professionista di Magic. Perché c'è gente che lo fa. Per la Hasbro (che possiede Wizard of The Coast, l'azienda che ha creato Magic) il gioco ha un indotto economico enorme—la principale fonte di guadagno insieme a Monopoly, per intenderci. Per il 2021 si prevede inoltre che gli utenti registrati sulla piattaforma online Magic Arena saliranno a 11 milioni (oggi sono circa tre, con la versione completa resa disponibile a settembre 2019), e stiamo parlando solo dei giocatori online, a cui vanno aggiunti quelli che giocano live.

Pubblicità

Vincendo l'ultimo Mythic Championship, lo scorso dicembre, il polacco Piotr Glogowski ha guadagnato 100.000 dollari. E visitando il sito ufficiale ci si imbatte in tornei con montepremi totali che vanno da 200.000 a 850.000 dollari. Il super selezionato MTG Arena Mythic Invitational ha un prize pool da un milione di dollari. Per capire meglio come vive un giocatore professionista di Magic, ho intervistato Marco Cammilluzzi—il 33enne romano che nel 2015, insieme a tre compagni di nazionale, ha vinto i mondiali per l'Italia. VICE: Quando hai iniziato a giocare a Magic, e quando hai capito che poteva diventare diventare un lavoro?
Marco Cammilluzzi: Ho iniziato a 17 anni, a causa di infortunio. Prima giocavo a basket a livello agonistico, ma poi mi sono fatto male alla spalla e per un anno non ho potuto giocare. Così mi sono concentrato su Magic. Come tutti i giocatori che poi passano al professionismo, ho affrontato tutte le trafile dei piccoli tornei, e poi sempre a salire. Verso i 22 anni ho capito che, applicandomi in un certo modo, avrei potuto togliermi diverse soddisfazioni. Anche economiche. Come funziona il circuito del professionismo di Magic?
È piuttosto complesso, perché di recente è cambiato tutto. La Wizard poco tempo fa ha istituito, in base al ranking, un gruppo ristretto di 32 giocatori, la MPL, di cui fa parte anche Andrea Mengucci, che ha vinto con me i Mondiali nel 2015. Questi giocatori percepiscono un vero e proprio stipendio dall'azienda [sui 75.000 dollari l'anno], e sono qualificati di diritto ad ogni torneo. Tutti gli altri giocatori devono passare per le qualifiche (dai tornei ufficiali regionali passi al Pro Tour, e così via), magari facendosi pagare le spese da qualche sponsor. E poi, in base al piazzamento, c'è il montepremi. Quali sono le tipologie di torneo?
Ce ne sono di svariati tipi: funziona un po' come nel tennis. E bisogna dividere in eventi live ed eventi e-Sport. Nel live ci sono i grandi tornei, in cui il montepremi totale va dai 200 ai 250.000 dollari, quelli medi—60, 50, 35.000 dollari—e poi a scendere. Ci sono anche diversi tornei locali che non fanno parte del circuito ufficiale, ma che hanno comunque un montepremi. Poi ci sono gli eventi online, in cui il prize pool può salire anche di parecchio.

Pubblicità

Più eventi fai, più vinci, e più guadagni. Per un grande giocatore parliamo di centinaia di migliaia di dollari all'anno. E invece un giocatore professionista che non fa parte della MPL? Tu, ad esempio: se volessi potresti vivere soltanto giocando a Magic?
Io lavoro come business analyst e sono un professionista di Magic, ma se volessi potrei vivere solo del gioco. Però non mi piace un granché parlare di denaro: non è quello che mi piace di questo mondo. Diciamo che puoi divertirti molto, mettiamola così.

1580722997497-Marco-Cammilluzzi

Cammilluzzi durante una partita.

Per chi vuole iniziare, però, Magic è un gioco oneroso? Si sente sempre dire che le carte molto buone costano tanto. Quanto deve investire inizialmente un giocatore che vuole partecipare alle qualificazioni?
Magic ha un suo costo, sì, ma non la metterei in questi termini. Conosco tanti giocatori non abbienti che iniziano con successo, perché giocando entri a far parte di una community nella tua zona, e i giocatori spesso si prestano le carte per i tornei. Diciamo che adesso, per avere un mazzo competitivo, un nuovo giocatore deve spendere sui 200-300 euro. Ma ci sono carte che costano centinaia di migliaia di euro, giusto? Recentemente una carta—una versione del Black Lotus—è stata venduta a 166.000 dollari.
Ecco, no, bisogna spiegare. Magic è suddiviso in formati: ci sono quelli che utilizzano soltanto determinate espansioni di carte, quelle uscite negli ultimi due anni (Standard), e quelli che utilizzano bene o male tutte le carte Magic mai uscite.

Pubblicità

Le carte che costano migliaia di euro sono generalmente quelle vecchie, quelle delle prime espansioni. I tornei veramente importanti si giocano in Standard, quindi paradossalmente nel circuito professionistico si utilizzano le carte che costano meno.

Dal settembre del 2018, poi, esiste Magic Arena, la versione online del gioco [prima in versione Open Beta, poi completa], che ha sia reso più dinamiche le partite, sia reso molto meno costoso giocare.

Tu quanto, e come, ti alleni per restare sul pezzo?
Cerco di dedicare a Magic almeno tre o quattro ore al giorno cinque giorni a settimana. Gioco online per affinare la tecnica durante le partite, e poi con la mia community di Roma per provare nuove strategie. Ci sono giocatori, e io sinceramente non sono uno di questi, che sono in grado trovare nuove e rivoluzionarie meccaniche di gioco: si chiamiamo "deck designer". Alcuni, come l'americano Sam Black, sono molto famosi. Da cosa si riconosce un grande giocatore di Magic?
Ci sono due tipi di giocatori: quelli con una dote naturale e quelli bravi a migliorarsi. Il gioco non si basa solo su come costruisci il mazzo, perché poi c'è il modo in cui conduci la partita: Magic è un gioco di lettura e reazione, dove vince chi sbaglia di meno. Cosa ti dicono gli altri quando gli riveli che guadagni soldi giocando a Magic?
Un tempo erano molto stupiti, quasi increduli. Ora le cose stanno cambiando sempre di più: grazie agli e-Sport in generale, la figura del nerd è mutata radicalmente. E non sono soltanto i soldi a colpire: quello che mi preme evidenziare è che grazie a questo gioco si può girare il mondo, e conoscere un'infinità di persone.

Io sono stato in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Australia, in Giappone, in Malesia, a Porto Rico. Grazie a Magic ho giocato diverse volte alle Hawaii, il posto più incredibile che abbia mai visto, e non so se ci sarei stato se non fosse stato per il gioco. Segui Niccolò su Instagram.

Una versione precedente di questo articolo non includeva la risposta in riferimento a Magic Arena.

A proposito di soldi, leggi anche: