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La polizia greca ha massacrato manifestanti e giornalisti

Lo scorso 17 novembre, 35 mila persone hanno invaso le strade di Atene per commemorare l'anniversario dell'insurrezione contro la giunta militare del 1973. La manifestazione è stata brutalmente repressa dalla polizia, che pestato a sangue manifestanti...

Ieri, 35.000 persone hanno invaso le strade di Atene per celebrare l'anniversario della sanguinosa insurrezione contro la giunta militare avvenuta nel 1973 al politecnico di Atene. A queste si sono unite altre 10.000 persone che, nelle stesse ore, hanno organizzato una manifestazione a Tessalonica. Le proteste hanno avuto qualcosa in comune: entrambe sono state soffocate dall'intervento della polizia in assetto anti-sommossa. Secondo i media più di 7.000 agenti sono state incaricati di "salvaguardare" e "controllare" la manifestazione nelle strade di Atene.

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In Grecia, le violazioni dei diritti umani da parte della polizia sono piuttosto frequenti e ieri se n'è avuta un'ulteriore conferma. La scorsa notte, gli agenti si sono scontrati con gli studenti, con i passanti e altri manifestanti nel distretto ateniese di Exarcheia. Secondo le testate locali, una dozzina di persone sarebbero state picchiate dai poliziotti, compresi due giornalisti di VICE, Antonis Diniakos e Alexia Tsagkari, che stavano seguendo gli eventi ad Atene.

Alexia Tsagkari, che stava riprendendo le proteste nel centro di Atene per VICE News, è stata attaccata da alcuni agenti in tenuta anti-sommossa dopo che sono scoppiati gli scontri tra le frange anarchiche dei manifestanti e la polizia. Un agente ha colpito alla testa Tsagkari con un manganello e l'ha trascinata via.

Quando la manifestazione ad Atene è giunta al termine, VICE Grecia ha ricevuto la notizia che gli agenti avevano fatto largo uso di gas lacrimogeni nel distretto di Exarcheia. In passato, Amnesty International ​aveva già fatto notare che si tratta di una pratica molto usata dalle forze di polizia greche per sedare le proteste, e che viola gli accordi internazionali.

In breve tempo, alla polizia la situazione è sfuggita di mano. Le notizie di attacchi da parte degli agenti a passanti e giornalisti–tra cui uno studente tedesco in Erasmus, il cui ​volto insanguinato ha fatto il giro di internet–si sono moltiplicate.

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"Gruppi di agenti in tenuta antisommossa si sono riversati nelle strette vie di Exarcheia sulle loro motociclette, brandendo i manganelli e terrorizzando i residenti e i manifestanti," ha dichiarato Diniakos, News Editor di VICE Grecia. ​Sembra anche che i poliziotti abbiano assaltato un chiosco di bibite nella piazza di Exarcheia, ferendo due persone che vi lavoravano.

Lo stesso Diniakos ha subito violenza quando si è trovato faccia a faccia con un gruppo di poliziotti in motocicletta che, afferma, stavano assalendo un gruppo di passanti.

"I poliziotti li hanno circondati e uno di loro ha sollevato il manganello in segno di minaccia. Io mi sono precipitato per riprendere la situazione con il mio cellulare ma un agente mi è venuto addosso con la ruota anteriore della sua motocicletta. Ho urlato per farli smettere. Tre altri agenti sono corsi verso di me e mi hanno gettato a terra. Mi tenevano per le mani e per la gola. I poliziotti hanno smesso di picchiarmi solo quando i miei colleghi hanno mostrato il loro tesserino da giornalisti," ha dichiarato Diniakos.

Anche un giornalista di MEGA TV è stato picchiato dalla polizia. Sono già stati aperti un'inchiesta e un procedimento disciplinare riguardo le aggressioni contro i giornalisti.

La manifestazione di ieri ha seguito di pochi giorni ​l'occupazione del liceo Pan-Ellenico e le aggressioni di settimana scorsa da parte della polizia, che hanno provocato il ferimento di due studenti universitari. VICE ha parlato con i due studenti feriti settimana scorsa, i quali hanno dichiarato che l'aggressione nei loro confronti è stata "ingiustificata" e "non necessaria".

Il giornalista di VICE Grecia Kostas Koukoumakas, che ha partecipato alla manifestazione di Tessalonica, ha riferito che, "I poliziotti in assetto anti-sommossa erano così tanti che, per la prima volta in tanti anni, i manifestanti hanno dovuto fermare il corteo diverse volte per chiedere alla polizia di lasciare libero il passaggio. I manifestanti continuavano a urlare, "Fate uscire la polizia dalla manifestazione," ma inutilmente. Poco dopo sono scoppiati gli scontri. Gli agenti hanno sparato lacrimogeni sulla folla, che si è sparpagliata nelle strade secondarie."

Lungi dall'essere un'eccezione, in Grecia l'uso della forza da parte della polizia e le violazioni dei diritti umani sono diventati la normalità. Ovviamente, i giornalisti non ne sono immuni. Tuttavia, la violenza nei confronti dei giornalisti è una violenza particolare che persegue uno scopo preciso, quello di censurare l'informazione.

La decisione di continuare a fare uso delle forze dell'ordine come mezzo per soffocare le proteste è di tipo politico. È tempo che le autorità greche lo riconoscano e smettano di permettere che gli squadroni di poliziotti agiscano come bande di delinquenti, seminando il terrore nelle strade della Grecia. Ma è improbabile che questo succeda, dato che il ministro dell'ordine pubblico Vassilis Kikilias si è recato al quartier generale della polizia di Atene subito dopo le proteste, e si è congratulato con i poliziotti per aver fatto un ottimo lavoro.