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Musica

Chicoria recensisce il nuovo album dei Tre Allegri Ragazzi Morti con Jovanotti

"Il target per quest’album me lo raffiguro in un trentenne maturo, ma non troppo, sinistroide, intellettuale-medio-colto con un lavoro precario e animali domestici al seguito".

Ciao a tutti e ben ritrovati alla mia rubrica “Chico of the Pops”. Per questo inizio di marzo, ho già avuto sufficienti gatte da pelare, ho beccato prima la febbre e poi come se non bastasse mi è arrivato anche un ascesso mostruoso e mi sono gonfiato come un pallone da calcio, anzi a dire la verità sembro più un uovo alla coque con gli occhiali e il doppio mento alla Maurizio Costanzo, per cui buona camicia a tutti, ma non chiedete foto mie per questo articolo, thank you.
Prima di parlare di questo album vorrei ringraziare Noisey perché ormai mi sta facendo venire l’orecchio da intenditore per le sonorità alternative e Indie rock della scena italiana, in effetti mi rimembrate quel sant’uomo che è Andrea il Gemello, poiché quando abbiamo iniziato a fare musica insieme andavo a casa sua e c’era questo mega scaffale pieno di CD post rock e tutti questi generi qui e li ascoltavamo insieme. Lui c’aveva ancora i capelli rasta e io ero già pelato, entrambi una laurea in marijuana… Diggin in the rock.

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Comunque, a parte i bei ricordi di quando ero giovine, vorrei riuscire a presentarvi degnamente questi Tre Allegri Ragazzi Morti, perché dopo che ho letto qualche notizia sul loro conto scorrendo le pagine di Google, il mio rispetto per questo gruppo è salito assai. Qualche anno fa qualche rapper de Noantri diceva che avrebbe pisciato sulle major, poi però mica è stato mantenuto quest’atteggiamento, non si è stati coerenti. Ahia ahia!!! Sento già la scomunica da parte de Afrikaa Bambataa e Kool Herc in arrivo.

Ecco invece i Tre allegri ragazzi morti secondo me c’hanno letteralmente cagato sulle major. Infatti dopo un solo album fatto con una major come la BMG Ricordi, nonostante fosse il primo album che riuscisse ad arrivare di più alle masse e a riscuotere interesse della critica, decidono di fondare una loro etichetta, La Tempesta Dischi, che oltre a produrre la loro musica, piuttosto prolifica e con sempre voglia di sperimentare nuove sonorità, è stata un trampolino di lancio per nuovi talenti che sono riusciti a raggiungere un loro successo. Diciamo che, in gergo di strada, si sono consorziati, hanno fatto il sindacato e si sono liberati dell’oppressore. Rispetto per voi.

Questo accadeva nel 2000, ma i ragazzi sono attivi sin dal 1994, l’anno in cui è stata fondata la band e già all’epoca facevano er foco autoproducendosi, io in quegli anni intanto, accantonavo lo skateboard per dedicarmi al writing.
Voce e chitarra del gruppo è Davide Toffolo che è anche un fumettista e che tra l'altro è colui che disegna le maschere del gruppo, poiché anche i Tre Allegri Ragazzi Morti hanno scelto er look no face, cioè sono sempre travisati da queste maschere disegnate a teschio e pure nelle interviste hanno sempre sfoggiato er teschio. Grandi, apprezzo assai, è l’idea che conta insieme alla materia musicale, rispetto all’immagine che il pubblico e la critica possa avere dell’artista in sé. Enrico Molteni, già conosciuto come solista e anche per… magari me sbajo, ma me so’ chiesto: aò ma che è la tua famiglia quella che fa il metadone, l’industria farmaceutica Molteni? E poi c'è Luca Masseroni che sta alla batteria. Questi tre sono la formazione di base.

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L’album è strutturato in 11 brani, nei primi pezzi a parte il primo, prevalgono sonorità ska, reggae e in generale esotiche e questo mood già lo avevano cominciato a sperimentare in precedenza con Primitivi del futuro che è del 2010, almeno leggendo qualcosa su di loro e ascoltando qualche pezzo vecchio questo mi pare di capire, però poi proseguendo l’ascolto dell’album mi accorgo che c'è un ritorno alle loro radici punk rock, new wave. Già dal primo pezzo “Persi Nel Telefono” c'è un'eco di queste sonorità, per me qua il buon Toffolo ce l’ha un po’ con queste nuove generazioni protagoniste, dove sembra che tutti vogliano essere fotografi, fare le modelle e musicisti, mentre il buon Toffolo invece è un veterano, lo sa bene che certa vita mica è per tutti. Anyway, il coretto tu-ru-tu-tu è tremendo, non je l’appoggio troppo Maestro, ma è solo il mio umile parere eh!

Ok, nel secondo pezzo, che è pure quello con l’unico featuring del disco, c’abbiamo l’apparizione di un peso massimo della scena musicale italiana, er sor Lorenzo Cherubini che tutti conoscono cor nome de Jovanotti. YO! Ecco, io te vorei di una cosa a Jovanò, io te vojo bene, ma te la devo fa una critica: sei nato a Roma? Vor di che sei romano chiccoooo!! È dar 1966 che stai calpestando la crosta terrestre e nun t’è mai venuto in mente da fa ‘na canzone su Roma! Mo’ dove te sento cantà?? Su una canzone che è un'ode a Milano, ‘a capitale ben vestita. Ao, noi a Roma se stamo a chiede se c’hai un core e du’ sentimenti, ma proprio due de numero. Tra l'altro ieri notte c’ho avuto l’apparizione in sogno de Giulio Cesare, Bruto e Gabriella Ferri e tutti e tre erano concordi che n’offesa der genere va lavata solo che cor sangue e ner modo più classico: co’ la lama.

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Tranquillo Jova, ce parlo io coi romani nun te preoccupà, anche perché pure a me piace tanto Milano, ma Milano è ancora quella da bere, st’armonica alla Manu Chao dovrebbe ricreà l’atmosfera da giungla urbana, solo che boh a me non me convinceva troppo, so gusti. E poi i giovani milanesi li vedo sempre attenti all’ultimo trend, st’atmosfera un po’ compagneros, volemose bene, hasta la victoria, me sembra un pò superata, Milano corre veloce e se stufa presto, così me sembra… Ah! un'ultima cosa, dopo che hanno citato la tangenziale, ho capito che Morena era stata rimorchiata su Corso Buenos Aires sì, ma era sesso a pagamento e forse in mezzo alle gambe c’era anche la sorpresa come nell’ovetto Kinder. Dopo che ho finito di scrivere quest’articolo, la mia collega Sonia Garcia mi ha fatto pervenire un disegno realizzato dal buon Toffolo che ritraeva nel suo pieno splendore esotico proprio la cara Sonia, allora con l’ennesima conferma ho pensato che questo è proprio un feticismo del nostro eroe, Toffolo c’hai visto giusto anche la Sonia Garcia ha la sorpresa incorporata, provare per credere.

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Le rime più belle. La miopia di Sonia Garcia. #vice #noisey #eltofo #soniagarcia

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Pubblicato da

Davide Toffolo

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Giovedì 19 novembre 2015

Ripartiamo con la traccia “E Invece Niente”, dove fra gli accenti dub analizzando il testo capisco che fa riferimento a una maturazione personale che avviene quando una persona finisce quella parte della vita definita giovinezza, in cui si è irruenti e si crede di conoscere il mondo e ogni cosa.

Il brano dopo è quello che mi è piaciuto di più di tutto il disco e tra l'altro mi ricorda un po’ “Where Is My Mind” dei Pixies. Più che altro il testo, mi ha proprio trasportato in quel prato dove corre Ruggero. M’avete commosso, il pezzo è veramente poetico. Ruggero è la voglia di non mollare mai, nonostante tutto, è la speranza, ao’ ve lo dico cari Tre Allegri Ragazzi Morti siete quasi riusciti a strapparmi la lacrimuccia. Avete spaccato.

“La Più Forte” è una canzone dedicata a una donna che chiaramente manda fuori di testa sennò non è una donna, e qui vorrei approfittà pe montà una “bicicletta” che è una delle attività ricreative più in voga al carcere, ossia: si prendono due individui e attraverso l’invenzione di maldicenze e con manipolazioni dei discorsi, si mettono uno contro l'altro solo per il gusto di vederli litigare, perché tanto al carcere non c è un cazzo da fare e in qualche maniera bisogna trovarlo un passatempo. Che ce frega se ‘sti due individui perdono er semestre perché hanno litigato, se so menati e le guardie l’hanno visti e l’hanno denunciati.

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Dunque, secondo me in questa canzone ce sta un ber dissing ai Cani, oltretutto supportato da sto ritmo incalzante alla Black Sabbath. Sta tipa che è la più forte, riesce a parlare pure ai Cani con le giuste parole. Vojo dire, anche un bambino capirebbe che i Tre Allegri Ragazzi Morti stanno dicendo che i Cani sono duri di comprendonio e anche un po’ retarded. E io so’ sicuro che questi che provengono dall’alternative rock so’ dei veri gangster, mica come noi rapper che semo tutti dei fake. Secondo me questi già ner 1994 andavano in giro come una banda de Sons Of Anarchy, c’avete presente che spargimento de sangue potrei avè causato con questo articolo? Chi vivrà vedrà e sarà testimone nei secoli futuri. Anche perché se sa che I Cani mordono…

Proseguiamo con un bel consiglio immobiliare/logistico da parte dei ragazzi, in pratica ce spiegano che Pordenone sta a un passo dalla Luna e che quindi l’affitti so’ convenienti in quelle zone e secondo me fra un po’ ce fanno pure la stazione della funivia pe’ la Luna, quindi fra un po’ la zona sarà ancora più rivalutata e le proprietà saliranno di valore. È un buon investimento ‘na proprietà a Pordenone. A parte le valutazioni immobiliari, credo che in quei posti nei primi anni ‘90 si respirasse questo fervore musicale ed era una delle culle del punk rock, che è una colonna portante del background musicale dei ragazzi. Non importa il posto da dove si viene, ma se hai quella scintilla dentro e le giuste persone a supportarti, la Luna la puoi prendere ogni volta che vuoi. Gran bel pezzo, gli effetti sulla voce si sposano bene con la strumentale e creano atmosfera.

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“C’era Una Volta Ed Era Bella” già come inizia ha vinto su tutto. L’immagine culto è quella di Toffolo che tiene per mano la ragazza e se rompe un braccio (che pesantezza de relazione!!), quello doveva essere il ritornello per me e al contrario quello vero non mi ha entusiasmato troppo.

Quando è partito il brano “i tuoi occhi brillano” mi è venuto in mente Jeffrey Dahmer, all’incirca sarà stato il 1980 che appena finito il suo turno di lavoro se ne stava in cerca di prede in qualche bar gay malfamato a Milwaukee, tra fumo di sigarette e whisky… addio addio amore mioooo.

Si lo so per dovere di cronaca ve lo devo dire: già ci sono stato in cura dallo psichiatra tranquilli! Il disco scorre intanto e continuiamo a viaggiare con queste sonorità rock un po’ anni ‘70 come nel brano “Libera” che ha un ritornello piuttosto orecchiabile e convincente. Nella penultima traccia ho sentito questo basso e queste atmosfere che mi hanno ricordato un po’ i Green Day, certo un appunto qui tocca fartelo Mister Toffolo, il ritornello de ‘na canzone che se chiama “Attacco”, disperato attacco, o potevi fa un po’ più incisivo, a Roma t’avremmo detto: ‘‘AO! Metticela un po’ più de flemma, che c’hai due de pressione?!” Siamo in dirittura di arrivo signori, la closing track è “Disponibile” e questi suoni credo siano l’ideale per concludere in bellezza.

Che dire, il cd è molto vario, esplora diverse sonorità pur mantenendo sempre una certa armonia e originalità da marchio di fabbrica. Il CD l’ho ascoltato con una ragazza e alla fine al novantesimo minuto ho fatto anche goal. Che dire, abbiamo apprezzato. Il target per quest’album me lo raffiguro in un trentenne maturo, ma non troppo, sinistroide, intellettuale-medio-colto con un lavoro precario e animali domestici al seguito, ancora in buona salute e che ci tiene a sentirsi fresco/giovane/adolescente.

Lo so me dovrebbero prende come supervisore ai sondaggi dell’Eurispes o all’Osservatorio de Pavia, ma poi non potrei sentì tutta questa bella musica e commentalla pe’ voi.

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