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Musica

Noisey Mix: Stave

Un altro demolitore di dancefloor, ma con un passato free jazz. Ha preparato un mix per farci tremare pesantemente le budella.

Giusto lunedi parlavamo del pesante innesto metallico che la musica elettronica da club sta subendo negli ultimi tempi: una fusione di groove e pesantezza che trova la sua realizzazione in una nuova forma ibrida e postindustriale di body music. Il germe dai Godflesh oramai vent'anni fa ha finalmente germogliato dalla parte giusta, non più dal lato in cui le chitarre rimanevano dittatoriali, ma in uno spazio di intensità libera. Se Keddige è il nome più conosciuto della scena, Stave è uno di quelli più interessantti a spuntare fuori negli ultimi due anni. Al secolo Jon Krohn, è un docente universitario di grafica e web design di Chicago, e anche metà del rinomato duo Talker, che esce su Downwards e fa una roba a metà tra GAS e i Ramleh. Da solo, invece, si occupa di bordate siderurgiche a cassa dritta che delle volte hanno pure svisate totalmente malvagie. Vederlo live è un piacere: accanisce tutta la sua figura da geek contro le macchine e il computer come se fosse in una rissa da bar con dei robot che lo stanno palesemente riempiendo di botte. Io l'ho visto la prima volta a Contort, la serata mensile che lo stesso Samuel Kerridge organizza all'OHM di Berlino, e lì ci ha messo un po' per ritrovare gli occhiali dopo essere praticamente svenuto di headbanging sul filtro Sherman.

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Nonostante ciò, non è affatto una persona oscura, anzi. È un altro di quelli per cui la percezione di intensità oscura non passa necessariamente per dei sentitmenti negativi, quanto piuttosto per la gestione di forze elementali più grandi di un semplice essere umano. Non mi fa troppo strano che il suo vero campo di battaglia originale fosse la scena free jazz e impro radicale della sua città, un tipo di musica che funziona da spazio liberato, in cui è un'idea astratta di groove e fisicità a tenere insieme una de-forma che può essere anche totalmente distruttiva. Anche questo ha perfettamente senso, si vedano le svisate free di tantissimi dei pionieri dele ibridazioni metal-industrial-techno.

Me lo ha raccontato proprio lui al telefono: "Ho suonato in molte band, credo che il progetto più importante che ho avuto sia Male, nato più o meno vent’anni fa, eravamo io e un chitarrista e invitavamo vari membri della scena sperimentale di Chicago a improvvisare sui suoni che creavamo. Spesso si trattava di roba ambient, astratta, ma ci eravamo molto vicini al mondo free jazz, era da lì che venivano molti dei musicisti con cui collaboravo. Erano tutti dei veri musicisti, a differenza di me. Gente come Mike Reed degli Exploding Star Orchestra o Steven Hess, che suona nei Locrian e nei Pan American. Molti di loro sono decisamente più famosi in Europa. Non ascoltano niente di quello che suono ora, ma sono sicuramente molto aperti a suoni di tutti i tipi. Soprattutto credo che Karl Meier, l'altro Talker, sia stato una grandissima influenza, mi ha aperto la mente a molti generi di musica, alla possibilità di ascoltare i Fugazi e gli Autechre allo stesso modo." Quando infatti gli chiedo di spiegarmi qual è il trait d'union tra queste influenze, lui è molto schietto e limpido: "Non conosco molta gente che abbia il mio stesso approccio, ma per me la musica 'heavy' e la techno sono esattamente la stessa cosa. Intendo a un livello strettamente sonoro. " E infatti: "Uno con cui mi riuscirei a trovare bene di musica è sicuramente Justin Broadrick, anche se non l’ho mai incontrato. Anche Mick Harris: Regis ha raccontato più volte che lui gli passava dischi Detroit techno quando era ancora nei Napalm Death. Non c'è davvero molta differenza, l’impatto della sezione ritmica è molto simile, anche il blast beat grindcore, in qualche modo…"

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È assai probabile che essere di Chicago abbia aiutato non poco la sua formazione: oltre ai territori freakouttoni di cui sopra, la città dove è nata la house ha anche sempre potuto vantare una certa familiarità con i beat industriali schiaccia-dancefloor. In principio furono i Big Black, poi tutti quelli che la resero capitale americana dell'industrial rock e della EBM "Non ne facevo attivamente parte all’epoca, ma la scena che stava intorno ai Ministry e alla Wax Trax è stata sicuramente un’influenza, compresa tutta la roba che portavano dall’Europa, come Front 242 e Nitzer Ebb. Non sono mai stato un grande amante della house, ma la roba di Detroit coem le "

È stato comunque grazie a Kareem è alla sua Zhark Recordings che Jon ha ottenuto la motivazione adatta a darsi da fare sul dancefloor. "Quando ho sentito i primi dischi Zhark, nel primi anni Novanta, mi hanno davvero folgorato: era esattamente tutto quello che volevo dalla musica. Ho anche scritto a Kareem ai tempi dei Male, perché avevamo suonato insieme a Bruxelles, e gli ho mandato i primi sketch del mio primo disco solista dicendogli che ero un grande fan etc. Non mi aspettavo rispondesse, ma invece lo ha fatto il giorno dopo dicendomi che gli piaceva e di restare in contatto. Lo considero una grande ispirazione, punto davvero a raggiungere i suoi livelli, ma non ci sono ancora arrivato." Il suo modo di esprimersi live, invece, viene da molto più lontanto "Mi paice essere coinvolto fisicamente, anche come spettatore, e credo che a livello di performance fossero incredibili Nick Cave ai tempi dei Birthday Party, e anche Fad Gadget: non li ho mai visti live ovviamente, ma ho avuto modo di vederli in video. Non cercavano di fare casino per shockare la gente, ma si muovevano in un modo che aveva senso con la musica che facevano. L'energia veniva direttamente da lì."

Ma è ancora difficile suonare questo tipo di suoni mutanti in America, e infatti tutte le uscite di Stave sono su label europee come Trensmat e soprattutto Repitch, su cui è appena uscito After The Social, che contiene un incredibile remix di Regis e un pezzo che si initola "Circle Pit". Tutto torna, insomma. Ma per farvi un'idea ben chiara di cosa ascolta Jon, datevi un ascolto al suo Noisey Mix, che sta qui sotto. Lo ha preparato apposta per noi e ne andiamo decisamente fieri. Buon ascolto!

TRACKLIST:

1. Surgeon "Fixed Action Pattern - Dub (Token)
2. Talker "Cut The Weight - Regis Extended Version" (Downwards)
3. Samuel Kerridge "Paint It Black" (Blueprint)
4. Kareem "Just When You Thought It Was Over" (Perc Trax)
5. Dino Sabatini & Edit Select "Multiplo - Sabatini Version" (Motoguzzi)
6. Tadeo "A Step To The Future" (M_REC)
7. Planetary Assault Systems "Riot In Silo 12" (Mote-Evolver)
8. Fishermen "Dyspnea - Steve Bicknell Remix" (Skudge)
9. Donato Dozzy "Sotto Ma Sotto" (Stroboscopic Artefacts)
10. The Gods Planet "No Politic" (TGP)
11. Huren "Nuklearni" (Zhark)
12. Stave "Circle Pit" (Repitch)
13. British Murder Boys "Dead Sun" (Liberation Technologies)
14. Christian Wunsch "Innocence - Female Remix" (Tsunami)
15. Exium "1996" (Warm-Up)
16. Sleeparchive "Fifth Station" (Repitch)
17. Pris "Dust" (Resin)
18. Talker "Frame Capture" (Downwards)
19. Israel Vines "WWKD" (Eye Teeth)