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Musica

Lo splendido caos della nuova ondata grime

Che direzione sta prendendo la scena e in che modo si sta facendo influenzare dalla contemporaneità?

Siamo in un momento favorevole per farci un'idea su cosa esattamente stia accadendo sulla nuova scena grime, o “grime 2.0”. Ho ascoltato grime abbastanza a lungo da poter affermare che i patiti di questo genere sono dei pignoli all'ennesima potenza. Mi spiego meglio: la nuova ondata grime parte da un fenomeno molto preciso: la diffusione, iniziata un anno e mezzo fa senza accennare a fermarsi, di uno stile di grime esclusivamente strumentale. Attenzione però, quello fatto da gente come Butterz, No Hats No Hoods, the Rinse camp è una variazione piuttosto idilliaca e, anche se non rientra esattamente in questa categoria, piuttosto definisce un sound particolare legato a un'attitudine sperimentale specifica.

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Mentre ciò che possiamo più o meno esattamente chiamare “prima era” del grime fu la creazione di un modello e la definizione dei criteri per la crescita dello stesso—i ritmi dati dale onde quadre di synth, il timbro aggressivo del gunshot funk e quello gioiosamente nichilistico della sua ritmica—questa nuova ondata è caratterizzata da una decostruzione, o addiruttura ricostruzione di questo modello. Questa trasformazione rientra in un quadro più grande in cui ormai la tendenza è di decostruire qualsiasi classificazione universale di musica dance riprendendo ritmi che fino ad ora erano cristallizzati nella storia, rinnovandoli, introducendo bizzari silenzi, echi e melodie insospettabili. Tutto ciò è stato portato in auge in particolare da Mark Fell e Matt Steel (gli SND), EVOL, Lorenzo Senni, Burial, Demdike Stare, Actress, Zomby e Lee Gamble, e Il podcast di Annie Goh, ospite dello show di DJ Your Body su Berlin Community Radio ne è una prova fondamentale. Gli esempi di grime contemporaneo, rappresentato da questa inclinazione decostruttiva, possono essere descritti come segue: la musica degli ultimi vent’anni è stata terreno di caccia per tracce e campionamenti. Ascoltando This Is How We Roll, compilation di Keysound rappresentativa sia del genere sia del movimento, distribuito lo scorso anno, o la doppia di Boxed LDN di quest’anno, è interessante notare quanto poco tutto questo abbia a che fare con ciò che si poteva davvero ascoltare sulle radio pirata nei primi 2000. È piuttosto un mosaico di tutto quello che pensate far parte della “musica dance” incorporato in un suono tanto esplorativo quanto indefinito, ancora alla ricerca di una convergenza e di una struttura univoca.

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Di fatto, l’evoluzione del grime ha poco a che vedere con l’idea comune che abbiamo di “grime”. Le compilation di Rabit sono collage, di solito costruite intorno alla scena del rap americano e sul cosiddetto "atmospheric sound design"; la musica di Beneath attinge fortemente dalla bass culture inglese degli ultimi anni Novanta, ed è meravigliosa (ascoltate il suo EP su PAN, ad esempio); Mr. Mitch crea tracce destinate a un fantastico mondo da sballo zampillante di THC, uno scenario sdolcinato e colorato alla Adventure Time; Dullah Beatz porta in campo musica trap e rap stile Atlanta mixtape in modo ecclatante, usando constantemente campioni in puro stile Rick Ross per creare musica che suona leggermente dancehall e pompa come il metal (come nel suo mix per Boxed). SD Laika ripensa il grime con un gusto ampio e con suoni pesanti come cemento. Fatima al Qadiri è una figura essenziale da queste parti, anche se è difficile poterla definire “grime 2.0” perché ha un suono tutto suo, Il suo Desert Strike e il nuovo LP Asiatisch si avvicinano al grime in modo simile tra di loro partendo da un determinato esperimento giocato sulla sottrazione rendendolo un lavoro molto politicizzato e orientato verso il concetto di globalizzazione; Visionist segue magistralmente la guida di Zomby nella creazione di tracce mutevoli e di ampio respiro, che pompano come il grime mantenendo una penetrante e pacata malinconia che si esprime quasi come una musica di sottofondo. Questa è un’altra caratteristica importante di questa evoluzione; molte delle tracce ricordano colonne sonore di tragedie sfocate, frammenti di trama cui si allude soltanto nei sogni. Anche Strict Face fa lo stesso in modo spiccato, creando alcune delle tracce più strane della corrente: la sua musica è variegata, scivolando in modo discontinuo in uno strano e complesso universo.

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È difficile descrivere e di conseguenza facile etichettare senza volerlo questa evoluzione del grime per il suo carattere trasformista e intenzionalmente restio a rimanere sempre uguale. Così, anziché darne una definizione maldestra, voglio concentrarmi su due temi costantemente in gioco in questo nuovo sviluppo del grime.: l’appropriazione di suoni legati a macchinari e guerra, e il rapporto fra atmosfera e sentimento.

L’appropriazione dei suoni industriali e da battaglia

Il mix di Logos per Fact è un tour de force di erotismo industrial nella nuova ondata grime.

Per erotismo non si intendono cose come il porno, rappresenta l’area di desiderio in tutta la sua complessità. Il desiderio di sentire ripetutamente qualcosa, l’attrazione, la pura euforia della musica, la sua catarsi: c’è qualcosa di innegabilmente erotico in questo. Questo è particolarmente presente nella musica di cui si parla qui: suoni disarmonici, aggressivi, artificiali e militanti verso effetti ripetitivi e impetuosi, e pura eccitazione. La serotonina impenna ad ogni clang e smash, e pompa sempre più regolarmente col ripetersi del suono.

Certo, questo non è insolito nell'evoluzione del grime, ha più o meno sempre fatto parte del suo suono. Riascoltando i classici white label mai arrivati al digitale, ho trovato in ognuno di essi una caratteristica comune a questa categoria. Ma ora sì è raggiunto un nuovo livello di saturazione e il confine è stato oltrepassato.Yeezus di Kanye West, può essere preso come esempio della presenza di suoni industriali all'interno di tracce dance anche a livello mainstrem. Cosa fa in modo che questo suono trovi così tanto il nostro favore, sembri essere così puro, e così perfetto?

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Yeezus ha segnato un momento particolare nel pop perché il disco era sostanzialmente sgradevole, per lo più a causa di queste sonorità pesantemente industriali e militanti, caratterizzate in modo particolare da un suono stile macchine al lavoro. È l'opposto di qualcosa come Rumours dei Fleetwood Mac, dove tutte le imperfezioni della tecnologia sono nascoste mentre qui sono messe in primo piano. Per il suo album, Kanye ha radunato la crème de la crème dei produttori della new bass, una manciata dei quali erano freschi di esordio: TNGHT, Evian Christ (che ha portato avanti queste sonorità nel suo recente, fantastico EP Waterfall), Arca, Hudson Mohawke, Brodinski e Gessafelstein, ma anche figure più affermate come Rick Rubin, Daft Punk, 88-Keys e No ID, supervisionando il loro operato per ottenere qualcosa di originale e penetrante. Il risultato ha proporzioni da blockbuster e rievoca quella sorta di sentimento al contempo euforico e impassibile, alla maniera di un film alla Michael Bay, ma attraverso un approccio distratto, affamato e sperimentale. Il disco ha una spezzata qualità da computer-funk che è comparabile a molto del nuovo grime.

Gli attuali punti di riferimento nella storia della musica, per quanto riguarda l'evocazione dei suoni meccanici, della new wave del grime si trovano nella musica Industrial, con la sua armonizzazione di sesso e della violenza, e nella techno, recuperando Derrick May, Kevin Saunderson e Juan Atkins (i tre artefici della tecno di Detroit). Due esempi della quintessenza della sensualità nei suoni techno sono “Warm Leatherette” di The Normal e “Clear” di Cybotron.

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I classici industriali di The Normal sembrano essere i veri precursori dell'album semplicemente geniale prodotto l'anno scorso da Logo per Keysound, Cold Mission. La continuità si nota, lungo tutto il corso dell'album, soprattuto nell'uso di synth angolari, lineari e brillanti. Molto più vicino ai giorni nostri, il suono sintetico che sentiamo nell'album si collega decisamente e in modo più diretto alla eski grime, una variazione del genere creata da Wiley con la sua canzone “Eskimo" e basata su spazi negativi, una tavolozza di suoni industriali e, be'… texture più fredde. Per chi non lo conoscesse, Wiley è il Padrino misterioso, brillante ed eccentrico del grime: è stato fondamentale, incredibilmente prolifico, e piacevolmente misterioso fin dall'inizio, autore di classici su classici come anche Treddin’ On Thin Ice (2004), un album che ha fatto scuola per il genere.

Un punto di riferimento importante per quei suoni che usano percussioni metalliche è il lavoro di Jam City, specialmente il suo capolavoro contemporaneo Classical Curve e la sua uscita per la serie Club Constructions di Night Slugs. Qui, i toni disumanizzanti sono la vera linfa vitale, suggeriscono una riflessione sulla bizzarra unità fra uomo e macchina, innegabilmente connessa all'estrema diffusione di stili di vita strettamente legati alla tecnologia. Ancora, guardando indietro, si ascoltino i Kraftwerk, il cui Man Machine è essenziale per cercare di decifrare queste dinamiche. C'è tutta una storia dietro, però non si era mai passato il limite come nella musica di cui si parla qui. I colpi e rumori metallici che sentiamo nel grime evoluto sono estremizzazioni dei rumori quotidiani della vita metropolitana, è contemporaneamente riproposizione e rigetto del suono della produzione di massa, del becero spirito commerciale, della vita post moderna di ogni giorno.

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L'importanza dell'atmosfera

La nuova ondata grime segue qualcosa di simile ad un essenziale schema riythm-and-bass, con colpi e boati che arrancano con un andamento pesante in stile Bowser di Super Mario, bordate di artiglieria dalle percussioni e melma di basso sintetico che fa spesso da sottofondo. Il cuore di questi pezzi non sta, però, nella maniera ingegnosa in cui si da la pompa a questi elementi, sebbene sia una componente importante. La qualità principale di questo tipo di musica sta piuttosto nel modo in cui ogni canzone offre un'atmosfera emozionale e teatrale in cui vivere per qualche minuto. Sto pensando ad esempio alla serie di singoli di Untold per la sua label Hemlock, Change in Dynamic Environments: queste tracce creano un ambiente, o un'atmosfera, che conserva la ballabilità festosa e dalle movenze veloci e stilose che è innata nel grime, e se ne riappropria, riportandolo verso l'illusione di mondi particolareggiati e vivaci. Questi sono brani da vivere, evocano una densità emozionale che ti entra dentro, dando vita a strane sensazioni. Ciò che rende la cosa ancora più eccitante è che parliamo comunque dell'ambiente del club, di un contesto in cui devono essere ballate. Mentre quanto scritto nel precedente paragrafo potrebbe evocare principi sonori art-y, qui pesantezza e coinvolgimento puramente cerebrale vengono messi da parte, questa è una musica estremamente fisica.

Pensate a "Red Candles" di Rabit, forse il miglior esempio di questo effetto emotivo e fisico: è completamente strumentale, eppure ho un vero bisogno di sentirla in un club, a tutto volume. Immaginate quanto melensa diventerebbe l'aria nella stanza. Restare fermi su questo pezzo sarebbe come suicidarsi fra miele e polline sull'orlo di una crisi di nervi.

Oppure prendete "Tree" di Mr. Mitch, altra perla della nuova compilation Boxed. Senza dubbio una figata (molti liceali la adorerebbero, a differenza di altre tracce della compilation) ma la pompa non gliela danno il campione fatto di fiati assassini o il carattere epico da inno. Piuttosto, sta tutta nel senso di spazio che sa creare, diventando scenario stesso della colonna sonora nella quale l'ascoltatore s’immerge.

Ascoltando un mix di [Glacial Sound](http://Glacial Sound) o di Oil Gang, pare ci venga posta questa domanda: “cosa possiamo creare a partire dallo schema grime?”. Questi mix viaggiano attraverso un mélange di mondi sonici, sentimenti e ambienti, con ritmiche, senso dello spazio e drammaticità molto diversi tra loro, come fanno del resto tutte le tracce degli artisti che ho citato. È una colonna sonora, una tendenza che ho identificato, ma cosa significa? Forse è il pubblico a doverlo decidere.