Musica

Mica Levi è una delle musiciste più geniali dei nostri giorni

Mica Levi è un esempio di come oggi rifiutare le categorie e i generi possa fare bene: ha iniziato con una chitarra acustica, si è affermata come DJ ed è arrivata fino al palco degli Oscar.
Tommaso Tecchi
Milan, IT
Mica Levi_credit Steven Legere
Mica Levi, foto di Steven Legere per gentile concessione di Terraforma

Dal 5 al 7 luglio il parco di Villa Arconati a Bollate tornerà ad essere la cornice del Terraforma, il festival di musica sperimentale che per tre giorni vi farà dimenticare di essere a Milano in piena estate. Anche quest’anno il programma promette piuttosto bene con ospiti come Caterina Barbieri, Laurie Anderson, Donato Dozzy e Kelman Duran; ma c’è un nome che merita particolare attenzione, quello di Mica Levi. L’artista inglese, nota anche come Micachu, si esibirà con un DJ set come aveva già fatto tre anni fa nella serata del #C2CMLN curata da Arca, ma il suo talento non si ferma alle sue prodezze in consolle: passa per l’indie rock, per la musica classica e per il pop del futuro di Tirzah, fino ad arrivare ad una nomination agli Oscar.

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Nel 2009 Mica e la sua band Micachu & The Shapes pubblicano il loro disco d’esordio Jewellery via Rough Trade, un disco di culto (di cui però in Italia non si è per niente parlato) che destruttura totalmente i canoni dell’indie rock che in quegli anni dominava le classifiche inglesi. In questo mix eterogeneo fatto di punk, lo-fi, elettronica e noise, Micachu è la frontwoman che canta e suona una chitarra acustica scassata. I due lavori successivi della band, invece, presentano già alcuni elementi degli altri interessi musicali dell’artista: nel live album Chopped & Screwed, nonostante il titolo possa ingannare, c’è una forte presenza classica grazie alla collaborazione con la London Sinfonietta; mentre in Never possiamo ascoltare alcune delle sonorità che caratterizzano le produzioni elettroniche di Mica Levi. Good Sad Happy Bad, ultimo disco del gruppo uscito nel 2015, riprende l’atmosfera garage degli esordi e il suo titolo verrà anche assunto come nuovo nome della band.

Il lavoro di Mica Levi come producer inizia in parallelo al debutto degli Shapes con il lunghissimo mixtape Filthy Friends, una raccolta di remix e beat sperimentali che flirtano con il grime e la dancehall. Con le successive pubblicazioni arrivano anche le collaborazioni con tre artisti che la accompagneranno negli anni: il crooner di casa Warp kwes, con cui realizza due mixtape collaborativi intitolati Kwesachu; il rapper Brother May, con cui pubblica il Chopped & Screwed Mixtape e l’EP May and Meeks, e Tirzah, voce a cui forse il sodalizio con Mica ha portato più successo. Prima ancora di quel Devotion che ha stregato gli spettatori dell’ultimo Club To Club, sono state tante le collaborazioni tra le due amiche di vecchia data: vi consiglio di recuperare il bellissimo EP Taz and May Vids (in cui compare anche Brother May) e i primi due lavori di Tirzah, I’m Not Dancing e No Romance. Ma il modo migliore per capire l’alchimia tra queste artiste è spararsi tutti i 40 minuti di questa Boiler Room:

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Negli ultimi anni Mica Levi ha anche partecipato a “BBF” Hosted by DJ Escrow del progetto Babyfather di Dean Blunt e ad Entrañas di Arca, ed è proprio insieme a questi due artisti che si è presentata a Milano l’ultima volta.

Passando dalle collaborazioni alle uscite soliste si nota una maggiore attenzione per la composizione, l’ambient e gli archi sostituiscono i synth e le casse dritte. Questo è dovuto alla formazione di Mica che, seguendo le orme dei suoi genitori fin dall’infanzia, ha studiato viola, violino e composizione prima alla Purcell School (la più antica scuola di musica per bambini d’Inghilterra) e poi alla Guildhall School of Music & Drama (uno dei più importanti conservatori del Regno Unito). Dopo aver scritto per la London Philarmonic Orchestra e dopo una residency di un anno al Southbank Centre di Londra, sono arrivate le colonne sonore che hanno spianato la strada di Micachu a Hollywood. La prima è quella del film del 2014 Under The Skin, diretto da Jonathan Glazer e interpretato da Scarlett Johansson, che ha fruttato all’artista il premio come miglior compositore agli European Film Awards, il Los Angeles Film Critics Award per la miglior colonna sonora (ex aequo con quella di Vizio di forma firmata da Jonny Greenwood dei Radiohead) e una nomination ai BAFTA. Due anni più tardi ha composto le musiche del film di Pablo Larraìn Jackie, il biopic su Jackie Kennedy con Natalie Portman, e per questa colonna sonora oltre a replicare la candidatura ai BAFTA è stata addirittura in gara per un premio Oscar (poi vinto da Justin Hurwitz per l’OST di La La Land).

Se sabato 6 luglio, quando Mica Levi salirà sul palco del Terraforma, sarete indecisi se andare a ballare o restarvene sdraiati un altro po’ sul prato, tenete presente che anche se il suo nome non vi dice niente avete l’occasione di ascoltare il DJ set di una delle musiciste più geniali dei nostri giorni.

I biglietti del Terraforma sono in vendita sul sito del festival.

Tommaso è su Instagram.

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