Musica

La storia dietro il meme con il ballo della bara

I becchini ballerini con la bara sono il meme del momento, ma il segreto di questo funerale sta nella musica—e noi abbiamo intervistato gli autori.
Wouter van Dijk
Amsterdam, NL
Vicetone EDM producer becchini ghanesi
Foto stampa di Vicetone by Rutger Prins. Immagine dei becchini via BBC.

Per quanto mi riguarda, fare memesplaining—cioè spiegare un meme sviscerandone i livelli più profondi di lettura—dovrebbe essere illegale. O ci arrivi da solo o niente. Se va aggiunto un contesto, è già un guaio. Come come per tutto, esistono delle eccezioni anche a questa regola. In questo caso, vale la pena dissezionare il miglior meme dell’anno e la domanda è: perché questi uomini stanno ballando con una bara sulle loro spalle?

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Ho trovato una risposta in un servizio della BBC del 2017, che è l’origine delle immagini leggendarie. In certi posti del Ghana, i funerali sono animati da un gruppo di becchini danzatori. Il loro compito è far sì che i ricordi che le persone care hanno di un defunto prima che venga seppellito non siano tristi, ma gioiosi.

Il meme funziona così: succede qualcosa di terribile (una persona viene investita da una macchina, fa cadere il telefono, dice qualcosa di molto stupido sugli effetti del Covid-19) e nell’esatto momento in cui capiamo quello che sta accadendo, i becchini spuntano nel quadro, ballando con gioia sulla sfortuna di qualcun altro. Suona crudele, ma è geniale.

La musica è uno degli aspetti più importanti del successo di questo meme. Dopo un intro che carica con un tono più serio—perfetta per introdurre i becchini sorridenti con i loro occhiali da sole—parte la traccia Astronomia. Il brano originale è del DJ russo Tony Igy, ma i fratelli olandesi Ruben den Boer e Victor Pool, altrimenti noti come Vicetone, sono gli autori di questo specifico remix.

Ho chiamato Ruben per fare quattro chiacchiere su com’è stato essere investiti da un’ondata di successo dopo che la loro musica è diventata parte del meme più memorabile dell’anno.

VICE: C’è un video della BBC del 2017 e un brano fatto da voi due nel 2014. Da qualche parte qualcuno ha deciso di mettere le due cose insieme e il risultato è il meme migliore dell’anno. Hai idea di come è successo?
Ruben den Boer: Zero. Non ne ho la più pallida idea. Ho chiesto al nostro manager di fare qualche ricerca, ma non ha trovato molto oltre a qualche link su Facebook. [Il meme] forse ha avuto origine in India o in Italia.

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È tutto così completamente a caso.
Molto bizzarro, sì. Viviamo in tempi strani. Eravamo nel bel mezzo dell’annullamento di tutti i nostri piani estivi, tour e show compresi. È la sensazione peggiore che puoi provare da artista. È orribile guardare avanti sapendo che dovrai stare a casa per mesi.Ma improvvisamente ci è arrivata questa notizia: la vostra traccia è stata usata in un meme. Prima pensi: chissenefrega, e te ne dimentichi. Ma poi guardi ai numeri su Spotify e ti accorgi che stanno impennando. Uno screenshot da Shazam ha reso tutto reale; eravamo tra le prime tre canzoni più cercate insieme a Drake e The Weeknd. In quel momento inizi a pensare: che cosa cazzo sta succedendo.

Qual è la storia dietro la traccia? Non avete scritto voi l’originale, vero?
È uscita in Russia intorno al 2010, ma non penso che in molti la conoscessero, fatta eccezione per chi passa tutto il giorno ad ascoltare musica elettronica su internet. Ed è proprio quello che facevo io all’epoca, quando andavo ancora al liceo. Ho messo [la traccia] in una playlist, ma non sapevo bene chi l’avesse fatta. Vincent e io abbiamo iniziato a fare musica insieme nel 2012 e un anno dopo eravamo già professionisti. Siamo entrati subito nella Top 100 di DJ Mag, così abbiamo pensato: possiamo farcela. Due anni dopo, mi piaceva ancora ascoltare quella canzone, ma non si sposava bene con i nostri set. Così ne ho creata una versione nostra. L’abbiamo mandata timidamente a Tony Igy in Russia. Credo gli sia piaciuta. Il suo inglese non è un granché. Volevamo pubblicarla ufficialmente con una etichetta, ma la vecchia etichetta di Tony non ha mai acconsentito. Peccato, ma così va il mondo. A quel punto, la nostra carriera stava andando bene, così l’abbiamo pubblicata lo stesso. Gratuitamente, come regalo per i nostri fan.

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Caspita, ma aspetta… State facendo soldi da questo meme, voglio sperare. O no?
Be’, quei primi due anni non abbiamo guadagnato dalla traccia. Poi quando abbiamo pubblicato Nevada nel 2016 ed è andata benissimo—due anni numero 1 in Cina—e questa cosa ha lanciato davvero la nostra carriera. Le etichette si sono interessate e ci hanno chiesto se volevamo far uscire ufficialmente anche Astronomia. Va bene, abbiamo detto, provateci voi. Avevamo zero aspettative. Ma ora siamo molto felici che sia diventata una traccia ufficiale.

Tutto questo è successo nel 2016, che è un po’ di tempo fa. Come è tornata a galla la traccia?
È stata tra le preferite assolute dei nostri fan appena l’abbiamo pubblicata. Da Montreal alla Spagna, tutti ne vanno pazzi. Per cui non è che è spuntata dal nulla. Prima del meme, era stata ascoltata in streaming 65 milioni di volte su Spotify e aveva 34 milioni di visualizzazioni su YouTube. Era già nota nella comunità EDM. Ma non era certo famosa come ora.

Cosa ne pensi del meme in sé?
Be’, all’inizio mi ha lasciato un po’ sconvolto. Il succo è sempre che qualcuno ha avuto un incidente, e non mi faceva proprio ridere a crepapelle. Ma dopo un po’, ho iniziato a vederne versioni meno estreme e le ho trovate divertenti. Gli artisti sono spesso dei puristi; vogliamo che la nostra musica sia ascoltata solo in un certo modo. E lo capisco, ma non puoi avere il controllo assoluto. Per cui ora sono solo contento che tante persone possano ascoltarla così.

Qual è la tua versione preferita?
Qualcuno mi ha mandato questa ieri, che supera le righe.

Penso che viviamo in un tempo in cui dobbiamo gestire un sacco di roba per cui non c’è niente da ridere, e che forse è proprio per questo che il meme fa ridere. Fa strano che la vostra canzone sia diventata la colonna sonora ufficiale di questa cosa?
Ad essere onesto, non so cosa pensare. Mettiamo un sacco di passione nel fare la nostra musica e non abbiamo intenzione di essere moralisti che dicono alla gente cosa deve o non deve fare. Non è questo il compito di un musicista. Quando la vita si fa dura, l’umorismo aiuta sempre, quindi spero di poter offrire un po’ di leggerezza.

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