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Musica

In Giappone si potrà ballare fino a tardi

In Giappone fino a poco tempo fa non era possibile ballare di notte. Finalmente le cose stanno cambiando.

Illustrazione di Satoshi Hashimoto (Via)

Negli ultimi quattro anni il Giappone è stato oggetto di una polemica alquanto bizzarra, poiché per legge, da Tokyo a Kyoto, è stato proibito di ballare nei club e nei bar, insomma, in tutti i locali pubblici notturni. Soltanto pochi esercizi sono stati tanto fortunati da ottenere un permesso per il ballo ma, nonostante ciò, l'obbligo di chiusura tra mezzanotte e l'una ha interessato tutti senza distinzione. Coloro che hanno osato trasgredire le regole agitando i fianchi di qua e di là si sono visti puntare il dito di rimprovero da parte di qualche membro dello staff o peggio, sono stati portati fuori dal locale in qualche raid della polizia. La legge anti ballo, chiamata fueiho in lingua locale, costituisce un vero ostacolo alla fiorente industria di musica elettronica di questo paese. I proprietari del locali sono stati quindi costretti a rinunciare alle piste da ballo (e con esse ingenti guadagni), per paura di incorrere nel terribile crimine di far ballare la gente.

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Tutto ciò sta per finire, per fortuna.

Con una mossa che porterà senza dubbio sollievo e felicità agli amanti giapponesi della dance, venerdì il governo giapponese ha acconsentito alla rimozione del divieto di ballare. La decisione è arrivata in coda ad una commissione apposita all'inizio di quest'anno, ma sarà necessaria un'ulteriore approvazione da parte del Parlamento del Sol Levante. Ad ogni modo, non dovrebbero esserci particolari ostacoli alla definitiva convalida da parte del Governo, soprattutto per via dell'incremento di turismo e vita notturna nei distretti di Roppongi e Shibuya che comporteranno le Olimpiadi di Tokio 2020.

I cambiamenti approvati dal Parlamento favoriranno la nascita di nuove categorie di discoteche, in cui alla gente sarà finalmente concesso di ballare tutta la notte. Tuttavia c'è un piccolo ma significativo post scriptum: l'illuminazione i questi nuovi locali dovrà essere più intensa di 10lux, ovvero la quantità di luce prodotta da dieci candele ad una distanza di circa un metro dall'osservatore—praticamente, tanta luce quanto quella presente nella sala di proiezione prima che inizi il film. Questa regola dovrebbe scoraggiare crimini e atteggiamenti sospetti in pista.

Il divieto di ballo in Giappone non è che un residuo delle leggi fuzoku anti prostituzione risalenti al lontano 1948. Dopo una serie di scandali tra cui la morte di uno studente fuori da un locale ad Osaka, nel 2010, la polizia aveva iniziato una campagna di rafforzamento di questa legge ormai obsoleta. Complice il consueto atteggiamento di mercificazione della paura da parte dei media, l'opinione pubblica aveva raggiunto livelli di ansia tali in merito alla "morale corrotta" dei giovani giapponesi, da compromettere definitivamente la vita notturna in Giappone.

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Un video virale di risposta alla legge anti ballo, girato dal rapper giapponese Shing02.

Il movimento per l'abolizione della legge ha protratto una lunga e sanguinosa battaglia guidata da illustri attivisti che THUMP ha appoggiato sin dall'inizio. Questo consorzio, chiamato Let's Dance e composto da proprietari di club, giornalisti musicali e DJ, aveva sottoposto al parlamento giapponese una petizione con più di centocinquantamila firme nel maggio dello scorso anno. Molti altri avevano lottato per sollevare la questione tramite video virali, festival, documentari e feste. Persino un gruppo di avvocati si era aggiunto alla ciurma, aderendo a ciò che fondamentalmente è poi sfociato in una battaglia legale; questa alleanza era capitanata da Kenji Kosaka, membro del partito liberaldemocratico, il cui apporto è stato fondamentale nella relazione con il governo burocratico giapponese.

"I turisti da oltreoceano si chiederanno perché non possono ballare, nonostante si possa ballare ovunque all'estero," ha dichiarato Kosaka a Reuters. "Il più grosso cambiamento in questa legge è che ora si può ballare di notte."

Finalmente, le centinaia di migliaia di amanti della dance, proprietari di club, frequentatori della vita notturna e artisti possono dormire sogni tranquilli. I loro sforzi ciclopici sono andati a buon fine, perché, fortunatamente per tutti, né il governo o la polizia giapponesi sono in grado di contrastare la più grande tattica di persuasione: i soldi.