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Musica

Il potere della musica New Age

Ho chiesto a una guaritrice di spiegarmi in che modo canti dei delfini e synth angelici possono svoltarci la vita.

Opera d'arte ispirata ai cristalli da parte del musicista new age Iasos.

Mi trovo seduto in un bel salotto all'interno di una bella casa su una bella strada di una bella zona di South London. In sottofondo ascolto tamburi tribali. L'aria è impregnata di Nag Champa. Sono scalzo e le mie dita dei piedi esplorano il tappeto. Stringo un cristallo nella mano sinistra. Mi sta curando.

Sono arrivato a Streatham in un triste e nuvoloso venerdì pomeriggio per incontrare una donna di nome Valerie Pitts. Valerie, una guaritrice sessantasettenne che lavora sia in proprio che per il College of Psychic Studies di South Kensington, ha una presenza calorosa e tranquillizzante. Ha vissuto in questa zona della città per tutta la vita e si vede: ha una risata gloriosamente gracchiante da south londoner nata. Per arrivare a casa di Valerie ho attraversato il parco. Il luna park Benson è in città. Un gigantesco Spiderman in posa semi-coricata e semi-seduttiva stava tra un autoscontro e una giostra. Il vento fischiava attorno al supereroe e alle tonnellate di metallo arrugginito che lo circondano. Nell'aria si percepiva un leggero odore di olio e cipolle fritte.

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Prima di incontrare Valerie, la mia conoscenza di cristalli e delle loro proprietà curative si limitava a una breve fascinazione per le pietre preziose che mi aveva preso all'età di otto o nove anni. Con pietre preziose indendo quel tipo di pietre preziose che si trovano nella sezione bigiotteria dello shop dei piccoli musei di provincia, che è dove ho passato la maggior parte della mia infanzia. Mentre i miei fratelli correvano direttamente verso le matite e le gomme io mi ritrovavo a esplorare con cautela i cristalli, esaminando delicatamente gli oggetti di turchese e acquamarina che mi trovavo davanti per poi comprarli e dimenticarmene poco tempo dopo. Non avevo idea che, per citare la rivista del College of Psychic Studies che mi ha gentilmente regalato Valerie, "i cristalli secondo la NASA contengono la stessa struttura DNA degli umani e delle stelle, per cui i cristalli possono lavorare insieme a noi per risolvere blocchi e schemi superati in ogni strato del nostro essere".

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Foto via

Se ti stai chiedendo perché mi trovi in questo salotto, a Streatham, con una guaritrice di sessantasette anni, è perché qualche anno fa, durante un periodo piuttosto buio della mia vita, sono andato veramente in fissa con la musica new age. Ero senza lavoro, e non facevo altro che stare seduto sul letto a fumare erba pessima e ascoltare canti dei delfini e synth morbidoni. Nient'altro. Ogni tanto mi trascinavo fino a un McDonald's per un cheeseburger e un po' di autocommiserazione. Alla fine sono riuscito a smettere di mangiare cheeseburger, mi sono trovato un lavoro e ho mollato l'erba. Ascolto ancora musica new age mentre lavoro, però, ed ero curioso di sapere se una vera, credibile professionista olistica avrebbe riconosciuto il valore della musica che io continuo a utilizzare come automedicazione. Ecco perché me ne sto seduto con un cristallo in mano, di venerdì pomeriggio, a Streatham.

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Sembra un'ovvietà, ma in queste situazioni il primo approccio è una parte molto importante dell'interazione. Chiedo a Valerie come è entrata nel mondo dei cristalli e trovo immediatamente una cosa in comune tra di noi. "Negli anni Sessanta c'eravamo tutti sotto", dice. "Molti di noi si sono sposati e hanno avuto figli e poi, se è destino che tu lavori in questo campo, succederà qualcosa nella tua vita. Dicono che le fatine ti danno un calcio in culo. Cadi in un buco nero profondissimo e devi riuscire a strisciarne fuori. Io sono caduta in un buco nero". Mi chiedo se abbia preso la mia stessa strada: skunk e bibite gassate.

"Prima mi rivolsi a una chiesa spiritualista", continua Valerie. "Era molto strana. La prima volta che ci andai mi diedero un cristallo, la seconda volta una rosa rossa, la terza mi diedero un teschio di cristallo e io risposi 'questo non lo voglio'. E loro mi dissero: 'devi accettarlo, sei un'alchimista'". Dopo questa rivelazione, in viaggio verso la Mente, il Corpo e lo Spirito, Valerie mi racconta di come un libro le cadde letteralmente sulla testa, un libro che riportava in copertina un cristallo, una rosa, un druido e una sacerdotessa. Questo la spinse a lavorare su se stessa e, visto che al tempo aveva un negozio, a comprare cristalli. Uno dei clienti le disse che li stava già usando, involontariamente, come strumenti di guarigione. "Mi diede questo pamphlet che pubblicizzava un corso di guarigione tramite i cristalli", mi dice Valerie. "Per la prima volta nella mia vita capii qual era il mio scopo nella vita. Frequentai un corso di due anni, poi un altro corso di due anni per diventare insegnante e ora insegno guarigione tramite i cristalli al college da quattordici anni".

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Alcuni dei cristalli di Valerie (foto dell'autore).

A questo punto mi sto già affezionando a Valerie, e forse è la presenza dei cristalli tutt'intorno a me, ma mi trovo più bendisposto del solito rispetto a un punto di vista diverso dal mio. Pongo a Valerie un'altra domanda ovvia ma pertinente: che cos'è esattamente la guarigione tramite cristalli, e che cosa fa? Lei parte dalle basi. "I cristalli", mi dice, "sono come magneti: prendono l'energia negativa dal tuo corpo, e ci mettono energia positiva. Possiamo riequilibrare l'energia nel tuo corpo". Questo è essenziale, continua, per chi vuole comprendere il mondo nel modo migliore. Valerie e, presumo, anche i suoi compagni e i suoi clienti, hanno un rifiuto profondo per le norme sociali e cercano di favorire il pastoralismo rispetto al capitalismo. Il che, nell'attuale clima socio-politico, socio-culturale e socio-economico, sembra perfettamente comprensibile. Paragona la propria visione del mondo all'anarchismo e anche questo ha un certo senso. È anarchica quanto lo era Thoreau. Il salotto è il suo Walden.

Rifiutare tutto quello che ci circonda, rifiutare anche la nozione di realtà è, in un certo modo, se ci pensi bene, più o meno quello che facciamo, inconsapevolmente, quando ci prendiamo una pastiglia e balliamo fino alle otto di mattina. Il mondo fuori dalla discoteca si dissolve e, anche se è chimicamente indotta e in questo senso artificiale, la sensazione di benessere che molti di noi provano in quell'ambiente è diametralmente opposta al grigiore della nostra vita di tutti i giorni. Tenendo presente tutto questo, puoi cominciare a capire la forma mentis di Valerie e degli altri professionisti olistici. È facile capire perché la gente rimanga affascinata dall'idea di tornare a una certa innocenza pre-industriale ponendo le proprie speranze nei cristalli. Per quanto possa sembrare assurdo al primo impatto. L'umanità è un desiderio costante di fuga. In questo momento, però, non voglio fuggire. Mi piace stare seduto in cucina, a parlare di stile di vita e di lavoro con una persona appassionata del proprio lavoro e del proprio stile di vita.

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Estraggo timidamente il mio laptop e chiedo se posso mettere un po' di musica. Valerie acconsente. Metto una cassetta di David Blonsky chiamata Dance of the Dolphin, che è uno dei miei dischi new age preferiti. Mi chiedo se sia la stessa musica di cui parlava Valerie quando mi ha detto per telefono, una settimana prima del nostro incontro, che la musica new age è "incredibilmente, incredibilmente" importante per il suo lavoro. Dance of the Dolphin suona come dice il titolo: sciabordio di onde, canto di delfini.

"I delfini sono magici! Chi compone questa musica la usa nello stesso modo in cui noi usiamo i cristalli: è un modo per far svegliare la gente. Al Governo non fa piacere che ci incontriamo nei locali o nei festival per ballare", mi racconta. "E ballare, non dimentichiamolo, è una cosa che piace a tutti. Tutti adorano ballare. Togli il ballo e non rimane più nulla. Sto parlando di HOPE: Helping Other People Evolve. Si può fare con la musica". Ma nello specifico, quali sono i vantaggi della musica new age? "La musica new age toglie l'energia negativa da dentro le persone. Usiamo gong, campane di cristallo, tubi e altro. Usiamo le campane su vari centri di energia contemporaneamente, il che aiuta ad allineare i chakra". E io che pensavo fosse solo musica adatta a fumarsi le canne.

A questo punto Valerie mi invita a spostarmi in salotto. È qui che mi affida il cristallo. Siedo, cristallo in mano, mentre Valerie mi fa ascoltare un CD new age registrato da un suo amico. È più pesante della roba sperimentale, sottile come una ragnatela, che sono abituato ad ascoltare per rilassarmi. Un coro intona solenne un inno al ritorno verso un "altro posto" e per un attimo, soltanto per un attimo, l'incantesimo si rompe. Comincio a pensare a quanto sia semplice questa idea di tornare a qualcosa al di fuori della vita esperienziale, e a come si frantumi non appena inizi a pensarci.

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Poi una grancassa gigante fa la sua comparsa nel pezzo. A questa seguono una serie di vocalizzi di voci angeliche, una specie di remix techno di un disco dei Cocteau Twins. Mi rendo conto, in questo preciso momento, mentre sto seduto con i piedi a terra e un cristallo in mano, che voglio credere in questa cosa più di quanto abbia mai voluto credere in qualcosa. Per un motivo che non riesco a definire esattamente, questa intera esperienza mi si adatta perfettamente. Prendi i miei soldi, Valerie, prendili tutti. Ascoltiamo il CD in silenzio quasi totale. Sento che cambia qualcosa in me. Mentre mi alzo per tornare in cucina a fare lo zaino, rimettermi le scarpe e tornare alla stazione, ripassare vicino a Spiderman, tornare in ufficio, alla realtà irreale della realtà, giuro che mi sento leggero. Mi sento diverso.

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Appena prima di andarmene, chiedo a Valerie di tirare le somme. Perché lo fa, perché la gente si rivolge a lei per periodi di anni, ma soprattutto che importanza ha tutto ciò, se il mondo è già finito nella merda. "Veniamo programmati, dalla scuola in poi. Devi fare le cose in questo modo, non le devi fare in quest'altro. E questo va avanti finché qualcuno non ci fa inciampare, cambiare prospettiva, e non ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di cambiare. Molte persone si accontentano di andare avanti a vivere quella vita. Quando lavori per conto di qualcun altro tutti i giorni, perdi quella spinta ad agire", mi ha risposto.

"È una questione di vedere la realtà. Questa [indicando attorno a sé] non è la realtà della vita. Dobbiamo tutti svegliarci e rendercene conto."

Forse un giorno lo faremo. Se mi cercherete, mi troverete seduto sul mio divano, con i piedi sul tappeto e un cristallo in mano, e con Dance of the Dolphin nello stereo.

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