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Musica

Touching Bass: Jimmy Edgar

Parliamo di roba esoterica con il producer di Detroit, tipo magia egizia, Atari, gioielli e abbigliamento femminile.

La discografia di Jimmy Edgar è un affascinante ibrido di tracce retro dance, che spazia tra etichette quali Warp, Hotflush e il suo stesso marchio Ultramajic. Quest’ultima ha dato i natali alla sua fatica più recente, Mercurio Ep, che ti strega con un incantesimo di techno seducente. Originario di Detroit, si è ora stabilito tra le fitte trame musicali berlinesi. Diciamo “stabilito”, ma l’ultimo paio di mesi non l’ha certo visto soffrire di claustrofobia. Al contrario, ha girato il mondo facendo concerti, rappresentando la sua etichetta ed innamorandosi di filosofie egizie. Tra una lunga passeggiata e un po' di cucina asiatica parigina, ci siamo fermati per una chiacchierata che ha spaziato da Atari alla gioielleria, toccando nel mentre anche l’argomento "abbigliamento femminile." Ha poi concluso il Touching Bass di questa settimana con tracce di Machinedrum, Danny Daze e Truncate.

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YNTHT: Ehi, Jimmy, come va? Dove sei al momento?

Jimmy Edgar: Mi trovo nel mio hotel a Parigi. Sono appena uscito per fare una lunga passeggiata e mangiare un po’ di cibo orientale. Dovevo fare delle foto a dei tessuti per un progetto futuro. Sta piovendo. Mi piace quando piove a Parigi, sembra che purifichi la città.

Ora mi andrebbe proprio del chow mein. Prima però voglio iniziare alla grande parlando della tua etichetta, la Ultramajic. Mi piace molto il tema, ma in che modo hai iniziato ad appassionarti di magia egizia? E potresti spiegare in che modo questa sia rilevante nel mondo moderno?

Grazie. Stiamo esplorando i vari tipi di filosofia, ma soprattutto stiamo dando a queste antiche idee una luce nuova e un design più moderno. L’ibridazione di idee è il punto focale della nostra generazione, raffinare e scoprire. Stiamo esplorando idee che riguardano lo sciamanismo musicale, gli altari digitali e la mediazione tra colore e vibrazione. Non stiamo facendo nulla di profondamente nuovo tranne ibridare e aggiungere effetti visivi alle idee in maniera inusuale, è il nucleo, diciamo. Per esempio, dare più vita visiva alla filosofia new age.

Sei mai stato in Egitto? Mi han detto che c’è qualche piramide lì, o robe del genere.

Mi hanno richiesto come DJ varie volte, poi a quanto pare è diventato pericoloso e hanno deciso di annullare. Stiamo pianificando di andare all’inizio del 2014 ed è un sogno che diventa realtà riuscire finalmente a suonare di fronte agli egiziani. L’Egitto mi affascina da quando sono piccolo, e la mia socia presso l’etichetta, Pilar Zeta, ne è stata ossessionata per tutta la vita. Ci stiamo tutti ingegnando per riuscire a fare una seduta di meditazione dentro le piramidi.

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Ma se rimanete bloccati lì dentro, vi si prospetta un’intera esistenza di voi stessi e un po’ di geroglifici. Farebbe un po’ schifo. Mi sembra di capire che il nome per il prossimo Ep, Mercurio, si riferisca all’elemento? O al pianeta? O a nessuno dei due?

È un riferimento al secondo elemento dell’alchimia. Sono veramente convinto che queste tracce abbiano una sorta di atmosfera liquida, acquea, ma che ricordino anche un po’ il vapore, la nebbia o la foschia. Il mercurio è la collaborazione tra acqua e aria. La prima traccia pubblicata è stata “Hot Inside” e sulla copertina potete trovare il simbolo dello zolfo, che è aria calda, fuoco ed aria. Stiamo cercando di evolvere la grafica. Al momento fare riferimento a qualsiasi cosa riguardi l’occulto è un disincentivo, per via del recente influsso di simboli e triangoli nell’industria musicale. Noi stiamo un po’ indirizzando un po’ le idee altrove, ma siamo più interessati all’esplorazione del sé piuttosto che nella manipolazione della realtà attraverso la magia. Secondo me, la magia è per coloro che non si sono ancora resi conto che il potere arriva dal cuore e dalla mente, non dall’esterno.

Ben detto. L’Ep/singolo ha un’aurea vibrante ma comunque metallica, tuttavia.
Esattamente, “Mercurio” è anche un riferimento al metallo liquido.

È piuttosto ballabile. Era uno degli obiettivi iniziali questo?

Il titolo gioca a livello di subconscio, non era esattamente intenzionale ma lo teniamo comunque in considerazione. Molti dei progetti con la Ultramajic sono basati tanto sui nostri interessi quanto sulle nostre intuizioni.

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Per restare sul tema metalli, sei un fan della gioielleria?

Indosso soprattutto cristalli, li sento vivi. Mi piace anche solo tenerli in mano e guardarli. Il mio preferito è il quarzo, che è fatto da un tipo di silicone, proprio come i computer. Lo trovo affascinante. Mi piace anche indossare pendoli; ne ho alcuni di oro colorato. Non li uso molto per la divinazione, in quanto preferirei meditare, ma li trovo molto adatti alla contemplazione.

Hai parlato di computer e l’Ep mi ricorda anche l’animazione digitale in stile anni 80…

I miei amici ed io avevamo un generatore video Atari al liceo, che è simile. Il design in 3D mi ha sempre affascinato molto. Ma lo ritenevo così al di fuori della mia portata che non ho mai provato a imparare.

Quest’anno, ho passato circa 200 ore cercando di imparare il design in 3D da autodidatta, sia le rese ferme che le animazioni con la telecamera, ed è così che è nata la copertina di Mercurio. Ho creato la scultura in 3D delle colonne, mentre Pilar lavorava con me al layout. Facciamo i turni al design, ma in generale io mi occupo della parte più tecnica e maschile, mentre lei ha il compito più femminile di dare un aspetto meraviglioso al tutto; infine rifiniamo le linee e i colori insieme. Teniamo molto anche all’atmosfera dei video; abbiamo fatto un video fantastico per “Hot Inside”. L’ha fatto un ragazzo di Glasgow, Brez.

Il che mi ricorda che hai viaggiato molto quest’anno. Ti mancherà la tua casa almeno un po’, no?

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Sì, mi manca molto il mio studio. Me ne sto fin troppo lontano. Questa è una cosa che presto cambierò.

Giusto per interesse personale, qual è l’elemento più improbabile che hai in casa?

Ho una palla da baseball autografata da Little Richard. Non sono nemmeno sicura che sia autentica, ma la adoro. Ho un po’ di cose interessanti di negozi dell’occulto. Inchiostro di sangue di colombe, peli di lupo, chiodi di tombe (molto probabilmente tutti finti). Visito sempre negozi dell’occulto; li trovo molto misteriosi e stimolanti, basta che non abbiano un aspetto malvagio. Non per paura, ma perché non assecondo il male in alcun modo. È per questo che non mi iscrivo al canale di Aleister Crowley e compagnia. Ho molti libri di new age e tarocchi, dal momento che stiamo ridisegnando 22 degli arcani maggiori.

Ho anche una grande collezione di incensi in resina, li uso tutti i giorni. Il mio incenso preferito è il Guggel Bdellium; mi mette veramente in uno stato di ipnosi. I miei amici dicono sempre che il mio studio odora di tempio e di meditazione. Ho anche un regalo di un amico irlandese, Faerie Tales from Ireland, e mi piace molto leggere di antiche leggende e superstizioni perché rifletto quanto queste contengano di vero. A parte questo, credo che la gente si sorprenda di quanti capi di vestiario femminile posseggo, da servizi fotografici e stronzate del genere.

Haha… Grazie mille Jimmy!

TRACKLIST

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Machinedrum - Guest Wall

Truncate - Fourty Four

Danny Daze - Beatdown

Dopplereffekt - Master Organism (Jimmy Edgar Edit)

Plastikman - Spaz

Jimmy Edgar - Mercurio

My Favorite Robot - White Light (Jimmy Edgar Remix)

Jimmy Edgar pubblicherà l’Ep Mercurio il 18 novembre, via Ultramajic.