Touching Bass: Stanton Warriors

Gli Stanton Warriors fanno bass music, intenzionalmente vaga e inclassificabile. L’unica costante dei Bristoliani sono basse frequenze sfrenatamente pesanti. Che questa sia house, elettronica o qualsiasi intersezione tra queste dipende da come si svegliano la mattina. Sono inoltre una delle più invidiate squadre di remix, avendo rilavorato M.I.A., Basement Jaxx, Fatboy Slim, The Streets, Gorillaz e Daft Punk, giusto per fare alcuni nomi. Mentre Dominic aspettava di imbarcarsi in un aeroporto non specificato, abbiamo fatto quattro chiacchiere su Russell Brand, carriere rap fallite e l’arte del remixaggio. Poi potrete immergervi nell’ora abbondante del Touching Bass di questa settimana.

YNTHT: Stai andando forte da dieci anni ormai, ma quali sono i pro e i contro del far parte dell’industria musicale da così tanto tempo?

Dominic: Uno dei pro è per forza la possibilità di produrre il nostro sound personale e che ci venga chiesto di suonare questo sound in tutto il mondo. Siamo in tournee continua dal 2001 e le feste continuano ad arrivare. Uno dei principali contro dev’essere il modo in cui l’industria della musica dance ultimamente si è incentrata sui marchi, l’èlite e i soldi.

Oggi viviamo in un settore musicale in cui i singoli, non gli album, controllano tutta l’industria musicale. In quanto maestri del remix, quanto importanti credete che siano i remix, in quanto parte di quel pacchetto?

I remix sono importanti poichè è bello sentire la propria traccia originale reinterpretata da altri artisti. Abbiamo spesso fatto remix da usare solo nei nostri set, perché è bello avere questo tipo di esclusive. I remix sono una componente basilare della cultura dance, dai giorni di Larry Levan ai bootleg che girano oggi sui blog.

Avete remixato M.I.A., Basement Jaxx, Fatboy Slim, The Streets, Gorillaz e i Daft Punk, per nominarne alcuni. Ma qual è il remix di cui andate più fieri?

Il nostro remix di “Dooms Night” di Azzido Da Bass molto probabilmente, in quanto è poi filtrato in tantissime altre scene musicali. L’hanno campionato DJ della scena garage, come EZ, passando da DJ break come Freq Nasty per arrivare a Sasha e Pete Tong. È sempre stata la nostra intenzione non essere inquadrati e semplicemente fare musica nuova.

Cosa preferite fare: remix o originali?

I remix sono certamente più facili da fare ma nulla ti dà più soddisfazione del presentare un pezzo originale per la prima volta e vedere la gente apprezzarlo. Pur dicendo questo abbiamo fatto un sacco di remix. È stato bello venire menzionati da Mixmag nella loro lista dei migliori 20 remixers di tutti i tempi.

In passato avete usato la vostra label come veicolo per le vostre produzioni, ma sarà sempre così?

Abbiamo deciso di aprire le porte a tutti i nuovi talenti che abbiamo scoperto ultimamente. Label come Dirty Bird e Black Butter hanno aperto la pista, portando nuovi sound al successo, senza però scendere a compromessi, e vorremmo fare questo, a nostro modo.

Quali sono gli ultimi movimenti in quest’ambito?

Abbiamo concluso un contratto con nuovo talento bass Mafia Kiss, il tizio tedesco dell’electro bass, Marten Horger, e un sacco di altri progetti individuali, che crediamo rappresentino al meglio il sound che stiamo cercando di spingere. Stiamo anche di incorporare suoni differenti nei remix degli artisti che rappresentiamo.

Qual è il video di YouTube che ami, ma ti vergogni ad ammetterlo? E come l’hai pescato?

A volte inizi ad ascoltare tracce su YouTube per poi finire a guardare video di gatti che fanno la breakdance. Il mio vizio segreto di oggi è stato guardare Russell Brand rilasciare interviste sulla condizione del pianeta. In passato pensavo fosse un coglione hipster ma ora adoro il modo in cui sta alzando un polverone con le sue filippiche eloquenti, ma provocatorie e spiritose.

Giusto per interesse personale, siete mai riusciti a incontrare Twista quando avete lavorato con lui?

No, abbiamo lavorato via Internet. Siamo però riusciti a incontrare Big Daddy Kane e a passare un po’ di tempo con lui quando abbiamo fatto una traccia insieme. Eravamo abbastanza sconvolti di averlo incontrato, è una vera e propria leggenda. La maggior parte dei rapper con cui abbiamo lavorato erano o dei pazzi o dei tipi veramente fighi, o entrambe le cose.

Dunque consideri la tua una vera e propria carriera rap, dico bene?

Facevo rap per divertirmi quand’ero un ragazzino, ma suonava male quando cercavo di farlo in stile americano. Fare il DJ mi sembrava una scelta di carriera migliore.

E infine, quale materiale hai scelto per il mix?

Questo è un po’ diverso dai mix che abbiamo messo recentemente su Soundcloud o nei nostri podcast. Ci siamo orientati verso un sound un po’ più profondo, rallentato e bass, utilizzando tracce e remix di aritisti britannici, quali Woz, Lorenzo e A1 Bassline fino ai talenti americani AC Slater e Diplo, o le star della bass Australiana Motez & Mobin Masters. Il tema ad esso associato, se non altro, è che non c’è traccia di house. C’è nulla di future garage, electro, breaks o semplicemente bass music? Chi lo sa e a chi importa—è musica che per noi funziona, quando siamo a una festa in un seminterrato londinese alle quattro del mattino.

Amen.

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