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Tecnologia

Il test che ti dice se sei dipendente da internet

Come volevasi dimostrare, non siamo messi così male—o sì?
Illustrazione di Joel Benjamin via VICE

Quando si parla di dipendenza da internet, la solfa è sempre la stessa. Il triangolo tra l'inutile allarmismo dei media, il bigottismo della generazione analogica e il rischio effettivo di restare incastonati dentro uno schermo genera una confusione tale da non aiutare né chi ne è affetto né chi crede erroneamente di esserlo. Viviamo in un mondo in cui tutti si aspettano di poterci contattare in qualsiasi momento, e siamo abituati a stare davanti a uno schermo finché non ci cadono gli occhi. Ma in questo caso il confine tra l'abitudine e la dipendenza non è poi così sottile.

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Non che il test che segue possa dare una risposta definitiva o diagnosticare una patologia, ma alcune delle domande sono talmente disarmanti da farci capire quanto il problema possa diventare serio.

L'Internet Addiction Test, elaborato dalla Dottoressa Kimberly Young nel 1998, è una scala formata da 20 punti che serve a valutare la presenza e l'eventuale gravità della dipendenza da internet negli adulti. Non essendo ancora stato riconosciuto dalla comunità scientifica come uno strumento diagnostico, il test ha una valenza esclusivamente orientativa. Quindi niente panico.

Rispondi alle domande usando questa scala di valutazione, poi somma i risultati:

1 = mai

2 = raramente

3 = ogni tanto

4 = spesso

5 = sempre

  • Quante volte ti capita di restare on line più a lungo di quanto vorresti?
  • Quante volte ti capita di trascurare la cura del tuo spazio vitale per passare più tempo su internet?
  • Quante volte ti capita di eccitarti più su internet che con il partner?
  • Quante volte ti capita di stabilire nuove relazioni con gente che conosci in rete?
  • Quante volte le persone che ti stanno intorno si lamentano per la quantità di tempo che passi connesso?
  • Quante volte trascuri i tuoi impegni per via della quantità di tempo che passi on line?
  • Quante volte controlli l'e-mail prima di fare qualsiasi altra cosa?
  • Quante volte la tua produttività è influenzata negativamente da internet?
  • Quante volte ti capita di stare sulla difensiva o di sviare quando qualcuno ti chiede cosa fai on line?
  • Quante volte ignori i pensieri negativi pensando che potresti connetterti?
  • Quante volte ti capita pregustare il momento in cui andrai nuovamente on line?
  • Quante volte ti succede di temere che la vita senza internet sarebbe noiosa?
  • Quante volte ti capita di sclerare, alzare la voce o rispondere male se qualcuno ti disturba mentre sei collegato?
  • Quante volte resti sveglio fino a tardi per restare davanti al computer?
  • Quante volte ti capita di pensare a internet quando non sei al computer, o di fantasticare sul fatto di essere collegato?
  • Quante volte ti capita di scoprirti a dire "ancora qualche minuto e spengo"?
  • Quante volte hai già tentato di ridurre la quantità di tempo che passi on line senza riuscirci?
  • Quante volte cerchi di nascondere il tempo che passi on line?
  • Quante volte scegli di passare più tempo on line anziché uscire?
  • Quante volte ti capita di sentirti depresso, irritabile o nervoso quando non sei connesso, mentre stai benissimo quando sei nuovamente davanti al computer?

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RISULTATI:

0 – 30 punti: Sei un utente sano.

**31 ** 49 punti:** Sei un utente nella media. Forse trascorri molto tempo online, ma hai il pieno controllo sulle cose.

**50 ** 79 punti:** Hai qualche problema con l'uso di internet. Dovresti riflettere sul suo impatto nella tua vita.

80 – 100 punti: L'uso di internet ti causa problemi significativi. Dovresti valutare l'impatto di internet sulla tua vita e capire quali sono le problematiche più gravi.

Come volevasi dimostrare, non siamo messi così male—o sì?

"Il mondo di internet stimola i circuiti della dipendenza esattamente come fanno le sostanze" ci ha detto al telefono il Dott. Federico Betti, psicologo. "Ma non tutti quelli che usano internet o Facebook per molte ore ne sono dipendenti: se entro in un bar e vedo che tutti hanno una birra in mano, non è detto che tutti siano alcolisti."

Anche se l'Internet Addiction Disorder non è ancora entrato ufficialmente nel DSM come patologia, sulla definizione generale di dipendenza il manuale è piuttosto chiaro: "da una parte c'è un utilizzo progressivo della sostanza con un effetto di gratificazione che diminuisce con il tempo (assuefazione), dall'altra c'è l'astinenza, che determina reazioni quali aumento dell'aggressività, disturbi del sonno e aggravamento delle patologie di cui si è già affetti," continua il Dott. Betti. "La qualità della vita, in una situazione di dipendenza, generalmente si riduce sia negli aspetti sociali che lavorativi: tutto inizia a ruotare intorno al comportamento o alla sostanza."

Il vero problema, spesso, è una combinazione tra patologie preesistenti (depressione, schizofrenia…) e una certa predisposizione alla dipendenza. "Internet apre a delle possibilità, a delle combinazioni di vulnerabilità che ne favoriscono l'uso patologico. Oggi puoi stare in mutande, ubriaco o fatto e accedere allo stesso tempo a dei luoghi virtuali. Per entrare in un casinò vero bisogna essere presentabili, e stare in piedi; nei casinò virtuali, invece, si può giocare con livelli di intossicazione da sostanze elevatissimi."

Oltre alla combinazione tra internet e uso di droghe, un altro fattore di rischio è la tendenza alla sociopatia: "dietro uno schermo, banalmente, si può fingere di essere qualcun altro ed essere più efficaci socialmente. Ma è ovvio che la socialità virtuale non può sostituire quella reale, ed è qui che nasce il disagio."

Io trascorro molte ore al computer, ma confesso di non aver nemmeno fatto il test perché conosco già la risposta. Se vincessi un lungo viaggio per un paradiso tropicale, tra una noce di cocco e l'altra, credo che l'ultimo problema che mi porrei sarebbe quello di non potermi connettere. Almeno per il primo mese.